martedì 7 febbraio 2023

Girls and Honey

È il 2014 e siamo in un piccolissimo villaggio chiamato Pesky (in Rete la traduzione che pare essere più corretta è Pisky), non lontano da Donetsk, nel bel mezzo degli scontri armati del Donbass, una delle tante guerre che insanguinano il nostro pianeta. A condurci lì è il filmmaker belga Pieter-Jan De Pue che si focalizza sugli ultimi abitanti ancora presenti, Svetlana e Anatoli, una coppia di apicoltori che nonostante i continui bombardamenti e la devastazione circostante non vuole abbandonare la propria amata attività. Girls and Honey (2017) si gioca le sue carte contrapponendo le api agli uomini, attraverso il commento di Anatoli viene mostrato quanto le prime siano animali capaci di creare una comunità che funziona, ordinata, laboriosa, mite, avversa alla confusione e dedita alla produzione, per opinione di Anatoli, del secondo bene indispensabile di cui necessità un uomo: il miele (il primo sono le donne come da titolo), mentre gli esseri umani del corto sono un’accozzaglia di guerriglieri che si ammazzano da una trincea all’altra, che lanciano granate, che cantano sguaiati, che bevono, che distruggono in nome di un credo politico. Il contrasto si accentua anche nelle due ambientazioni antitetiche, i verdi campi con il giallo sgargiante dei girasoli versus il grigiore delle fosse piene di detriti e spazzatura.

Visto il materiale a disposizione credo che De Pue avrebbe potuto dilatare di molto il minutaggio esplorando così meglio la realtà che era andato a scovare, il contenitore di tempo scelto comprime troppo le tematiche affrontate al punto che, vista la rapidità dei capovolgimenti di fronte, sembrerebbe quasi di trovarci al cospetto del trailer di un qualcosa di più lungo che invece tale non è. Resta la (seppur brevissima) testimonianza sul campo di battaglia al fianco dei soldati ucraini, al fragore delle mitragliatrici e ai rimbombi dei missili, per impatto cinematografico direi: non male!, però è giusto un aperitivo che non sazia. Anche l’altro lato della faccenda, i coniugi Kosack e il loro miele luccicante, aveva i mezzi per dare uno spessore emotivo alla storia, ma il regista ha scelto di non andare oltre e noi non possiamo che accettare la decisione.

Di De Pue si dice bene del precedente The Land of the Enlightened (2016), se qualcuno sa è pregato di fornire ragguagli.

Nessun commento:

Posta un commento