domenica 30 dicembre 2007

La promessa dell'assassino

Leggendo la filmografia di David Cronenberg si può capire quanto il regista canadese abbia cambiato stile nell’affrontare tematiche che presentano parecchi punti in comune. A mio modestissimo parere, al centro dei lavori di Cronenberg c’è semplicemente l’uomo.

Se nei suoi primi lavori lo studio dell’uomo era visto più in chiave fantascientifica (Videodrome, La mosca, Il pasto nudo) con l’arrivo del nuovo millennio ha virato verso un’interpretazione più reale, ma sempre densa di significati (Spider, A history of Violence, La promessa dell’assassino). Personalmente preferisco questo Cronenberg a quello del cosiddetto "body horror".
Finita questa breve introduzione scrivo qualcosa su questo (grande) film.
I segreti di un diario scritto da una ragazzina russa immigrata a Londra in cerca di speranza sono al centro di tutta la storia. Dopo che la ragazzina muore durante la gravidanza, l’infermiera Anna (Naomi Watts) si prenderà a cuore la faccenda e tenterà di salvare la povera bambina orfana.
Parallelamente s’intrecciano i segreti della mafia russa, e di un’organizzazione chiamata Vory V Zakone, a cui capo si trova Semyon, un cordiale (solo apparentemente) ristoratore, che ha un figlio scavezzacolli Kirill (Vincent Cassel), quest’ultimo è aiutato dall’autista Nikolai (Viggo Mortensen). Le strade di Anna e Nikolai si incroceranno quando l’infermiera troverà nel diario un bigliettino del ristorante di Seymon.

Allora, premetto che avendo visto il film una volta sola non potrò essere preciso nelle considerazioni, molte cose mi saranno sfuggite, in ogni caso ho trovato tre temi fondamentali in questo film.
Il primo, che è il più palese, è la dicotomia più classica: bene/male. Il regista canadese prosegue il discorso iniziato con A history of Violence, in entrambi i film due mondi agli antipodi vengono a collimare. Ne La promessa dell l’assassino la vita “normale” di Anna si schianta con la malavita russa, così come in A history of Violence, il protagonista è diviso in due parti, bene e male appunto.
Il secondo punto sono i legami famigliari. Già nel complesso Spider Cronenberg aveva affronato la questione. In questo film nessuno dei protagonisti ha un rapporto solido con i propri cari. Seymon ha una pessima considerazione di suo figlio Kirill, non per niente prenderà sotto la sua ala protettiva Nikolai, lo stesso Kirill prova soggezione verso il padre-padrone, e nonostante abbia un’aria da ribelle alla fine esegue sempre gli ordini del padre (basta vedere il finale). Anche la dolce Anna, che ha perso un bambino, e ha rotto col suo ragazzo, è tornata a vivere con la madre, anche lei senza compagno, e lo zio ubriacone russo con cui ha un rapporto di astio.
L’unico personaggio che sembra estraneo a tutto ciò è il glaciale Nikolai, anche se forse alla fine c’è uno spiraglio di luce per lui e per Anna, o forse no, chissà….
Infine, ma questa è una mia personalissima interpretazione, ho trovato che la scelta di far recitare molti dialoghi in russo non è stata solo un’esigenza di sceneggiatura, ma più che altro un messaggio del regista sulla difficoltà di comunicare, tema che si ricollega al secondo punto, infatti, se si nota, tre dei quattro uomini che vengono uccisi durante il film, vengono ammazzati tramite un taglio alla gola.
Davvero bravi gli attori, in particolare Cassel che in generale non mi sta molto simpatico (solo perché si tromba la Bellucci), credo che questa sia la sua prova migliore, anche meglio che ne L’odio (1995).
Ottimo Mortensen che per me si trova molto più a suo agio qui che tra spade, elfi e orchi. Diventerà un cult la scena in cui lotta nudo in un bagno turco contro due energumeni russi, questa scena è molto violenta, e non potrà che piacere agli amanti dello splatter.
Poi vabbè, Naomi Watts è una delle mie attrici preferite, per me può leggere anche l’elenco del telefono che le darei l’oscar lo stesso.
Per essere pignoli avrei preferito un finale più cattivo, però non si può avere tutto dalla vita!
Bello, bello, bello.

3 commenti:

  1. sto facendo una personale rassegna di Cronenberg perchè voglio vedere la sua filmografia completa, La promessa dell'assassino è uno dei suoi film più belli, proprio giorni fa l'ho rivisto (grazie alla rivistazione dei suoi film), poi mi è piaciuto che la Watts abbia lavorato con Cronenberg, comunque ti consiglio se vuoi approfondire l'argomento Cronenberg di vedere anche Inseparabili o M Butterfly, se proprio il body horror non ti piace ^^

    RispondiElimina
  2. Ho visto che ti stai sparando una retrospettiva su di lui. Bene bene, sì dovrei mettermi in pari col Body horror (ne ho visti pochi di questo filone) data l'importanza del regista...

    RispondiElimina
  3. Anche per me il finale non era adatto al film comunque mi è sembrata l'unica nota stonata. Per il resto un grandioso film. Bella poi la tua introduzione del post

    RispondiElimina