
Parlando
di Nectar
(2014) dicevo che anche in un cortometraggio si poteva riscontrare la
personale visione che Lucile
Hadžihalilović ha del cinema, terminato De
Natura
(2018), ancora più corto
del precedente, un po’ per pigrizia un po’ per comodità,
propendo a ripetere l’antifona: siamo in un luogo boschivo (ci
troviamo in Romania ma ovviamente questa è un’informazione che si
apprende solo cercando nel Web), una zona che conferma le aspettative
fatte di fronde, ruscelli, fiori e frutti, probabilmente è
primavera oppure è estate, tutto è verde, e in questo contesto la
Hadžihalilović inserisce due bambine che scorrazzano nell’ambiente.
L’attenzione verso la giovinezza da parte della regista è una
costante, tuttavia si può ipotizzare un leggero distacco dagli altri
adolescenti che sono entrati nei suoi film, in generale De
Natura
ha un’essenza meno astraente rispetto, per fare un titolo, ad
Evolution
(2015), le due ragazzine non richiamano a sé eventuali significati
metaforici, risultano essere per quello che sono: due sorelle immerse
in una natura rigogliosa, specchio del passaggio esistenziale che
stanno vivendo.
La
progressione del film si sostanzia con l’introduzione del rovescio
fin lì immortalato, se è vero che ogni cosa è fiorente, florida,
lussureggiante, è altrettanto inevitabile il manifestarsi di una
controparte che sta agli antipodi, ciò che un attimo, un giorno, un
mese prima prosperava ora marcisce, avvizzisce, fa la muffa, è
avvolto da ragnatele o divorato dalle formiche. È il ciclo della
vita, l’alternarsi di stagioni che viene inquadrato nel mondo
naturale, ma non solo: perché il corto ha un micro picco di
intensità quando vengono montate delle vecchie foto su lapidi
rovinate, il parallelo che si crea rimanda alla presenza delle due
protagoniste, come a sottolineare un ineludibile cerchio biologico,
che a rimorchio porta con sé riflessioni filosofiche e ontologiche
riguardanti sia il regno vegetale che quello animale. Un paio di
cieli rannuvolati, un falò con le bimbe strette ad osservare il
fuoco, e De Natura
può calare il sipario fino alla prossima alba, fino alla prossima
nascita.
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