giovedì 20 novembre 2008

Wall•E

Per capire che cosa è Wall•e bisogna partire da ciò che non è. Wall•e non è un film per bambini, ma neanche per adulti. Wall•e è un film per tutti, e che tutti dovrebbero ammirare. Molti anni fa, quando ero un bimbetto, mi portarono ad una mostra di pittori fiamminghi, io non sapevo chi fossero Rubens o Van Dyck, e a dir la verità non lo so neanche adesso, ma ero così rapito da queste opere d’arte che quasi vedevo i cavalli uscire dalle tele, provavo grande ammirazione per questi artisti seppur non sapessi nulla di pittura; la stessa ammirazione che provai leggendo per la prima volta Cent’anni di solitudine, con il diluvio su Macondo che, scorrendo le pagine, avvertivo intorno a me.

Io, vedendo Wall•e, ho sentito tutto quello che il robottino ed Eve si sono detti senza che loro proferissero parola. Mi sono bastati gli sguardi. Sarebbe normale se si trattasse di un film con attori in carne e ossa, ma trattandosi di personaggi “disegnati” la cosa è stupefacente. I creatori hanno dato uno sguardo così umano a Wall•e che risulta più vero di quello di un uomo stesso. Il legame empatico che si crea con questo buffo cosetto di ferro arrugginito, è, per quanto mi riguarda, senza precedenti nel campo dell’animazione. Non c’è Bambi (1942) o Una tomba per le lucciole (1988) che tengano. Qui il rapporto è così profondo che l’immedesimarsi con il protagonista viene naturale sin dalla prima (splendida) mezz’ora, in cui si è avvolti dalla coperta della tenerezza vedendo gli occhioni lucidi e i sospiri solitari di Wall•e che guarda Barbra Streisand danzare. In questa solitudine fatta di rifiuti e cianfrusaglie anche lo spettatore sente la necessità cogente di amare un’altra persona.
Seduti sulle comode poltroncine della multisala, o stravaccati sul divano di casa, so che voi avete stretto la mano della persona che avevate affianco perché tutti in fondo siamo Wall•e, e tutti vorremmo esserlo: sognatori, romantici, un po’ sfigati, ma anche eroi e puri di cuore. Insieme ad Eve forma una coppia che riporta alle origini (del)l’esistenza umana attraverso una pianticella. La rappresentazione degli esseri umani è buffa ma anche tremendamente satirica. Sono così obesi da non riuscire più a camminare, e per colpa della tecnologia hanno dimenticato anche i gesti più semplici come quello di fare una carezza. E così quell’osso che Kubrick (ampiamente citato) lanciò nello spazio anni fa è diventato una mega astronave abitata da umani poltroni imbambolati da uno schermo che li accompagna in ogni loro movimento. Paradossalmente due esseri non umani, ma che in pratica lo sono più dei viaggiatori della Axion, segnano un punto di svolta per l’umanità intera. Si esemplifica il duplice volto del progresso. Da una parte mortale se se ne abusa, dall’altre parte vitale per progredire.

Questo lungometraggio contiene una sequenza che è rivoluzionaria, e credo che mai prima d’ora, in una produzione Walt Disney, sia mai stata effettuata. In tutte le recensioni che ho letto non si accenna al fatto che Wall•e, verso la fine, muore schiacciato da una pressa. Il protagonista di un cartone animato muore. Anche solo a leggere una frase del genere fa un particolare effetto, eppure è così, e questo non fa altro che cementare il rapporto con lo spettatore, che pur essendo consapevole di un inevitabile “happy end” resta con il fiato sospeso sia nella situazione che ho appena citato, sia quando Wall•e viene lanciato nello spazio a bordo della navicella, e i minuti successivi sono a mio parere intrisi di una poesia quasi commovente: i due robottini che si sfiorano tra le profondità dell’universo dipingono una storia d’amore tangibile quanto i quadri di Rubens e sentita come la pioggia su Macondo, nel loro continuo rincorrersi e trovarsi c’ero anche io, ed è stato bellissimo.

5 commenti:

  1. l'ho visto al cinema di recente ed è decisamente il miglior film pixar, condivido il tuo parere, la parte finale è di una profondità delicatissima. Tra i capolavori ci sta proprio bene.

    ps: Hai citato Una tomba per le lucciole, credo sia un film talmente triste da risultare disturbante. Non ho ancora avuto il coraggio di rivederlo, quando lo vidi ho persino messo pausa verso il finale perchè non ce la facevo a contenere il dramma... è una cosa che non mi è mai successa vedendo un film.

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  2. Invece a me Una tomba per le lucciole non ha detto nulla!Viceversa con Wall-e mi sono pure commosso(giuro).

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  3. Ne parlano tutti BENISSIMO anche se da noi non ha avuto un successo clamoroso. Lo vedrò e ti scriverò cosa ne penso...

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  4. visto ieri. e ho voluto rileggere la tua recensione. avevi ragione

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  5. La prima parte con Wall-E da solo è un gioiello prezioso: sembra di stare in un film muto sommersi da quell'atmosfera apocalittica.

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