Curioso (ma neanche troppo) cimelio trashistico del 1976 diretto da Cesare Canevari che ha come attrazione principale, pardon, attrice principale, Aijta Wilson all’anagrafe Geroge Wilson, "grande" interprete di film come Gola profonda nera (1976) o Macumba sexual (1983) di Jesus Franco.
Non meno importante è la presenza di Franz Drago, un nano avvolto dal mistero di cui in rete non vi è alcuna informazione sul suo passato e che paragonerei allo straordinario Peter Bark di Le notti del terrore (1981).
La (il) Wilson interpreta la principessa Mariam proveniente dal fantomatico stato di Taslamia in Africa, o forse dal primo svincolo in tangenziale, moglie di un despota tiranno, che si reca a Milano per chiedere finanziamenti economici per la sua terra. Contemporaneamente un paparazzo inizia a pedinarla per cercare di coglierla in flagrante con qualche uomo. Alla fine sarà proprio lui a farsi la principessa, e tutto ciò che accade prima ha poca importanza… oddio ha poca importanza anche il finale, come tutto il resto del film d’altronde.
Erano i tempi in cui definire una persona di colore “negro” non era ancora politicamente scorretto, erano i tempi dove il lesbicismo era il non plus ultra in quanto a perversione sessuale, in più la protagonista in questione è un travestito (operato) quindi posso immaginare il trambusto causato da questo film.
Milano sembra una succursale del Bronx falcidiata da stupri e furti, illuminata da insegne pubblicitarie neanche fosse Piccadilly Circus. L’attrice principale è espressiva quanto una statua di cera, un po’ meglio il giornalista.
Non meno importante è la presenza di Franz Drago, un nano avvolto dal mistero di cui in rete non vi è alcuna informazione sul suo passato e che paragonerei allo straordinario Peter Bark di Le notti del terrore (1981).
La (il) Wilson interpreta la principessa Mariam proveniente dal fantomatico stato di Taslamia in Africa, o forse dal primo svincolo in tangenziale, moglie di un despota tiranno, che si reca a Milano per chiedere finanziamenti economici per la sua terra. Contemporaneamente un paparazzo inizia a pedinarla per cercare di coglierla in flagrante con qualche uomo. Alla fine sarà proprio lui a farsi la principessa, e tutto ciò che accade prima ha poca importanza… oddio ha poca importanza anche il finale, come tutto il resto del film d’altronde.
Erano i tempi in cui definire una persona di colore “negro” non era ancora politicamente scorretto, erano i tempi dove il lesbicismo era il non plus ultra in quanto a perversione sessuale, in più la protagonista in questione è un travestito (operato) quindi posso immaginare il trambusto causato da questo film.
Milano sembra una succursale del Bronx falcidiata da stupri e furti, illuminata da insegne pubblicitarie neanche fosse Piccadilly Circus. L’attrice principale è espressiva quanto una statua di cera, un po’ meglio il giornalista.
Parlare di sceneggiatura è quantomeno azzardato, i dialoghi sono fragili come grissini e insulsi quanto la prossima edizione de L’isola dei famosi. Ma il meglio arriva con il rito voodoo e l’orgiazza finale dove partecipa un'ingrifatissimo Franz Drago e che ricorda, alla lontana, La grande abbuffata (1973) di Ferreri; qui il trash diventa psichedelico, quasi weird per usare un termine figo, slegato e insensato dal resto della pellicola già di per sé piuttosto assurda.
P.S. per gli sporcaccioni (di cui faccio parte): non fatevi ingannare dal titolo e dalle foto che ho messo, è tutta roba soft-core condita dal classico pelame anni 70.
P.S. per gli sporcaccioni (di cui faccio parte): non fatevi ingannare dal titolo e dalle foto che ho messo, è tutta roba soft-core condita dal classico pelame anni 70.
Giorni fa avevo letto la notizia di Tarantino legata al rifacimento del film "Quel maledetto treno blindato" e tra i vari articoli ho letto anche il tuo su questo blog e devo dire che in parte mi ha anche convinto a scaricarlo e vederlo perchè il cinema di Quentin mi piace. Ora non credo che cercherò anche "La principessa nuda", ma devo dire che mi piacciono molto le tue recensioni.
RispondiEliminaHai visto sono ripassato come promesso.
P.S. Alex l'ariete l'avevo visto al tempo e cercato di dimenticare...
Mi fa molto piacere che tu sia ripassato!
RispondiEliminaNon fidarti troppo di me però, io non so niente di cinema, le mie sono tutte impressioni da "profano", però "La principessa nuda" fa proprio cagare...
Ho dato un'occhiata ai tuoi blog e mi piacciono molto per l'ompostazione grafica che gli hai dato, appena ho un pò di tempo mi metto a leggere ;)
Ti ringrazio. Anche il tuo blog mi piace. Ti dispiace se ti linko (si dice così?)e ti metto tra i blog amici?
RispondiEliminaVisto che ti piace leggere prova a cliccare sui miei racconti brevi tanto si leggono in pochi minuti.
P.S. butta un'occhio su la nonna assassina the horror pinewood è un corto stupido che però non è male. gli altri lasciali stare. Al prossimo post allora e grazie.
Certo certo, ti linko subito, è un piacere ;)
RispondiEliminaE butto uno sguardo anche sui tuoi corti.