Jess Franco, al secolo Jesus Franco Manera, è un regista spagnolo che ha all’attivo qualcosa come 200 lungometraggi girati in circa 45 anni di carriera, cifre impressionanti che però non gli hanno consentito di entrare nel giro che conta, vuoi per il suo modo di porsi - si considera egli stesso un outsider - vuoi per la critica che lo ha spesso stroncato nonostante tra i suoi stimatori avesse registi del calibro di Buñuel ed Orson Wells, mica cotiche! Fino a poco fa ero a completo digiuno con questo regista, ma conto di rifarmi in futuro.
Probabilmente il mio approccio con Franco è stato sbagliato, Confessioni proibite di una monaca adolescente non è nemmeno segnalato in alcune sue filmografie, e questo la dice lunga sull’importanza che si dà a questo film.
Ho avuto la fortuna di beccare un rippaggio da dvd, e quindi ho potuto “godere” della messa in scena che peraltro è discreta, dai costumi, alle ambientazioni barocche; certo che il film perde di ogni credibilità fin dall’inizio quando il prete acconciato alla Nino D’angelo dei tempi d’oro, si masturba durante la confessione della piccola Maria, il cui aggettivo “piccola” le calza a pennello data l’acerbità del suo corpo. Il film oscilla tra il b-movie ed il nunsploitation più becero pur non esagerando mai nei contenuti hard. Immagini di un convento (1979), per fare un esempio, è molto più spinto (ci sono scene di penetrazione); si precipita nel trash psichedelico, alla Polselli per intenderci, con l’entrata in scena del diavolo. Dovete sapere che la protagonista Maria viene accalappiata dal prete Nino D’angelo in un bosco, il quale dopo aver convinto la madre porta la ragazzina nel suo convento, solo che qui invece di adorare il Signore gli si preferisce il buon vecchio Belfagor. Sorpassando sui dialoghi, e le pietose scene della madre superiore che si sollazza con altre suorine invocando il Demonio, arrivo diretto all’entrata di Lucifero in persona nel film, e non si sa se piangere o se ridere perché è vestito come Cappuccetto Rosso, ed invece che due corna ne ha solo una, piantata nel centro della fronte (?), in più è dotato di mani pelose che mi hanno ricordato molto quelle de l’uomo lupo ne La croce dalle sette pietre (1987)…
Il compito di Satana è quello di inchiappettarsi Maria e mentre lo fa alcune suore intorno mostrano allegramente le tette. Che dire… una delle sequenze più trash che mi sia capitato di vedere!
Nel finale mi sono perso, Maria viene salvata dal rogo in quanto accusata di stregoneria, forse dal re di Portogallo, o da qualchedun’altro, comunque c’era la finale di Champions mica potevo stare lì a vedermi che fine faceva Maria!
Decisamente brutto, vuoto, insensato, ma sempre con un certo stile.
Probabilmente il mio approccio con Franco è stato sbagliato, Confessioni proibite di una monaca adolescente non è nemmeno segnalato in alcune sue filmografie, e questo la dice lunga sull’importanza che si dà a questo film.
Ho avuto la fortuna di beccare un rippaggio da dvd, e quindi ho potuto “godere” della messa in scena che peraltro è discreta, dai costumi, alle ambientazioni barocche; certo che il film perde di ogni credibilità fin dall’inizio quando il prete acconciato alla Nino D’angelo dei tempi d’oro, si masturba durante la confessione della piccola Maria, il cui aggettivo “piccola” le calza a pennello data l’acerbità del suo corpo. Il film oscilla tra il b-movie ed il nunsploitation più becero pur non esagerando mai nei contenuti hard. Immagini di un convento (1979), per fare un esempio, è molto più spinto (ci sono scene di penetrazione); si precipita nel trash psichedelico, alla Polselli per intenderci, con l’entrata in scena del diavolo. Dovete sapere che la protagonista Maria viene accalappiata dal prete Nino D’angelo in un bosco, il quale dopo aver convinto la madre porta la ragazzina nel suo convento, solo che qui invece di adorare il Signore gli si preferisce il buon vecchio Belfagor. Sorpassando sui dialoghi, e le pietose scene della madre superiore che si sollazza con altre suorine invocando il Demonio, arrivo diretto all’entrata di Lucifero in persona nel film, e non si sa se piangere o se ridere perché è vestito come Cappuccetto Rosso, ed invece che due corna ne ha solo una, piantata nel centro della fronte (?), in più è dotato di mani pelose che mi hanno ricordato molto quelle de l’uomo lupo ne La croce dalle sette pietre (1987)…
Il compito di Satana è quello di inchiappettarsi Maria e mentre lo fa alcune suore intorno mostrano allegramente le tette. Che dire… una delle sequenze più trash che mi sia capitato di vedere!
Nel finale mi sono perso, Maria viene salvata dal rogo in quanto accusata di stregoneria, forse dal re di Portogallo, o da qualchedun’altro, comunque c’era la finale di Champions mica potevo stare lì a vedermi che fine faceva Maria!
Decisamente brutto, vuoto, insensato, ma sempre con un certo stile.
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