domenica 13 gennaio 2008

Renato Polselli rulez!

Siccome non ho voglia di scrivere, per introdurre questo regista ho scovato una paginetta interessante che si può trovare qui.
Aggiungo che ho deciso di “comprimere” tre film in un post per due motivi, il primo è puramente estetico, un post corto per film avrebbe fatto brutta impressione, invece così sembra più lungo… mamma mia quante ne so! In secondo luogo mi piacerebbe intraprendere un percorso di analisi su vari registi con le tre opere più rappresentative per ognuno di essi… vedrò cosa riesco a fare. Intanto queste di Polselli non sono le sue più importanti, però non si può avere tutto dalla vita.

RIVELAZIONI DI UNO PSICHIATRA SUL MONDO PERVERSO DEL SESSO

Film che mantiene le aspettative del titolo. Una trashata pazzesca.
In pratica c’è uno psichiatra, tra l’altro cerca anche di essere serio poveretto, che durante una seduta di gruppo illustra a delle donne alcune perversioni sessuali. Si va dalla zoofilia alla necrofilia, passando per un tizio ticchiosio che si crede un cane, o un altro che ha un pene enorme (ma che perversione è?), e altre trovate illuminanti. Il film è slegato, non ha una trama, è solo un susseguirsi di scenette soft-core. Una però merita di essere citata. Lo psichiatra sostiene che all’interno delle discoteche i giovani, grazie alla musica ipnotica, lascino da parte le loro inibizioni fino ad abbandonarsi in orge di proporzioni epiche, e la tesi è documentata da un filmato, aggiunto in post-produzione nel 1979, in cui il luogo dove si svolge l’ammucchiata sembra tutto fuorché una discoteca, fatto sta che è una delle prime sequenze porno in Italia (si vede tutto tutto), e oltre a chili di peli ascellari e pubici, si nota come la mdp sia impacciata nel seguire i movimenti degli “attori”, ogni tanto è impallata da una chiappa, altre volte da una schiena, ecc. Il valore filmico di Rivelazioni… è pari a zero, ma quello trashistico è da 10. E mi alzo in piedi ad applaudire!

OSCENITA'

Fu girato nel 73, come Rivelazioni.. , col titolo Quando l’amore è oscenità, ma per vari problemi Polselli fu costretto a rimontarlo con l’aggiunta di alcuni dialoghi di stampo femminista, arrivò sugli schermi nel 1980 semplicemente come Oscenità.
La struttura è identica al film precedente, anche qui c’è una specie di seduta psichiatrica a cui partecipano degli uomini che hanno violentato una ragazza, non ho capito se tutti la stessa e tutti insieme, oppure ognuno una ragazza diversa, boh, non è che Polselli si concentri molto sulla questione, anzi ne approfitta per propinarci un’altra carrellata di perversioni sessuali. A differenza di Rivelazioni... il tutto mi è risultato però parecchio noioso, forse perché è meno spinto, o forse perché avevo già raggiunto il livello di saturazione con Rivelazioni..., comunque non vedevo l’ora che finisse. Da ricordare il contadino che si gusta appoggiato al forcone l’ingroppamento di un mulo ai danni di una tizia, spettacolare anche la location, una stalla con un po’ di fieno ed escrementi.
B-movie a manetta, ma molto noioso.

RITI, MAGIE NERE E SEGRETE ORGE NEL TRECENTO

Ammetto di essere partito prevenuto guardando questo, dal titolo mi aspettavo un copia dei due film precedenti, invece mi sono dovuto ricredere.
Personalmente non avrei messo un titolo del genere (probabilmente serviva ad attirare il pubblico), perché c’è ben poco di medievale in questo film.
Riti… è un’opera indecifrabile, non ho capito dove Polselli sia voluto andare a parare, in ogni caso lo fa con uno stile che sconfina quasi nel grottesco.
Superati i primi 10 minuti in cui si assiste al sacrificio di una donzella in onore di una strega bruciata viva nel 300 di nome Isabella, si è spettatori di una vicenda, ambientata nel presente, che dire stramba è dire poco. Non si capisce molto, c’è un castello, ci sono delle giovani donne molto belle, c’è un prete, c’è il ticchioso di Rivelazioni..., un tipo che mi sembra sia quello col pene enorme sempre in Rivelazioni..., e un altro che assomiglia un po’ a Clint Eastwood. Da come ho capito io le ragazze erano presenti nel ‘300 (non so come) durante il rogo della strega, e quindi lei per ripicca se la prende con loro utilizzando i tipi che ho descritto prima come vendicatori.
Poi spuntano pure dei vampiri ma non ho capito per quale motivo. Gli ultimi 20 minuti sono incomprensibili, neanche il Lynch più allucinato penso possa arrivare a tanto, comunque la frase finale del film pronunciata da una delle ragazze è emblematica: ”Incontro sempre qualcosa di duro nella mia vita.” Boh!
Se dicessi che è un bel film sarei un pazzo, però ha un qualcosa di affascinante nella sua stranezza. Sicuramente il migliore dei tre, fermo restando che rimane un b-movie, quindi se vedete pipistrelli di carta e gente che nel '300 mostra allegramente le proprie otturazioni non stupitevi!

4 commenti:

  1. L'unica cosa apprezzabile del tuo intervento(borghese e superficiale)è il fatto che parli di un regista ingiustamente dimenticato.Per il resto(come hai più volte sottolineato)non hai capito ne il messaggio,ne il modo di fare un certo tipo di cinema.Addirittura definisci questi film "Trash",mi meraviglio che tu non li abbia definiti pornazzi da due soldi.Le matasse di peli ascellari e le chiappe in primo piano che hanno attirato la tua "ingenua" attenzione sono la prova che le acute intuizioni del geniale Polselli erano esatte.Dietro le immagini "oscene",si nasconde il vero messaggio del regista:egli spiega quali sono i processi psicologici e culturali che caratterizzano la sessualità nella nostra ipocrita società.Dal punto di vista tecnico basta leggere appena un qualsiasi manuale di tecniche cinematografiche per capire la bravura del regista.
    Consiglio di masturbarsi prima della visione di questi film in modo da non poter essere condizionati dagli stimoli visivi e quindi riuscire ad avere uno sguardo più lucido e intelligente affinche si possa apprezzar meglio l'opera di Renato Polselli.

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    1. Più ipocrita di Polselli c'è il nulla

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  2. Conoscevo bene Renato Polselli. Era bravissimo.Impareggiabile maestro elementare e notevole professionista di cinema e teatro. Era un eretico. Era amico caro di papà mio (nonchè suo compagno di scuola alle Magistrali negli anni '30) e anche mio maestro a scuola e, per molte cose, anche nella vita e nella mia professione di insegnante. Mi voleva bene.Ne volevo a lui. Mi dispiacque molto quando, non avendolo più contattato pur tentandolo, seppi, fuori tempo massimo, della sua scomparsa. Armando Lauri MARINO (Roma)

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  3. Grazie per la tua testimonianza. è sempre difficile cogliere l'uomo dietro il regista.

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