La libreria di Parigi
Shakespeare and Company chiude la saracinesca e le stampe sulle
copertine prendono vita…
Cortometraggio nato da
un’ammirazione reciproca dove i due soggetti principali sono Spike
Jonze, che non ha bisogno di presentazioni, e Olympia Le-Tan,
stilista anglo-francese che nel 2009 ha lanciato una collezione di
borse ispirata alla letteratura. A spiegare come sono andati i fatti
ci pensa Simon Cahn, co-regista con alle spalle soltanto videoclip e
commercial, che in un’intervista a Vogue (link) racconta della
proposta della Le-Tan di fare un corto sui suoi lavori, proposta
subito accettata dal regista statunitense grande estimatore di
Olympia (ma in Rete girano voci che Jonze abbia semplicemente
ricambiato un favore: la Le-Tan gli avrebbe infatti addobbato un muro
della sua casa con decorazioni tratte da Il giovane Holden!).
Il frutto di questo
incontro è Mourir auprès de toi (2011), produzione che ha tutti i
presupposti per splendere di luce propria nell’universo jonziano,
ma che nella pratica si rivela un po’ vuota in termini di sviluppo
dell’idea base. Perché occhei, dotare magicamente di vita dei
disegni inanimati è una figata e lo è ancora di più se si tratta
delle copertine di un libro poiché qui l’aspetto giocoso si amplia
e, davvero, un film così impostato potrebbe non terminare mai. Jonze
& Cahn, per chi sta scrivendo, non sfruttano appieno le
innumerevoli potenzialità che lo spunto di partenza offre,
praticamente la biblioteca di Alessandria del nostro tempo,
limitandosi ad eseguire la commissione, questo perché i libri presenti sugli
scaffali sono creazioni reali della stilista messi in vendita
sottoforma di pochettes ed accessori simili. Non è quindi
nella realizzazione che il dito indice del sottoscritto punta Jonze
perché esteticamente il cortometraggio è irreprensibile e dubito
che possa non piacere, piuttosto sono deluso dallo spirito che muove
gli ingranaggi, un afflato su disposizione che paradossalmente pur
essendo fatto benissimo stinge di “artisticità” e si chiazza di
pubblicità.
Il romanticismo, è
quello che mi frega.
Shakespeare & company e Spike Jonze... vado a cercarlo subito!
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