Ultimo mondo cannibale (1977) fece da apripista al famigerato Cannibal Holocaust (1980, sempre di Deodato), il capostipite del genere Cannibal.
Se si escludono gli ultimi dieci minuti, questo UMC ha ben poco di Cannibal, e molto del genere Mondo, penso tutto il filone sui cannibali sia figlio dei Mondo Movie, dove vi era una spettacolarizzazione della morte attraverso atrocità varie come evirazioni, faces of death, operazioni chirurgiche, ecc. Cose da far impallidire siti di oggi come rotten o stileproject.
UMC è una fotocopia sbiadita di CH, ci sono all’incirca le stesse trucidità: se in CH veniva squartata una tartaruga, qui è un coccodrillo a rimetterci la pelle (in tutti i sensi), se in CH c’erano gli occidentali che si perdevano nella giungla, qui… accade la stessa cosa. Le similitudini sono molte altre ma mi fermo qua.
Alcune trashate però meritano di essere citate: la migliore riguarda il protagonista, che dopo essere stato catturato dagli indigeni viene messo su una forca alta come un palazzo, roba che pure a Terminator gli si spezzerebbe il collo, invece lui sopravvive. Poi una volta imprigionato chiede aiuto ad un’indigena che invece di dargli dell’acqua incomincia a masturbarlo (?). Quando riesce a scappare dal villaggio con quest’ultima, in un momento d’ingrifamento se la tromba in mezzo ad una laguna, da questo momento in poi diventerà la sua schiava (quasi quasi un passo da quelle parti ce lo faccio…).
Impedibili le improvvise zoomate per mettere in risalto dei particolari, come i coccodrilli che escono dall’acqua, ovviamente aggiunti nel montaggio a fine film, e la cosa si nota molto perché le inquadrature che li riguardano hanno colori diversi dalle scene in cui recitano gli attori. Una vera e propria chicca sono gli effetti sonori, grotteschi è dire poco. Mitico il serpentone che viene ucciso ma che si vedeva lontano un miglio che era già morto, e ottimo anche il pipistrello di carta.
Comunque se si riesce a passare oltre a tutto ciò, il film non è neanche malaccio, in fondo ha una sua struttura abbastanza congegnata con un colpo di scena a 3/4 della proiezione. I dialoghi sono quello che sono, ma il protagonista mi è sembrato bravo, non deve essere facile recitare nudi e coperti di fango in mezzo alla foresta.
Ultimo mondo cannibale è l’esempio di un cinema che non esiste più.
Chissà se è un bene o un male…
Se si escludono gli ultimi dieci minuti, questo UMC ha ben poco di Cannibal, e molto del genere Mondo, penso tutto il filone sui cannibali sia figlio dei Mondo Movie, dove vi era una spettacolarizzazione della morte attraverso atrocità varie come evirazioni, faces of death, operazioni chirurgiche, ecc. Cose da far impallidire siti di oggi come rotten o stileproject.
UMC è una fotocopia sbiadita di CH, ci sono all’incirca le stesse trucidità: se in CH veniva squartata una tartaruga, qui è un coccodrillo a rimetterci la pelle (in tutti i sensi), se in CH c’erano gli occidentali che si perdevano nella giungla, qui… accade la stessa cosa. Le similitudini sono molte altre ma mi fermo qua.
Alcune trashate però meritano di essere citate: la migliore riguarda il protagonista, che dopo essere stato catturato dagli indigeni viene messo su una forca alta come un palazzo, roba che pure a Terminator gli si spezzerebbe il collo, invece lui sopravvive. Poi una volta imprigionato chiede aiuto ad un’indigena che invece di dargli dell’acqua incomincia a masturbarlo (?). Quando riesce a scappare dal villaggio con quest’ultima, in un momento d’ingrifamento se la tromba in mezzo ad una laguna, da questo momento in poi diventerà la sua schiava (quasi quasi un passo da quelle parti ce lo faccio…).
Impedibili le improvvise zoomate per mettere in risalto dei particolari, come i coccodrilli che escono dall’acqua, ovviamente aggiunti nel montaggio a fine film, e la cosa si nota molto perché le inquadrature che li riguardano hanno colori diversi dalle scene in cui recitano gli attori. Una vera e propria chicca sono gli effetti sonori, grotteschi è dire poco. Mitico il serpentone che viene ucciso ma che si vedeva lontano un miglio che era già morto, e ottimo anche il pipistrello di carta.
Comunque se si riesce a passare oltre a tutto ciò, il film non è neanche malaccio, in fondo ha una sua struttura abbastanza congegnata con un colpo di scena a 3/4 della proiezione. I dialoghi sono quello che sono, ma il protagonista mi è sembrato bravo, non deve essere facile recitare nudi e coperti di fango in mezzo alla foresta.
Ultimo mondo cannibale è l’esempio di un cinema che non esiste più.
Chissà se è un bene o un male…
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