Si cambia!
Altra intestazione (questa la adoro), altro avatar personale (appena finisco di vedere tutto Death Note scrivo un mega post), e altra foto (basta teste chine).
Quando scrissi il mio primo post mi chiedevo per quale motivo aprivo questo blog, la risposta che mi diedi era vera a metà. Probabilmente una parte di me sentiva inconsciamente che ero in bilico. Nel periodo natalizio sono stato risucchiato giù, nel buio. Come avevo scritto nell’intestazione precedente cadevo e continuavo a cadere. Il bello è che se il mio ego si era assottigliato fino al punto di scrivere post così, era perché paradossalmente non accadeva niente intorno a me, e in questo stato di monotonia apatica alcune piaghe del passato sanguinavano di nuovo. Questo blog ha avuto una funzione terapeutica su me stesso, anche se è poco visitato, e poco commentato, è servito, e sta servendo, in primis a me, poi se c’è qualcuno che mi segue non può farmi che piacere.
Fino al 12 Febbraio sono impegnato con gli studi e anche con qualcos’altro che merita un post a parte, dopo quel giorno metterò in rete altre robe mie che sono scritte male, me ne accorgo, ma che hanno tutte un senso, almeno per me. Poi devo finire L’uno per l’altra, all’inizio mi piaceva, adesso mi ha stufato, non sento più miei i personaggi (che figo, parlo come uno scrittore affermato). Il Palazzo l’ ho terminato da quel dì, alcuni episodi mi garbano molto, altri un po’ meno.
Infine c’è una cosa che mi ronza in testa da un bel po’, è una storia d’amore e di morte, un po’ pirandelliana dove tutti possono essere tutti e nessuno contemporaneamente, identità e cuori frantumati. Mi piace troppo, ma è difficile da scrivere, ci provo ed inciampo di continuo nelle parole.
Quando scrissi il mio primo post mi chiedevo per quale motivo aprivo questo blog, la risposta che mi diedi era vera a metà. Probabilmente una parte di me sentiva inconsciamente che ero in bilico. Nel periodo natalizio sono stato risucchiato giù, nel buio. Come avevo scritto nell’intestazione precedente cadevo e continuavo a cadere. Il bello è che se il mio ego si era assottigliato fino al punto di scrivere post così, era perché paradossalmente non accadeva niente intorno a me, e in questo stato di monotonia apatica alcune piaghe del passato sanguinavano di nuovo. Questo blog ha avuto una funzione terapeutica su me stesso, anche se è poco visitato, e poco commentato, è servito, e sta servendo, in primis a me, poi se c’è qualcuno che mi segue non può farmi che piacere.
Fino al 12 Febbraio sono impegnato con gli studi e anche con qualcos’altro che merita un post a parte, dopo quel giorno metterò in rete altre robe mie che sono scritte male, me ne accorgo, ma che hanno tutte un senso, almeno per me. Poi devo finire L’uno per l’altra, all’inizio mi piaceva, adesso mi ha stufato, non sento più miei i personaggi (che figo, parlo come uno scrittore affermato). Il Palazzo l’ ho terminato da quel dì, alcuni episodi mi garbano molto, altri un po’ meno.
Infine c’è una cosa che mi ronza in testa da un bel po’, è una storia d’amore e di morte, un po’ pirandelliana dove tutti possono essere tutti e nessuno contemporaneamente, identità e cuori frantumati. Mi piace troppo, ma è difficile da scrivere, ci provo ed inciampo di continuo nelle parole.
La foto di questo post mi sembra adatta alla situazione, mi ha ricordato il cielo degli ultimi minuti di Vertigo, un cielo ambiguo, dove non si capisce se sia giorno o sia notte. Ecco io non so se sto continuando a cadere oppure se mi sono fermato, proprio non lo so, però una luce mi sembra di vederla... speriamo non sia una lampadina!