sabato 26 agosto 2023

The Astronomer’s Sun

Visto che Manoman (2015) era risultato un prodottino che aveva al suo interno le sue sporche ombre, mi sono detto: perché non cercare altro di Simon Cartwright? E quindi ecco spuntare questo The Astronomer’s Sun (2010) dove, al contrario, di zone oscure e un poco sudicie non vi è traccia. Vabbè, è un discorso trito e ritrito, fare le pulci a un corto che non dura nemmeno sei minuti è un’azione inessenziale, mi limito a evidenziare un certo allineamento alla categoria animata dei buoni sentimenti di matrice pixariana, in tal senso il legame col passato è il topic di maggior peso e ha una duplice accezione: la nostalgia verso qualcosa che non c’è più (il padre, disegnato, mi è parso, sul modello di Nikola Tesla, ed anche l’attività svolta nel laboratorio direi che è riconducibile alle ricerche svolte dal genio nato in Croazia) ma che potrebbe ritornare (l’esperimento, di cui non sappiamo nulla, sembra avere più un valore emotivo che scientifico). A fare da raccordo tra ciò che è stato e ciò che è abbiamo un orsacchiotto a ingranaggi che assesta il colpo sul piano della tenerezza.

Ipotizzo che la presenza in co-regia di Jessica Cope, una professionista che in futuro lavorerà in Frankenweenie (2012) di Tim Burton, abbia dato quel tocco di delicatezza che fa del film in questione una caramella di zucchero con giusto un lontano retrogusto amarognolo. La tecnica del passo uno rientra nell’ordinario, sicché è gradevole la cura degli immancabili dettagli che impreziosiscono l’allestimento scenico, l’impennata conclusiva è accompagnata da una schitarrata post-rock adeguata ad enfatizzare la situazione, poi il sacrificio del pupazzo e l’ultima lirica immagine delle comete nel cielo stellato fanno il resto, ovvero lambire la sensibilità di chi non ha chissà quali aspettative quando veste i panni dello spettatore se non quelle di provare qualche emozione, che poi sono le medesima necessità del sottoscritto, cambiano “soltanto” le modalità di divulgazione che in un oggetto così ridotto sono per forza di cose piuttosto elementari.

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