Russ Meyer è un nome sconosciuto ai più. Questi più, se sono schiavi della ghiandola mammaria, farebbero bene a recuperare le sue opere in quanto egli stesso diceva: “Io giro solo film di tette.” (Wikipedia docet).
Nel 1965 diresse Faster, Pussycat! Kill! Kill!, il suo film più famoso rivalutato negli ultimi anni fino a diventare un cult. Ma al tempo fu un flop colossale, così Meyer per cercare di riparare al danno nel ‘66 monta alcune scene di un suo mondo-movie girato in Europa, insieme ad una serie di interviste ad alcune giunoniche ballerine. Il risultato è Mondo Topless.
Che cosa si vede in Mondo topless? È presto detto. Solo ed esclusivamente tette. Da sopra, da sotto, di lato, piccole, enormi, sode, cadenti. È il tripudio del seno al pari de L’elogio del culo di Brass.
Le proprietarie di queste poppe non fanno altro che ballare senza reggiseno per tutti i 57 minuti nelle aree geografiche più disparate: dalla battigia di una spiaggia, ad una piscina; da un bosco alla prossimità di un binario ferroviario. Loro ballano, e con esse le loro tette, in un movimento continuo e ipnotico, ma anche un po’ tedioso ad essere sinceri.
Sì, vedere un bel seno è sempre piacevole, però si ha la sensazione che dieci minuti sarebbero bastati e avanzati, invece bisogna sopportare le loro disquisizioni che a distanza di 40 anni perdono la forza emancipatoria del tempo. E allora sapere che la biondina dorme senza reggiseno, o che un’altra tipa ha più di tre uomini e riesce a soddisfarli tutti, mi farà lo stesso dormire sonni tranquilli. È un po’ il discorso di Pink Flamingos (1972), il passare degli anni ha sminuito la loro effervescenza arrivando ai nostri occhi fuori tempo massimo.
Ha il pregio però di distaccarsi dai mondo-movie come Magia nuda(1975), qui di schifezze non se ne vedono, a meno che uno non odi le tette, ma quello è un altro discorso.
Nel 1965 diresse Faster, Pussycat! Kill! Kill!, il suo film più famoso rivalutato negli ultimi anni fino a diventare un cult. Ma al tempo fu un flop colossale, così Meyer per cercare di riparare al danno nel ‘66 monta alcune scene di un suo mondo-movie girato in Europa, insieme ad una serie di interviste ad alcune giunoniche ballerine. Il risultato è Mondo Topless.
Che cosa si vede in Mondo topless? È presto detto. Solo ed esclusivamente tette. Da sopra, da sotto, di lato, piccole, enormi, sode, cadenti. È il tripudio del seno al pari de L’elogio del culo di Brass.
Le proprietarie di queste poppe non fanno altro che ballare senza reggiseno per tutti i 57 minuti nelle aree geografiche più disparate: dalla battigia di una spiaggia, ad una piscina; da un bosco alla prossimità di un binario ferroviario. Loro ballano, e con esse le loro tette, in un movimento continuo e ipnotico, ma anche un po’ tedioso ad essere sinceri.
Sì, vedere un bel seno è sempre piacevole, però si ha la sensazione che dieci minuti sarebbero bastati e avanzati, invece bisogna sopportare le loro disquisizioni che a distanza di 40 anni perdono la forza emancipatoria del tempo. E allora sapere che la biondina dorme senza reggiseno, o che un’altra tipa ha più di tre uomini e riesce a soddisfarli tutti, mi farà lo stesso dormire sonni tranquilli. È un po’ il discorso di Pink Flamingos (1972), il passare degli anni ha sminuito la loro effervescenza arrivando ai nostri occhi fuori tempo massimo.
Ha il pregio però di distaccarsi dai mondo-movie come Magia nuda(1975), qui di schifezze non se ne vedono, a meno che uno non odi le tette, ma quello è un altro discorso.