Ora si
capisce da dove proveniva Crumbs (2015),
Chigger Ale
(2013) ne è infatti la possibile premessa, in particolare sul piano
concettuale. Andiamo per ordine: la location etiope è la medesima
(il bowling) anche se qui, per ovvie questioni temporali, si “vede”
meno, ed è lo stesso anche il protagonista, uno storpio che ’sta
volta non è più l’eroe alle prese con la sua epica avventura, ma
una reincarnazione del Führer con tanto di divisa della Wehrmacht e
svastica al braccio, l’impressione è che il regista Miguel Llansó
(accreditato con lo pseudonimo di Fanta Ananas insieme a Israel
Seoane)
abbia voluto insignire l’attore (… attore?) principale del
significato che pervade il cortometraggio. Il punto è piuttosto
semplice: nel lungo la faccenda dei residui occidentali tramutatesi
in feticci assumeva proporzioni abbastanza ampie oltre che divertenti
sortite nell’ironia, in Here
Come the Problems (è
l’aka) c’è una riduzione in scala dell’idea di fondo che trova
bersaglio nella figura di Hitler, non più l’anticristo del Secolo
breve ma un poveretto sbeffeggiato a destra e a manca, il demoniaco
Cancelliere assume quindi i tratti di un’icona pop al pari di
Cristiano Ronaldo (nazionalsocialisticamente salutato) o Beyoncé
(bramata e negata da una palla da bowling).
Perché Llansó sia così preso da questo discorso di un’Etiopia atemporale invasa dagli esili simboli di un capitalismo lontano (comunque l’Etiopia rimane uno dei Paesi più poveri al mondo) è una domanda che non ha risposta, a suo vantaggio gioca una certa estraneità cinematografica (quanti film abbiamo visto provenire da lì?) ed un estro da non disprezzare, inevitabile però ribadire quanto Chigger Ale faccia da preparazione al suo successore, nel senso: le aspettative devono per forza restare basse. La vetta di humor nero va al tentativo di ritorsione “gassosa” durante la festa danzante (Hitler + gas, ci spieghiamo?), mentre il finale tracima nel nonsense.
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