sabato 8 dicembre 2007

La bestia in calore

Siamo nel campo b-movies, in particolare nel genere “Naziploitation” (ci troviamo di fronte a film che mettono in scena, nella maggior parte dei casi, delle Kapò -sempre donne- che seviziano, stuprano, uccidono altre donne che sono tenute prigioniere. fonte Exxagon.it). Ho visto alcuni film appartenenti a questo filone e devo dire che non sono un amante del genere, visto uno visti tutti. La bestia in calore si discosta leggermente dai suoi simili per l’ambientazione: la vicenda è girata in piccolo paese italiano e non in un Lager; poco cambia comunque.

Un improbabile commando di Nazisti è alla ricerca di un gruppo di partigiani che hanno fatto saltare un ponte ferroviario. In seguito ad un rastrellamento dei tedeschi nel paese, vengono rapite alcune donne, una mad doctor sado-lesbo-nazista riuscirà con metodi poco ortodossi a far parlare le ragazze e a scoprire dove è nascosta la resistenza.

Ovviamente, trattandosi di un b-movie, tutto è così povero, dalla scenografia alla recitazione degli attori, per non parlare delle scene di sesso, che trasmette un senso di squallore immenso.
Restando in tema (di squallore) il film si “avvale” della partecipazione di Salvatore Baccaro (il nome non dice niente, ma se googolate capirete chi è) che già non un bel vedere da vestito, figurarsi vederlo nudo come un verme agitarsi sopra delle malcapitate, addirittura strappa i peli pubici a una tipa e se li mangia! Preciso che la bestia in calore a cui fa riferimento il titolo non è lui, bensì la sadica dottoressa che lo tiene imprigionato dentro ad una gabbia. Alcune torture risultano abbastanza credibili, certo che se siete abituati alle americanate attuali questo film non fa per voi.

Ci sono due domande che mi pongo: la prima è per quale motivo in Italia venivano prodotti questi film? Immagino che per la legge del mercato ad una tale domanda corrispondeva una tale offerta ed un conseguente guadagno, quindi qualcuno andava a vederli; insomma per quale motivo la gente aveva bisogno di 'ste cose? (domanda attuale piuttosto anzichenò).
Il secondo quesito che mi pongo è questo: perché io, a distanza di trent’anni, guardo ancora codeste pellicole?
Mah... ai posteri l'ardua risposta...

2 commenti:

  1. l'ultima domanda retorica comunque la capisco, dato che personalmente negli ultimi tempo sono particolarmente incuriosito da sto sottogenere cinematografico nonostante il mio buonsenso mi dica "ma che diavolo stai guardando?"

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  2. Al mio buon senso si aggiunge mia madre che ogni tanto passa in camera e vedendo sullo schermo scene inenarrabili asserisce di volermi portare a visitare un giorno di questi :/

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