- "Paola amore mio, non andare via, ti prego… ho bisogno del tuo amore, perché vuoi lasciarmi?"
-"Devo farlo. È perché ti amo che debbo lasciarti. Devo dare un taglio netto a tutto ciò che mi riporta a te, Marco… oooh quanto ti amo anche io (parte il film con la Senatore che si aggira tra delle frasche), tutto qui mi parla di te, questo parco, questi alberi, questi prati, sono la stupenda cornice dei nostri incontri, del nostro amore che non ha confini né tempo, questo tempo che vorrei fermare, ma che purtroppo è inesorabile. Ti farei troppo male se continuassi, e sai che non lo voglio (Marco entra in scena con un golfino sulle spalle).
Come le rondini tornano ogni anno al proprio nido, io ogni attimo vorrei tornare a te (Paola e Marco si imboscano nei pressi di un albero). Rivedo i nostri incontri, sento le tue mani affusolate sul mio corpo vellutato, è così che lo chiamavi vero?, i miei seni turgidi e vogliosi di carezze, delle tue carezze. Non hai che da alzare la tua mano, la tua mano che scende verso le mie cosce (da qui in poi ciò che dice Paola accade sullo schermo), quando arrivi alla fica è meraviglioso, il tuo dito comincerà a possedermi, le mie cosce si allargano man mano che le tue carezze salgono, il piccolo slip non oppone alcuna resistenza, le tue dita accarezzano l’entrata della vagina, e non fanno alcuna fatica a penetrarla, accarezza la fichina tua così com’è, contornata da (parola incomprensibile) peli rossastri. (Qui la mdp stringe sulle dita di Marco che si muovono freneticamente tra le gambe della Senatore e si vede lei che perde l’equilibrio essendo in piedi, e la scena non è stata ripetuta, che spettacolo!), ti offro la mia lingua Marco, mentre il mio ventre fremente segue i movimenti della tua mano, è tutto un gemito piacevole, baciami con ardore come tu sai fare, strofina la mia clitoride (e Marco obbedisce), masturbala, masturbami! Oh quanto godo, metti in pratica i miei insegnamenti di donna perversa, libidinosa, vogliosa… sono una puttana, la tua puttana, dai masturbami (aridaje), voglio il tuo cazzo Marco, fammelo toccare, lo desidero tanto, ah com’è duro… duro! Sei eccitato come un cavallo alla sua prima monta (ma per favore!). Che piacevole sensazione averlo fra le dita, poterlo stringere forte, stringerlo da farlo scoppiare di godimento.
Mi fermo qua.
-"Devo farlo. È perché ti amo che debbo lasciarti. Devo dare un taglio netto a tutto ciò che mi riporta a te, Marco… oooh quanto ti amo anche io (parte il film con la Senatore che si aggira tra delle frasche), tutto qui mi parla di te, questo parco, questi alberi, questi prati, sono la stupenda cornice dei nostri incontri, del nostro amore che non ha confini né tempo, questo tempo che vorrei fermare, ma che purtroppo è inesorabile. Ti farei troppo male se continuassi, e sai che non lo voglio (Marco entra in scena con un golfino sulle spalle).
Come le rondini tornano ogni anno al proprio nido, io ogni attimo vorrei tornare a te (Paola e Marco si imboscano nei pressi di un albero). Rivedo i nostri incontri, sento le tue mani affusolate sul mio corpo vellutato, è così che lo chiamavi vero?, i miei seni turgidi e vogliosi di carezze, delle tue carezze. Non hai che da alzare la tua mano, la tua mano che scende verso le mie cosce (da qui in poi ciò che dice Paola accade sullo schermo), quando arrivi alla fica è meraviglioso, il tuo dito comincerà a possedermi, le mie cosce si allargano man mano che le tue carezze salgono, il piccolo slip non oppone alcuna resistenza, le tue dita accarezzano l’entrata della vagina, e non fanno alcuna fatica a penetrarla, accarezza la fichina tua così com’è, contornata da (parola incomprensibile) peli rossastri. (Qui la mdp stringe sulle dita di Marco che si muovono freneticamente tra le gambe della Senatore e si vede lei che perde l’equilibrio essendo in piedi, e la scena non è stata ripetuta, che spettacolo!), ti offro la mia lingua Marco, mentre il mio ventre fremente segue i movimenti della tua mano, è tutto un gemito piacevole, baciami con ardore come tu sai fare, strofina la mia clitoride (e Marco obbedisce), masturbala, masturbami! Oh quanto godo, metti in pratica i miei insegnamenti di donna perversa, libidinosa, vogliosa… sono una puttana, la tua puttana, dai masturbami (aridaje), voglio il tuo cazzo Marco, fammelo toccare, lo desidero tanto, ah com’è duro… duro! Sei eccitato come un cavallo alla sua prima monta (ma per favore!). Che piacevole sensazione averlo fra le dita, poterlo stringere forte, stringerlo da farlo scoppiare di godimento.
Mi fermo qua.
Non ha importanza sapere che Paola troverà nella sua nuova casa il vecchio proprietario della suddetta che ha assistito al tradimento di sua moglie, non ha importanza neanche che sto a dire quanto sia povera la regia, fatta di inquadrature traballanti e di attori che durante le scene hard non sanno da che parti girarsi, non sto a descrivere la relazione tra Paola e Marco e neanche quella che si crea col nuovo proprietario della casa. No, non ha importanza niente di tutto questo, bastano i primi 5 minuti per decretare un “capolavoro” questo film.
Il titolo non c’entra una mazza. Paola Senatore non mi piace per niente, come donna intendo, come attrice vabbè… lasciamo stare, neanche le tette usa bene. In più si mostra orgogliosamente in tutto il suo pelame, rossastro, come specifica lei stessa.
Il titolo non c’entra una mazza. Paola Senatore non mi piace per niente, come donna intendo, come attrice vabbè… lasciamo stare, neanche le tette usa bene. In più si mostra orgogliosamente in tutto il suo pelame, rossastro, come specifica lei stessa.
Non stop è un porno-sentimentale disastroso, che però è diventato leggenda. Giustamente aggiungo.
EDIT: ho letto solo dopo aver scritto queste righe la vita travagliata di Paola Senatore, se qualcuno è interessato la potete trovare qui a fondo pagina. Brutte storie.
Gordiano Lupi, autor del extraordinario libro "Sexy Made in Italy", Profondo Rosso, 2007
RispondiEliminaBel commento, condivido tutto. Come donna sento piú compassione per la Senatore. Come dici tu, i prime cinque minuti sono magici. Bravo. Bacio.
RispondiEliminaAnnarita
annaritaviva@yahoo.it