martedì 18 dicembre 2007

Possession

Impossibile per me dare un giudizio su questo film dato che io ho visto la versione super-tagliata. Già la trama non è delle più semplici, in più se si toglie quasi un’ora di girato comprendere il film diventa quasi un’ impresa. Ho letto la trama della versione uncut, e sono rimasto sbalordito! Sembra un altro film, mancano un sacco di scene, alcune delle quali importanti nello svolgersi della narrazione. Mi chiedo chi ha avuto la scellerata idea di effettuare questi tagli…

Comunque Possession è un film che racconta di un triangolo amoroso tra Marc, Anna ed Heinrich. L’oggetto della possessione è Anna, che è bramata sia da suo marito Marc, che dall’amante Heinrich. La donna interpretata da una strabiliante Isabelle Adjani, se ne infischia dei due uomini e va a vivere da sola. Marc, che nonostante il tradimento è ancora innamorato di lei, cerca di riavvicinarla a lui e al loro figlio, il tentativo non va a buon fine, così decide di assoldare un investigatore privato che la segua. Quest’ultimo scopre che nella nuova casa Anna ha un altro amante, che non è una persona, bensì un mostro tentacolare simile a quelli de Il pasto nudo (1991) che si nutre di esseri umani. Tale mostro è stato partorito da Anna durante una sequenza allucinante in un tunnel, e nella versione originale questa sequenza dura di più che nella versione tagliata. Posseduta (in tutti i sensi) dal mostro, Anna, si suiciderà con suo marito, prima che quest’ultimo abbia ucciso l’amante Heinrich. Quando i due coniugi si uccidono, il polipone prende le sembianze del marito, e osserva in silenzio i due che muoiono.

Insomma un bel casino. Anche perché durante il film, che ha un montaggio frenetico, ci sono dei messaggi subliminali in cui si vede Gesù Cristo crocifisso, voci fuori campo che parlano del diavolo, e filastrocche cantate da bambini molto “argentiane”. Ed anche Marc mentre spoglia il figlioletto per metterlo a letto tende le esili braccine del bimbo come se fosse crocefisso, stessa cosa la ripete quando spoglia sua moglie Anna. Potrebbe essere un’ allegoria della religione, un dio che osserva dall’alto impotente, ma è solo una mia ipotesi.
Buona la fotografia, che rende Berlino una città in bilico, come i protagonisti della vicenda.
Da non sottovalutare anche il tema dell’incesto, infatti Anna fa sesso con un essere che ha partorito lei stessa, ma questi dannati tagli non permettono di approfondire la questione, il mostro, per esempio si vede nella sua interezza una volta sola.

Il livello recitativo è altissimo, Sam Neil (Marc) sfodera una prestazione convincente, sembra davvero un uomo disperato che nonostante il tradimento della moglie vuole provare ancora a stare insieme a lei, quando nel bar lei confessa il tradimento, la sua furia sembra uscire fuori dallo schermo.
Ma davvero sopra le righe è Isabelle Adjani, nervosa , fragile, eterea. Completamente fuori di testa. La scena del tunnel, come ho detto prima, rimane impressa nella mente. Ma oltre a questo particolare, l’attrice riesce a creare un legame empatico con lo spettatore, anche se ha tradito per ben due volte, e ha anche ucciso, non sono riuscito ad odiarla.
Spero un giorno di riuscire a vedere la versione integrale, si dice in giro che per il mercato giapponese esista un’edizione ancora più lunga dell’uncut… quanto sono avanti laggiù!!

Nessun commento:

Posta un commento