lunedì 24 dicembre 2007

Benny's Video

Benny’s Video (1992) è il secondo episodio della cosiddetta trilogia della glaciazione, gli altri due sono The Seventh Continent (1989), e 71 Fragments of a Chronology of Chance (1993).

Benny, interpretato da Arno Frisch, lo stesso di Funny Games (1997), è un ragazzino che si diverte a guardare filmati “forti” come l’uccisione di un maiale con un colpo di mortaio (o una cosa del genere) alla testa. Dopo aver adescato una ragazzina fuori dalla sua videoteca di fiducia, e dopo essersela portata a casa, le mostra il video del maiale. Dopodiché, come per magia, fa saltare fuori da un cassetto il mortaio del video; la ragazza gli dà del vigliacco perché non ha avuto il coraggio di spararle dopo che glielo ha puntato addosso. Pessima idea, perché poco dopo Benny le pianterà un paio di colpi uccidendola. Il tutto è ripreso impietosamente dalla telecamera del ragazzo. Quando i genitori vengono a conoscenza del fattaccio coprono il figlio e decidono di mandare Benny in Egitto con la madre. Al loro ritorno il padre ha fatto sparire il cadavere dalla casa. Ma Benny è ancora più diabolico di quanto sembra.

Già nel '92 Haneke aveva uno stile personalissimo con dialoghi ridotti all’osso, lentezza del narrato e un piano sequenza di “violenza distaccata”. Mi spiego meglio: per “violenza distaccata” intendo sequenze come in Funny Games quando viene ucciso il bambino (agghiacciante), o in Niente da nascondere (2005) quando il tizio si taglia la gola da solo (terrificante); la regia di Haneke in questi frangenti è distaccata perché riprende la scena dal punto di vista dello spettatore quasi come se fosse un documentario, non crea enfasi con musiche particolari o inquadrature ad effetto, no, la mdp è fissa sull’obiettivo, non si vede nient’altro. Anche in Benny’s Video c’è un piano sequenza allucinante, ossia quando Benny uccide la ragazza, e l'omicidio viene ripreso dalla sua telecamera appoggiata sul comodino. Da sottolineare la reazione glaciale del ragazzo che dopo l’omicidio si prepara da mangiare come se niente fosse e poi se ne va a ballare col suo amichetto.

Nell’intelligente riflessione su exxagon.it si fa notare che il comportamento di Benny è dovuto ad una coppia di genitori troppo fragili: quando scoprono l’omicidio non hanno particolari reazioni e mandano il figlio in vacanza mentre il padre è a casa che fa a pezzetti il cadavere. Questo è il vero orrore. Come al solito Haneke mostra poco, anche qui l’omicidio è fuori campo, e cerca di stimolare lo spettatore a ragionare.
Purtroppo però il film è di una lentezza disarmante, ancor più che de Il tempo dei lupi (2003), e in alcune scene ho avuto la tentazione di “skippare”, cosa che non faccio mai. Forse è stato il suo film che mi è risultato più ostico, se non avessi letto alcune recensioni in rete non l'avrei capito così a fondo, soprattutto sul piano psicologico.

Se si è fan del regista austriaco piacerà sicuramente, se non lo si è, la visione penso che non andrebbe oltre i primi dieci minuti .

7 commenti:

  1. "Anche in Benny’s Video c’è un piano sequenza allucinante, ossia quando Benny uccide la ragazza... "
    Decisamente pazzesco.

    Alla fine si, la critica contro la società capitalista è aspra anche in questo ennesimo film di Haneke, cosa che a me fa sempre piacere vedere. E' interessante perchè non banalizza neanche molto la posizione dei genitori, che non si avvalgono che la loro tolleranza e comprensione è piantata sotto un'erbaccia più grande di loro, che a quel punto l'amore è marcio, solo un frutto da buttare. Io credo che sia un film attualissimo, spaventosamente attuale ribadisco, soprattutto quando apri un giornale qualunque come La Repubblica e leggi di ragazzini che filmano la ragazzina presa sotto il bus con tanto di compiacimento.
    Domani l'ultima batosta con "71 frammenti..."
    :)

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  2. Dovrei rivederlo e riscriverci sopra qualcosa visto che il commento è piuttosto superfciale. Ma la pigrizia vincerà, temo.

    Beh allora domani mi dirai qual è il migliore dei tre. Dopodiché penso che a causa di questa endurance hanekiana ti ricovereranno d'urgenza.
    :D

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  3. Un Haneke difficile da interpretare. Fa da apripista, a partire dagli attori fino alle tematiche, per quello che sarà una pellicola molto più matura, e forse più pungente: Funny Games!

    La mano del regista si vede. Anzi si "sente" e quel pianosequenza dell'omicidio come quello presente in Funny Games, dove si assiste alla disperazione dei genitori per circa 10 minuti, sono assolutamente geniali.

    Comunque sarà a tratti noioso - sopratutto il viaggio di Benny con la madre in Egitto; sicuramente funzionale alla storia ma troppo lungo - ma a me questo Haneke piace e anche molto.

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  4. Cioè Mandy mi passi da Svank ad Haneke così? Bene bene :D, gli altri due della glaciazione li hai già visti?

    Funny Games dici bene che sarà più maturo a livello di contenuti, ma già con questo ci troviamo di fronte ad una riflessione annichilente sull'uomo. Come dire: Haneke non scherzava affatto neanche agli esordi, ed anzi, se guarderai Il settimo continente (sempre che non l'abbia già fatto) vedrai di quanto fosse "maturo" il primissimo Haneke.

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  5. No, ancora non l'ho fatto perchè il mulo non ne vuole sapere per adesso :D. Comunque cercherò di reperire al più presto tutta la trilogia perchè non vedo l'ora :D

    "Cioè Mandy mi passi da Svank ad Haneke così? Bene bene :D"
    Beh sì! :) e ancora non mi sono ripreso tanto bene dai conspiratori del piacere :D

    Comunque appena vedrò i film da te recensiti - ottimamente aggiungerei - li commenterò senz'altro. Ciao, a presto eras e vacci piano con il topic "siamo brutte persone" :D

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  6. Ottimamente (non) direi io, ma grazie per l'appoggio; e poi vienimi a dire che ne pensi, per forza! Ti risponderò, sempre che io non sia troppo occupato a postare cazzate in quel topic.

    A presto ;)

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  7. Dici che le sequenze "terrificanti" sono prese dal punto di vista dello "spettatore". Invece no: in questo "cinema" le sequenze sono false, le più false possibili. In primo luogo tutto quello che viene piazzato sul grande schermo e sulla televisione assume una sua struttura propria, che non è assolutamente quella della realtà. Dimentichi di considerare il medium! Non ricordi Pasolini? la televisione è per sua natura fascista. Gli espedienti usati dal cinema sono messi in atto per superare questo gap e ricreare le naturali reazioni di uno spettatore presente sulla scena. Se vedessi una scena come quella di Caché cosa faresti? Saresti sconvolto, correresti subito a soccorrere la vittima, ti strapperesti i capelli, probabilmente piangeresti. Per essere vero, il cinema deve ricreare una situazioen VERA. Haneke è il contrario, il suo "cinema" crea una situazione finta, o la situazione peggiore: quella del distacco voyeristico. Tu sei lì, seduto comodo in poltrona, e lui ti sbatte una scena terribile filmata con il massimo distacco estetizzante, così che tu te la possa godere in tutta comodità. Grazie a Dio sei normale, e ne vieni disgustato (secondo me sei disgustato più dal modo di presentare la scena che dalla scena stessa). Ma se fossi un bel sadicone ti divertiresti un mondo. Se mi sai elencare almeno 3 differenze tra questi "capolavori" e dei semplici snuff movie, sei un genio. Non ci sono differenze: qua parliamo non di violenza rappresentata, trascesa dall'arte, ma di violenza gratuita, presentata con il massimo e cinico sadismo. Ecco perché, secondo il mio parere, il cinema di Haneke è un cinema fondamentalmente Nazista. Quando Haneke ti fa vedere morire un maiale e poi una ragazza, il messaggio è uguale a quello di quel film nazista in cui vedi morire un topo e poi un ebreo. Chiaro che critica il capitalismo: anche il nazismo lo ha fatto.

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