Vertigo è la storia dell’ex poliziotto Jhon “Scottie” Ferguson che viene incaricato da un vecchio compagno di università, Gavin Elster, di pedinare la moglie Madeleine, colta da improvvisi crisi d’identità e autrice di azioni piuttosto insolite. Nel continuo inseguirsi tra i sali-scendi di San Francisco Scottie e Madeleine finiranno per innamorarsi, ma la realtà a cui deve far fronte Ferguson è contorta come le spirali ad inizio film, infatti Elster usa l’ex poliziotto come testimone di un losco piano, in cui Madeleine non è la sua vera moglie ma una semplice donna di strada che recita una parte, per appropriarsi dell’eredità della sua consorte.
Ma è davvero così?
Assolutamente no.
SCOTTIE E IL PRINCIPIO DEL PIACERE
Come è noto, secondo Freud, il bambino vive in uno stato di megalomania in cui si identifica con il “tutto”; gli è difficile passare dal principio del piacere a quello della realtà, ossia alla comprensione degli altri. Quando il bambino non supera questo conflitto nasce un grande senso di colpa che spinge la figura maschile ad inseguire quella femminile.
Ferguson, che non è mai riuscito ad avere un rapporto duraturo con una donna, si trova da solo con le proprie vertigini ad affrontare, durante il film, molteplici figure femminili: Carlotta Valdes, Madeleine/Judy, e Midge.
Fin dalle prime battute si possono ritrovare questi concetti, Scottie invita Midge a “non essere così materna”, quest’ultima, nella scena dell’ospedale, rassicurerà Jhon dicendo che “la madre è qui.”
Quando Ferguson segue Madeleine prima da Ernie e poi nel museo, l’ossessione donna-madre è rappresentata da alcuni quadri raffiguranti degli infanti.
Il genio di Hitchcock è quello di frantumare le identità dei protagonisti, nell’onnipotenza infantile il bambino può identificarsi nel padre, in quanto negatore del principio del piacere, e allo stesso tempo può sostituirsi a lui in per impossessarsi della figura materna, ed ecco, dunque, che Scottie e Gavin Elster possono essere la stessa persona.
IL DOPPIO, IL TRIPLO, ECC…
Le scene relative alla torre di Juan Batista sono dense di significati, durante il film questa location ricorre tre volte. Nella prima John insegue Madeleine su per le scale, in cima anche se non lo vediamo c’è il suo doppio, Gavin, che getterà la moglie già morta dalla torre. Nella seconda si assiste al flashback di Judy che arrivata in cima alle scale tenta inutilmente di fermare Elster. Ancora una volta c’è chi vuole salvare una donna e chi vuole ucciderla, nella sua follia il poliziotto si identifica con Judy che vuol impedire l’omicidio e con Elster che invece lo attua.
Infine nell’ultima scena Ferguson raggiunge l’apice della sua “spersonalizzazione”, egli può essere sia l’uomo dell’800 marito di Carlotta, sia Elster che vogliono entrambi negare la donna.
Ma Hitch non si ferma qua, infatti l’apparizione della suora può essere intesa come: suor Teresa che impediva di giocare a Carlotta quando era bambina, Gavin Elster che vuole impedire un atto d’amore, ma anche Midge, che è innamorata di Scottie, e perché no, anche una rappresentazione grottesca di Dio.
Non c’è niente da fare, in Veritgo le personalità si duplicano, si dividono, si scambiano, vi è una continua ricorrenza della stessa cosa, la ripetizione degli stessi delitti, degli stessi amori.
IL SOGNO E LA REALTA’
Se si considera Vertigo come un lungo monologo di un folle (cosa che per me è), allora prende un’importanza rilevante il sogno di Scottie dopo la morte di Madeleine. In questa sequenza geniale intrisa di continue e avvolgenti epifanie, vediamo Ferguson avvolto da una coperta gialla, che richiama allo sgabello in cui era salito a casa di Midge, dormire un sonno agitato.
La mdp stringe sul suo viso e l’incubo inizia.
Appare un bouquet di fiori disegnato che si sfalda, questo ci riporta al quadro di Carlotta ed anche all’infanzia (cartoni animati).
Poi compaiono Galvin e Scottie che discutono nel tribunale, ma questa volta dietro a loro compare sinistramente Carlotta, ed è qui che il triangolo edipico si manifesta in tutta la sua violenza.
Ora la mdp inquadra il ritratto di Carlotta con primo piano sul medaglione rosso.
Subito dopo Scottie avanza perplesso illuminato da una luce rossa pulsante, ad un tratto appare la missione Dolores sullo sfondo, la tomba di Carlotta è vuota e la mdp ci si getta dentro.
Adesso la musica spagnola “esplode”, la testa di Scottie è intrappolata in una tela di ragno che possono essere le spirali di inizio film o gli intrecci amorosi, ed il tutto è illuminato da una luce verde e rossa intermittente.
Infine la sagoma di Ferguson precipita sul tetto della missione Juan Batista, ed è questa per me, una chiave di lettura del film, Scottie cade come Madeleine, come la signora Elster, come Carlotta nella follia.
Secondo me Scottie non si è mai staccato da quella grondaia...
CONSIDERAZIONI SPARSE
Hitchcock gioca sapientemente con l’ironia, che non è mai palese, ma velata, nascosta nelle pieghe di alcuni dialoghi o immagini. Infatti il film è pieno di Chiese o luoghi sacri che sono in antitesi con la tragedia che si sta consumando nelle strade di San Francisco, come ad indicare l’impotenza di Dio; anche la fortezza militare di Fort Point al Golden Gate che dovrebbe proteggere, in realtà non difende né Madeleine né Scottie. All’ingresso del museo campeggiano le statue di Giovanna D’Arco e di El Cid, due personaggi storici di alta levatura morale che stridono con il personaggio di Ferguson che, in fin dei conti è un poveretto, mi fa molta pena a me.
Vi è una scena, che potrebbe confutare l’ipotesi che Vertigo sia tutto un’incubo, dove appare e scompare un paralume sopra un letto, accade quando Judy, sotto le insistenze di Scottie si veste come Madeleine, personalmente questa sequenza mi ha pietrificato: in quale realtà potrebbe mai accadere una cosa del genere?
Altro particolare interessante è che non viene spiegato come Madeleine sia uscita dal McAttrick hotel senza farsi vedere da Scottie.
Infine, se si guarda attentamente il film, ad ogni nuova visione si troveranno piccoli particolari che richiamano ad altri e ad altri ancora, in un gioco spiralico infinito.
CONCLUSIONI PERSONALI
Vertigo è per me un capolavoro totale, non mentirei se dico che ha cambiato totalmente il mio modo di vedere e parlare di cinema. Non smetterò mai di ringraziare il mio professore di Storia del Cinema che ha aperto la mia mente su questa immensa pellicola.
E come ha scritto lui stesso nel suo libro (da cui è tratto in gran parte questo commento):
Vertigo ci invita ad una riflessione sui legami precari della coppia e sulla falsa rispettabilità della famiglia, sul pregiudizio razziale e sull’ambiguità delle leggi, sull’enigma dell’esistenza e della nostra identità, sull’origine del mondo e sul silenzio di Dio.
Ma è davvero così?
Assolutamente no.
SCOTTIE E IL PRINCIPIO DEL PIACERE
Come è noto, secondo Freud, il bambino vive in uno stato di megalomania in cui si identifica con il “tutto”; gli è difficile passare dal principio del piacere a quello della realtà, ossia alla comprensione degli altri. Quando il bambino non supera questo conflitto nasce un grande senso di colpa che spinge la figura maschile ad inseguire quella femminile.
Ferguson, che non è mai riuscito ad avere un rapporto duraturo con una donna, si trova da solo con le proprie vertigini ad affrontare, durante il film, molteplici figure femminili: Carlotta Valdes, Madeleine/Judy, e Midge.
Fin dalle prime battute si possono ritrovare questi concetti, Scottie invita Midge a “non essere così materna”, quest’ultima, nella scena dell’ospedale, rassicurerà Jhon dicendo che “la madre è qui.”
Quando Ferguson segue Madeleine prima da Ernie e poi nel museo, l’ossessione donna-madre è rappresentata da alcuni quadri raffiguranti degli infanti.
Il genio di Hitchcock è quello di frantumare le identità dei protagonisti, nell’onnipotenza infantile il bambino può identificarsi nel padre, in quanto negatore del principio del piacere, e allo stesso tempo può sostituirsi a lui in per impossessarsi della figura materna, ed ecco, dunque, che Scottie e Gavin Elster possono essere la stessa persona.
IL DOPPIO, IL TRIPLO, ECC…
Le scene relative alla torre di Juan Batista sono dense di significati, durante il film questa location ricorre tre volte. Nella prima John insegue Madeleine su per le scale, in cima anche se non lo vediamo c’è il suo doppio, Gavin, che getterà la moglie già morta dalla torre. Nella seconda si assiste al flashback di Judy che arrivata in cima alle scale tenta inutilmente di fermare Elster. Ancora una volta c’è chi vuole salvare una donna e chi vuole ucciderla, nella sua follia il poliziotto si identifica con Judy che vuol impedire l’omicidio e con Elster che invece lo attua.
Infine nell’ultima scena Ferguson raggiunge l’apice della sua “spersonalizzazione”, egli può essere sia l’uomo dell’800 marito di Carlotta, sia Elster che vogliono entrambi negare la donna.
Ma Hitch non si ferma qua, infatti l’apparizione della suora può essere intesa come: suor Teresa che impediva di giocare a Carlotta quando era bambina, Gavin Elster che vuole impedire un atto d’amore, ma anche Midge, che è innamorata di Scottie, e perché no, anche una rappresentazione grottesca di Dio.
Non c’è niente da fare, in Veritgo le personalità si duplicano, si dividono, si scambiano, vi è una continua ricorrenza della stessa cosa, la ripetizione degli stessi delitti, degli stessi amori.
IL SOGNO E LA REALTA’
Se si considera Vertigo come un lungo monologo di un folle (cosa che per me è), allora prende un’importanza rilevante il sogno di Scottie dopo la morte di Madeleine. In questa sequenza geniale intrisa di continue e avvolgenti epifanie, vediamo Ferguson avvolto da una coperta gialla, che richiama allo sgabello in cui era salito a casa di Midge, dormire un sonno agitato.
La mdp stringe sul suo viso e l’incubo inizia.
Appare un bouquet di fiori disegnato che si sfalda, questo ci riporta al quadro di Carlotta ed anche all’infanzia (cartoni animati).
Poi compaiono Galvin e Scottie che discutono nel tribunale, ma questa volta dietro a loro compare sinistramente Carlotta, ed è qui che il triangolo edipico si manifesta in tutta la sua violenza.
Ora la mdp inquadra il ritratto di Carlotta con primo piano sul medaglione rosso.
Subito dopo Scottie avanza perplesso illuminato da una luce rossa pulsante, ad un tratto appare la missione Dolores sullo sfondo, la tomba di Carlotta è vuota e la mdp ci si getta dentro.
Adesso la musica spagnola “esplode”, la testa di Scottie è intrappolata in una tela di ragno che possono essere le spirali di inizio film o gli intrecci amorosi, ed il tutto è illuminato da una luce verde e rossa intermittente.
Infine la sagoma di Ferguson precipita sul tetto della missione Juan Batista, ed è questa per me, una chiave di lettura del film, Scottie cade come Madeleine, come la signora Elster, come Carlotta nella follia.
Secondo me Scottie non si è mai staccato da quella grondaia...
CONSIDERAZIONI SPARSE
Hitchcock gioca sapientemente con l’ironia, che non è mai palese, ma velata, nascosta nelle pieghe di alcuni dialoghi o immagini. Infatti il film è pieno di Chiese o luoghi sacri che sono in antitesi con la tragedia che si sta consumando nelle strade di San Francisco, come ad indicare l’impotenza di Dio; anche la fortezza militare di Fort Point al Golden Gate che dovrebbe proteggere, in realtà non difende né Madeleine né Scottie. All’ingresso del museo campeggiano le statue di Giovanna D’Arco e di El Cid, due personaggi storici di alta levatura morale che stridono con il personaggio di Ferguson che, in fin dei conti è un poveretto, mi fa molta pena a me.
Vi è una scena, che potrebbe confutare l’ipotesi che Vertigo sia tutto un’incubo, dove appare e scompare un paralume sopra un letto, accade quando Judy, sotto le insistenze di Scottie si veste come Madeleine, personalmente questa sequenza mi ha pietrificato: in quale realtà potrebbe mai accadere una cosa del genere?
Altro particolare interessante è che non viene spiegato come Madeleine sia uscita dal McAttrick hotel senza farsi vedere da Scottie.
Infine, se si guarda attentamente il film, ad ogni nuova visione si troveranno piccoli particolari che richiamano ad altri e ad altri ancora, in un gioco spiralico infinito.
CONCLUSIONI PERSONALI
Vertigo è per me un capolavoro totale, non mentirei se dico che ha cambiato totalmente il mio modo di vedere e parlare di cinema. Non smetterò mai di ringraziare il mio professore di Storia del Cinema che ha aperto la mia mente su questa immensa pellicola.
E come ha scritto lui stesso nel suo libro (da cui è tratto in gran parte questo commento):
Vertigo ci invita ad una riflessione sui legami precari della coppia e sulla falsa rispettabilità della famiglia, sul pregiudizio razziale e sull’ambiguità delle leggi, sull’enigma dell’esistenza e della nostra identità, sull’origine del mondo e sul silenzio di Dio.
Anche io ho visto questo film moltissime volte e lo rivedrò ancora, perchè per me non è solo un film, ma una scuola di vita. Visto che tu frequenti proprio una SCUOLA DI CINEMA, vorrei invitarti ad aiutarmi in qualche modo a collegare TUTTE le vicende del film misto di sogno e realtà (perchè PER ESEMPIO Scottie insegue Madeleine al Mc Kittrick Hotel, la vede salire nella sua stanza, e la direttrice gli dice che non era entato invece nessuno...Scena alla quale il film non dà mai una risposta) al pensiero del mistico Neville Goddard, (1902-1972), www.nevillegoddard.com, secondo il quale L'IMMAGINAZIONE UMANA è la sola responsabile delle esperienze REALI buone o cattive dell'individuo. Neville tenne moltissime conferenze in California, dove la cultura Cattolica è così diversa da chi vive all'ombra del cupolone romano.
RispondiEliminaSono uno che da lontano legge i suoi libri e tenta di applicare i suoi insegnamenti alla mia stessa vita.
Grazie per l'attenzione e spero mi risponderai.
a_pintucci@virgilio.it
Buona serata.
Alessandro.
Ti contatto in privato ;)
RispondiEliminaCiao, ho rivisto la scena che hai citato nel mio blog è impressionante tanto che ho avuto i brividi a vederla, questa è in assoluto una rivelazione e anche un motivo per spulciarmelo ben bene questo grandissimo film grazie per la dritta^^
RispondiEliminaFigurati!Quando si tratta di Vertigo sono sempre lieto di dare suggerimenti ;)
RispondiEliminati ringrazio anzi aggiungo il tuo link ai blog amici mi piace moltissimo è molto interessante il tuo blog :)
RispondiEliminaGrazie ;) ricambio il favore ovviamente!
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