lunedì 18 settembre 2023

Parabéns!

È il giorno del suo trentesimo compleanno e Francisco viene svegliato dalla chiamata della fidanzata. Ma nel letto è insieme ad un altro uomo.

Tre anni prima del debutto nel lungo Il fantasma (2000) João Pedro Rodrigues dà alla luce questo micro episodio casalingo che anticipa uno dei temi portanti della filmografia del portoghese, ovvero l’autorializzazione di un cinema queer che nel prosieguo della carriera toccherà vette importanti. In Parabéns! (1997), e forse è fin scontato dirlo, non siamo in una fase embrionale: di più: sono proprio gli albori della visione artistica di Rodrigues e a parte il topic dell’omosessualità chi scrive non ha scorto ulteriori segnali di uno stile ricorsivo. Anzi, nell’appartamento di Chico (è un imberbe João Rui Guerra da Mata, l’amico/collega di sempre) tira un’aria quasi da commedia sentimentale dove si ha una netta distinzione dei ruoli tra l’uomo adulto e quello giovane, è quest’ultimo a sprigionare un’energia e una vitalità che si diffondono sullo schermo in aperto contrasto con la compostezza dell’architetto. Osserviamo un João impertinente girovagare per la casa invadendo con spensieratezza la privacy del proprietario (scena della doccia e dell’apertura del cassetto) al punto che l’intromissione diviene un’invasione che forse si certifica con i giochi insieme al gatto e alla sorta di sostituzione che si realizza (l’immagine del micio ritornerà d’improvviso esattamente due decadi dopo in Où en êtes-vous, João Pedro Rodrigues?, 2017), anche se i due “sono solo una scopata”, parrebbe che al regista interessi cogliere quella parvenza di intimità subordinata all’immediata carnalità (vedi il finale) che si crea tra due pressoché sconosciuti, una relazione probabilmente senza prospettive da vivere lì, d’istinto, sul pavimento di una cucina.

Ok, film non indispensabile e parecchio acerbo, ma vuoi mettere quanto fa figo andare in giro dicendo che tu, di Rodrigues, hai visto praticamente tutto?

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