giovedì 13 dicembre 2007

Nodo alla gola

Sto cercando, pian pianino, di vedermi tutti i film di Hitch, stasera è toccato a Nodo alla gola.
Immenso come sempre, il maestro del brivido, crea un film che potrebbe essere benissimo una rappresentazione teatrale, non per niente lui era un amante del genere.

La vicenda si svolge interamente dentro alla casa di due studenti forviati dalle teorie pseudo-nietzschiane del loro professore (James Stewart), in questo ambiente claustrofobico i giovani Brandon e Pihlip strangolano un loro compagno di scuola e nascondono il suo corpo dentro ad una cassapanca che diventerà la macabra tavola imbandita di un rinfresco.
La sceneggiatura di Arthur Laurents è fenomenale, in dialoghi non sono mai banali e caratterizzano meravigliosamente i personaggi. I rapporti omosessuali coinvolgono non solo i due studenti, ma forse anche il professore con uno dei suoi allievi. Il sottotesto del film l’ho trovato una critica alla perbenista società del tempo che non poteva ammettere diversità e famiglie alternative.
Alcuni temi fondamentali del cinema di Hitchcock si possono riscontrare anche in Nodo alla gola, innanzitutto il tema dell’ingabbiamento, già presente in Gli uccelli (1963), e in La donna che visse due volte (1958) in cui la prima scena che si vede è l’occhio di una donna dal quale sgorgano gabbie e spirali, in Nodo alla gola il povero David viene rinchiuso in un cassone dove non c’è via d’uscita.

Altro tema fondamentale è quello del doppio, in Psyco (1960) l’albergatore Norman Bates è se stesso e sua madre contemporaneamente, oppure ancora in Vertigo il poliziotto Ferguson è sconvolto dalla morte di Madeleine, ma ritroverà in Judy il suo amore perduto. Qui Brandon e Philip possono rappresentare uno il sosia dell’altro, anche se apparentemente Brandon sembra più forte di Philip in realtà si è fatto traviare dal suo professore, quindi tanto furbo non è.

Infine il tema del teatro, come ho detto all’inizio, viene ripreso in questo film così come era accaduto in La finestra sul cortile (1954) dove James Stewart immobilizzato (ingabbiamento!) sulla sedia spiava i suoi vicini, come se fosse lo spettatore di uno spettacolo teatrale con cambi di scena.
Sicuramente molti rimandi mi sono sfuggiti, per capire bene Hitchcock bisogna conoscere Freud, Jung, Shakespeare, Pirandello e molti altri ancora, ed io non possiedo tali conoscenze.

Piccola curiosità: non ho visto il solito cammeo di Hitch in questo film... che mi sia sfuggito?

2 commenti:

  1. Ciao Eras! Hitch si vede proprio all'inizio del film, quando la telecamera inquadra l'esterno;è uno dei passanti.
    E' troppo bello il momento quando la telecamera è fissa sulla cassapanca,gli ospiti parlano amabilmente mentre la cameriera sparecchia piano piano...che tensione!!!!è un piccolo capolavoro! Il mio preferito di Hitch (difficile fare una classifica) è "L'ombra del dubbio". Non è paragonabile ai suoi grandi classici ma riassume la filosofia del regista!Però è categorico vederlo in inglese perchè il doppiaggio italiano fa PENA!!! Sembra doppiato da polacchi!

    un Saluto
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  2. Allora mi è sfuggito! Si in effetti era l'unico momento in cui si vedeva un ambiente esterno!

    L'ombra del dubbio devo vederlo, ma ne devo vedere un sacco ancora :(.
    Concordo che questo Nodo alla gola è un piccolo capolavoro.

    Alla prossima :)

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