Probabilmente la preghiera finale è uno dei momenti più toccanti che mi siano capitati di vedere. Roba che ti tocchi per capire se sei vivo, e quando realizzi che sì, respiri regolarmente pur avendo trattenuto il fiato per 80 minuti, ti raggomitoli in te stesso fino a diventare piccolo piccolo, quasi una nullità.
Io non so quando sia lecito parlare di “capolavoro”, proprio non so, ma quel Padre nostro, quella voce fuori campo, e quel cielo grigio che sfuma nell’azzurro diventando IL cielo, beh, non possono che farmi scattare in piedi per sbattere ripetutamente le mie mani neanche passasse di lì uno sciame di zanzare.
E non nego nemmeno che durante i titoli di coda il dorso della mia mano destra sia passato rapidamente ad asciugare le ciglia inumidite.
Ma forse è meglio spiegare tutto dall’inizio. Quando soffia il vento è un film di animazione del 1986 di Jimmy Murakami tratto dalla graphic novel di Raymond Briggs, qui autore anche della sceneggiatura.
Con una tecnica particolare (e forse non riuscitissima a chi ormai è abituato ad ammirare i lavori della Pixar & co.) in cui si fondono alcuni elementi tridimensionali ad un classico piano a due dimensioni, si racconta la storia di James e Hilda Bloggs, due anziani che vivono nella campagna inglese in una bella casetta circondata da colline verdi e alberi rigogliosi.
Un giorno si sparge la notizia di un possibile attacco nucleare, così Jim, munitosi diligentemente di opuscoli informativi, costruisce un riparo alla buona nella casa. Ma quando viene sganciata la bomba la campagna circostante si trasforma in un deserto di morte, e i due vecchietti, colpiti dalle radiazioni, non possono che aspettare inermi la propria fine.
Il Morandini accusa il film di essere terribilmente prolisso.
Il Morandini può andare a farsi fottere.
Non nego un uso smisurato della parola, ma come si poteva fare con solo due personaggi sulla scena? Ma poi, se questa operazione fosse venuta male potrei capire, invece gli sproloqui di Jim accompagnati dalla materna bonarietà di Hilda sono deliziosi, riescono a rendere al meglio l’immagine di due pensionati che devono fare i conti con la noia, la lontananza dai figli, i rimpianti del passato, i ricordi di una guerra per certi versi rassicurante dove il nemico era ben delineato, mentre ora (piena guerra fredda) è tutto così confuso… Da che parte stanno i russi? E i tedeschi?
Nel film non si verrà a sapere chi ha attaccato l’Inghilterra, non ha importanza ai fini della storia. Dopo il bombardamento, sottolineato in una magnifica sequenza in cui durante l’esplosione un frammento di qualcosa (forse una tazzina) colpisce la vecchia foto di Jim e Hilda sposati, e con un flashback schizzato a matita riviviamo i momenti salienti della loro vita, inizia il martirio dei coniugi. Soli, esposti alle radiazioni.
Ciò che fa più tenerezza è l’inguaribile ottimismo di Jim che non smette mai, e sottolineo mai, di rassicurare la moglie: “Stai tranquilla micia, i soccorsi arriveranno subito.”
È lacerante osservare impotenti la distruzione fisica di questi due personaggi, iniziano con mal di testa e conati di vomito, per terminare con piaghe in tutto il corpo che Jim, senza perdere la speranza, diagnostica come semplici vene varicose. L’annientamento del corpo non segue quello della mente che resta lucida fino all’ultimo istante, infilatisi in sacchi di iuta, perché così suggeriva l’opuscolo, - allucinante questa sequenza in una sorta di stop-motion-, Jim e Hilda ormai martoriati si accasciano nel piccolo rifugio casalingo. Moriranno lì, domandandosi a chi destinare la loro preghiera, mentre l’ultima luce arriva rischiarare il cielo.
Come prevedevo con le mie parole non sono minimamente riuscito a rendere giustizia a questo film grandioso. Che posso dire di altro se non guardatevelo?
E non nego nemmeno che durante i titoli di coda il dorso della mia mano destra sia passato rapidamente ad asciugare le ciglia inumidite.
Ma forse è meglio spiegare tutto dall’inizio. Quando soffia il vento è un film di animazione del 1986 di Jimmy Murakami tratto dalla graphic novel di Raymond Briggs, qui autore anche della sceneggiatura.
Con una tecnica particolare (e forse non riuscitissima a chi ormai è abituato ad ammirare i lavori della Pixar & co.) in cui si fondono alcuni elementi tridimensionali ad un classico piano a due dimensioni, si racconta la storia di James e Hilda Bloggs, due anziani che vivono nella campagna inglese in una bella casetta circondata da colline verdi e alberi rigogliosi.
Un giorno si sparge la notizia di un possibile attacco nucleare, così Jim, munitosi diligentemente di opuscoli informativi, costruisce un riparo alla buona nella casa. Ma quando viene sganciata la bomba la campagna circostante si trasforma in un deserto di morte, e i due vecchietti, colpiti dalle radiazioni, non possono che aspettare inermi la propria fine.
Il Morandini accusa il film di essere terribilmente prolisso.
Il Morandini può andare a farsi fottere.
Non nego un uso smisurato della parola, ma come si poteva fare con solo due personaggi sulla scena? Ma poi, se questa operazione fosse venuta male potrei capire, invece gli sproloqui di Jim accompagnati dalla materna bonarietà di Hilda sono deliziosi, riescono a rendere al meglio l’immagine di due pensionati che devono fare i conti con la noia, la lontananza dai figli, i rimpianti del passato, i ricordi di una guerra per certi versi rassicurante dove il nemico era ben delineato, mentre ora (piena guerra fredda) è tutto così confuso… Da che parte stanno i russi? E i tedeschi?
Nel film non si verrà a sapere chi ha attaccato l’Inghilterra, non ha importanza ai fini della storia. Dopo il bombardamento, sottolineato in una magnifica sequenza in cui durante l’esplosione un frammento di qualcosa (forse una tazzina) colpisce la vecchia foto di Jim e Hilda sposati, e con un flashback schizzato a matita riviviamo i momenti salienti della loro vita, inizia il martirio dei coniugi. Soli, esposti alle radiazioni.
Ciò che fa più tenerezza è l’inguaribile ottimismo di Jim che non smette mai, e sottolineo mai, di rassicurare la moglie: “Stai tranquilla micia, i soccorsi arriveranno subito.”
È lacerante osservare impotenti la distruzione fisica di questi due personaggi, iniziano con mal di testa e conati di vomito, per terminare con piaghe in tutto il corpo che Jim, senza perdere la speranza, diagnostica come semplici vene varicose. L’annientamento del corpo non segue quello della mente che resta lucida fino all’ultimo istante, infilatisi in sacchi di iuta, perché così suggeriva l’opuscolo, - allucinante questa sequenza in una sorta di stop-motion-, Jim e Hilda ormai martoriati si accasciano nel piccolo rifugio casalingo. Moriranno lì, domandandosi a chi destinare la loro preghiera, mentre l’ultima luce arriva rischiarare il cielo.
Come prevedevo con le mie parole non sono minimamente riuscito a rendere giustizia a questo film grandioso. Che posso dire di altro se non guardatevelo?
interessante davvero, lo vedrò al più presto. Cmq il Morandini ne ha scritte di sciocchezze, io ho il dizionario, lo uso solo come database, perchè se dovessi credere ai loro giudizi, a quest'ora non avrei visto molti film straordinari.
RispondiEliminaA me dà fastidio che vengano dati giudizi di film molto complessi in pochissime righe, e certe volte, come in questo caso, con una sufficienza quasi fastidiosa.
RispondiEliminaL'ho visto ieri sera su tua segnalazione.
RispondiEliminaOltre a ringraziarti, confermo le tue emozioni e valutazioni.
Ciao,
RispondiEliminaforse ti interessaerà allora leggere un'altra recensione di questo toccante film di animazione
http://www.terrediconfine.eu/quando-soffia-il-vento.html
Un saluto
Stefano
Comunque la signora era tale e quale la mia povera nonna che ormai non c'è più, quindi posso affermare che una situazione così può essere esistita per quanto ne so...
RispondiEliminaciao
RispondiEliminama scusate dove siete riusciti a vederlo?
no perchè è un po di tempo che lo cerco...
grazie
Se cerchi per vie legali temo che non ne verrai a capo. Se invece...
RispondiEliminail se invece l'ho provato ma non trovato.
RispondiEliminaconsiglietto linketto?
Io ero andato di mulo, cmq prova qua: http://www.sumotorrent.com/en/details/876262/QUANDO%20SOFFIA%20IL%20VENTO%20(1987)%20-%20%5BOAV%5D%5Banimeslurp.com%5D%5BCartoon%20-%20ITA%20-%20VHSrip%5D.html
RispondiEliminaIl fatto è che ci ho già provato ma non dava risultati.
RispondiEliminaE cmq ho rimediato in altro modo.
In ogni caso grazie, mille grazie!
Grazie per avermi fatto conoscere questo capolavoro. Da guardare e riguardare.
RispondiEliminaIo ho guardato questo film molti anni fa. ero ancora una bambina e l'ho visto perchè seguiva la registrazione di un'altro cartone animato, ma nonostante sia passato molto tempo mi è rimasta impressa la frase "la torta si brucerà"... così impressa da passare una serata alla ricerca del titolo che avevo dimenticato...
RispondiEliminalo vidi al cinema all'epoca, in una sala inspiegabilmente vuota. piansi dentro allora e oggi piango il doppio, cioé anche fuori. del film, per gli immarcescibili collezionisti, esiste l'arcaica vhs multivision. ignominiosamente non ha mai conosciuto riscatto in dvd.
RispondiElimina