venerdì 3 luglio 2009

Faust

“No hay banda” direbbero al Club Silenzio. Delle marionette si muovono su un palcoscenico, poi escono all’aperto, sopra di loro il cielo, ma si muovono ancora. È un'illusione.
Grandioso questo Faust.
Il personaggio nazional-popolare tedesco viene riproposto nel 1994 da Švankmajer con una carica visionaria disarmante. Al pari del suo primo lungometraggio, Alice (1990), utilizza, seppur in maniera minore, la tecnica dello stop-motion, e a giovarne è forse l’intero film perché le sporadiche apparizioni della testa di Mefistofele che si plasma nel nulla sono veramente inquietanti. La trama segue sì la leggenda tedesca - ovvero: il dottor Faust stringe un patto col diavolo per cui in cambio della sua anima riceverà la conoscenza assoluta -, ma spazia dall’incubo al sogno, dal reale all’irreale, in un movimento tanto affascinante quanto coinvolgente.
Vediamo Faust entrare in una specie di teatro, forse è un attore, non lo sappiamo, sale su un palco, diventa una marionetta, forse È una marionetta, non lo sappiamo. Sotto la marionetta c’è sempre l’uomo, e viceversa.
Illusione, no hay banda.

Ho letto da qualche parte che Švankmajer potrebbe essere considerato il Lynch europeo. Non è una similitudine così campata in aria...
In Faust ci sono due uomini misteriosi che mi hanno ricordato lynchianamente il barbone di Mulholland Drive (2001) o il tizio pallido di Strade perdute (1997). Personaggi che sembrano “esterni” al film, le cui azioni a caldo risultano incomprensibili, ma che dopo un ragionamento oculato risultano fondamentali nell’economia della pellicola. In questo caso i loschi figuri sembrano le menti che hanno architettato tutto: all’inizio sono loro a distribuire volantini per strada, e sono sempre loro che alla fine osservano compiaciuti Faust investito dalla macchina. Nel mezzo della storia le loro apparizioni sono sospese fra il possibile e l’impossibile, ma una chiave di lettura potrebbe essere insita proprio dentro di essi! Perché non pensarli come i veri diavoli, loro? Il demone burattino si fa gabbare da un semplice giullare di corte, i due uomini invece sono sempre “fuori” dalle dinamiche che coinvolgono Faust con i demoni e gli angeli poiché si ha la sensazione che siano proprio loro due a dirigere tutto. Questa identificazione fra uomo e diavolo è rafforzata dal fatto che Mefisto ha i tratti somatici del dottor Faust, una specie di homo homini lupus del grottesco.
Non tutto è così chiaro, molti passaggi sono ostici per non dire incomprensibili, ma forse il bello è anche questo, c’è una convinzione sottaciuta per cui alla fine si ha il sentore che ogni tassello vada nel suo posto.

Qualche scena da ricordare: Faust che evoca per la prima volta Mefisto dentro al cerchio magico; i diavoletti che picchiano e violentano i piccoli angeli; quelle teste rotolanti riproposte fino allo svenimento; il giullare che frega il diavolo; Faust che fa sesso con una donna per scoprire solo in seguito che era Lucifero travestito; il barbone già visto a metà film che “ruba” la gamba di Faust da sotto la macchina.
Assurdo ma affascinante, non ho staccato lo sguardo nemmeno per un secondo. Straconsigliato.

7 commenti:

  1. sono un'anziana signora alle prime armi nell'uso del web...ti leggo e ti stimo, e ora provo a scriverti perchè amo Swankmajer, ma non trovo Faust con sub-ita. Spero tu possa aiutarmi...

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  2. Allora faccio il bravo nipotino, qui ci sono i sub ita: http://www.asianworld.it/forum/index.php?app=core&module=attach&section=attach&attach_id=943?s=6c9791a756f0f41d7f867d6e48ffe684

    Una volta scaricati li trascina letteralmente dentro al film mentre lo sta vedendo (le consiglio di usare il programma VLC), altrimenti credo proprio che su emule ci sia il film già direttamente sottotitolato.
    Resto a disposizione!

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  3. una cioccolata calda e 3 pasticcini per la tua gentilezza! ora provo, speriamo...

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  4. ce l'ho fatta!...grandioso, specie per me, ex marionettista. Grazie ancora

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  5. Wow che bel mestiere! Ma tipo Mangiafuoco? :)

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  6. Nooo! semmai tipo Carlo Colla!...ma non è stato il mestiere della mia vita, solo una parentesi, assai bella, dentro un'altra parentesi di teatro di figura. Anche per questo ho particolarmente apprezzato le marionette di Faust e l'uso sorprendente che Svank ne fa. Ripeto, bellissimo, e ancora grazie, il film era lì in attesa da un bel po'... su e-mule non ero riuscita a trovarlo già sottotitolato.

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  7. Non so chi sia Carlo Colla ma presumo un tuo (ti do del tu) ex collega. Beh, adesso, se non l'hai già fatto, vedere gli altri film di questo autore è quasi un obbligo! Anche se non tratterà più marionette, restano film assolutamente straordinari!

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