venerdì 14 dicembre 2007

L'Uno per l'Altra - Il massacro (seconda parte)

Ora le due ombre erano inginocchiate in salotto con le mani e i piedi legati.
Uno stava in piedi davanti a loro, dietro di lui Altra si godeva lo spettacolo raggomitolata su una poltrona.
“Bene luridi porci. Vi avverto che tra circa mezz’ora sarete morti. Tutti e due. Però adesso…giochiamo.” Uno e Altra si lanciarono uno sguardo d’intesa, poi proseguì: “Tu! Piscialletto! Conosci Freud?”
“C-cosa?”
“Freud! Brutto ignorante, era uno psicologo, studiava i poveri sfigati come te, inventò una teoria divisa in 5 fasi. Siccome sei ancora un piccolo bambino ignorante, adesso le studieremo insieme. La prima è la fase orale.”
“Ti prego…non farmi del male”
“Taci! Comando io. E adesso ho deciso che devi bere questo bicchiere di piscio.”
“No ti supplico, farò tutto quello che vuoi, ho molti soldi io… posso pagarti! Quanto vuoi?“
“Hai sentito tesoro? Piscialetto è ricco!”
“Ho sentito amore, però a noi dei soldi non interessa molto vero?”
“Hai ragione cara, come sempre. E adesso apri la bocca o ti ammazzo. Ecco così bravo, vedo che hai capito chi comanda, bevi bevi…”
Uno versò tutto il liquido nella gola dell’uomo e mentre lo faceva rideva insieme a sua moglie. Ridevano come matti.
All’ultima goccia l’ombra emise un rigurgito, poi vomitò sugli anfibi lucidi di Uno.

BANG! BANG!.

L’ombra si accasciò su un fianco tra vomito e resti di materia cerebrale.
“Ma caro perché l’hai fatto?”
“Zuccherino se c’è una cosa a cui tengo sono i miei anfibi!”
“Sì ma sei un’imbecille, hai sporcato tutto il tappeto, io non lo pulisco di certo, questo è poco ma sicuro.”
L’altra ombra era immobile, con il capo chino. Aveva assistito alla scena in silenzio.
“E tu non dici niente bastardo?”
L’ uomo alzò la testa e fissò negli occhi Uno: ”Uccidimi, uccidimi ora, non ne posso più.”
Uno si voltò verso sua moglie: “Oh cara! Questo tizio mi sta simpatico, lo senti? Non ha paura della morte, è da ammirare.”
Altra si stava limando le unghie: “Bah,uccidilo.”
“Voglio darti una possibilità figliolo, se risponderai esattamente alla mia domanda ti lascerò andare. Te lo prometto sua mia moglie, la cosa più cara che ho.”
“Quale…quale domanda?”
“Beh è molto semplice, in quale anno è morto Sigmund Freud?”
“Io…io…”
“Avanti non è difficile….”
“Non so...dico…1940?”
“Hai sbagliato di un anno. Ora devo ucciderti.”
L’ombra sputò la sua rabbia contro Uno: ”Fa quello che vuoi…BRUTTO FIGLIO DI PUTTANA!”
Uno lasciò cadere la pistola a terra, si tolse il cappuccio di lattice nera e rimase immobile a fissare l’uomo inginocchiato: ”Vuoi vedere chi è un figlio di puttana? Te lo faccio vedere io chi è un figlio di puttana!”
La punta dell’anfibio destro fece saltare i due incisivi dell’ombra che cadde all’indietro. Subito dopo Uno prese un trapano a pile da un cassetto - VZZZZZZZZZZZ-. Funzionava.
Poi si mise a cavalcioni sopra il corpo dell’uomo legato.
-VZZZZZZZZZZ-
“Ombra! Adesso voglio che preghi il tuo Dio. Prega che lui venga a salvarti, datti da fare! Voglio che un fulmine mi colpisca in testa!
“P-padre nostro che sei nei cieli…”
“Più FORTE!”
“Sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno…”
“Io non sento niente!”
“Sia fatta la tua volontà…”
Uno scattò in piedi e cominciò ad urlare guardando il soffitto: ”Oooooh…lo sento!! Oooohh Signore mi pento! Sììì mi pento, sento l’amore del Signore Iddio, l’Onnipotente, aaahhh lo Spirito Santo è disceso su di me.”
Poi si accovacciò di nuovo sull’ombra, con la mano sinistra lo prese per i capelli e gli sussurrò all’orecchio: ”Io sono il diavolo, e sono qui per fare il lavoro del diavolo.” Nella mano destra stringeva il trapano.
VZZZZZZZ.
La vite, roteando vorticosamente, bucò la pelle, poi la tiroide, le corde vocali - “Senti cucciolotta -VZZZZZZZ- sembrano i versi di un maiale che viene scotennato.” “Hai ragione gioia mia, sembra un lurido porco!”-, l’epiglottide, di nuovo la tiroide ed infine uscì dall’altra parte.
Altra si alzò dal dalla poltrona e zampettando sul tappeto schizzato di sangue abbracciò da dietro suo marito.
Entrambi guardavano in silenzio il massacro ai loro piedi.
“E' stato bellissimo….”
“Sì caro, indimenticabile…”
“Che ne dici se ci guardiamo un bel film e poi domattina puliamo tutto?”
“Va bene…però scelgo io! Che ne dici di Profondo rosso?”.
“Mmmm…no tesoro, lo sai che il sangue mi impressiona, preferirei qualcosa di più romantico, Via col vento?”
“Uffi! Vada per via col vento, te lo meriti, oggi sei stato molto bravo.”
Altra e Uno si abbracciarono aggrappandosi a se stessi. In quel momento erano un essere solo.
In quel preciso istante, tra sangue, vomito, pezzi di cervello, denti e urina, si stavano amando perdutamente.

Nessun commento:

Posta un commento