giovedì 9 ottobre 2008

Il Palazzo - Ottavo piano

Anna vive sola nel suo appartamento, o forse sopravvive. La sua vita è fatta di cose semplici: il lavoro part-time al super market, la collezione di Harmony, la sua gatta nera e il barattolone di Nutella da cinque chili. A volte, prima di addormentarsi, piange stringendo forte il cuscino.
Agli antipodi del Palazzo sorge una costruzione molto simile che si erge in una strada come tante altre, e lì, all’ottavo piano vi abita Goffredo. Anche lui vive da solo, e come per Anna la sua vita è fatta di piccole cose: i ragazzi del baseball, la collezione in dvd di Rambo, il suo cagnone da caccia e il vecchio orsacchiotto di pezza. Spesso mentre fuma la sua prima sigaretta del giorno pensa a quanto sia solo.
Eppure, anche se così lontani, Anna e Goffredo sono più vicini di quanto sembra. Purtroppo non lo sanno.
Inizialmente nessuno dei due ci ha fatto caso, ma sulla parete dei loro bagni si è aperto un piccolo buchino che col passare del tempo si è allargato, fino a diventare un’ enorme crepa nel muro da cui fuoriesce un vento gelido che penetra nelle ossa stringendo i due ancor più in sé stessi.
Entrambi sono in piedi davanti alla breccia, se solo uno dei due avesse il coraggio di saltare non sarebbero più soli: Anna non piangerebbe più la sera e Goffredo non penserebbe più alla solitudine fumando la sua prima sigaretta del giorno.
Basterebbe un piccolo salto nel buio.
Solo un salto.
Uno soltanto.
Ma loro restano immobili.

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