L’ultima decade del ventesimo secolo si apre per Herzog con un documentario incentrato su Jean-Bedél Bokassa, dittatore della Repubblica Centro Africana dal ’66, e imperatore (autoincoronatosi) dell’Impero Centro Africano dal ’76 fino al ’79.
Nel film si alternano interviste a persone che direttamente o indirettamente hanno avuto a che fare con il despota nato a Bobangi, ad immagini di repertorio come la sontuosa cerimonia d’incoronazione avvenuta il 4 Dicembre del 1977 che costò più di 20 milioni di dollari prosciugando i fondi del paese.
Le interviste sono condotte da Michael Goldsmith, corrispondente dell’Associeted Press, che fu arrestato da Bokassa nel ’77 perché incolpato di essere una spia. Fu trovato un suo fax con sopra dei caratteri ambigui, così senza se né ma venne imprigionato. In realtà il telefax da lui usato era semplicemente difettoso. Probabilmente il soggiorno nelle prigioni bokassiane non fu un soggiorno, diciamo, di piacere, così, segnato nell’anima, il giornalista ha messo in piedi un’inchiesta che Herzog riprende in maniera asciutta, come un testimone silenzioso.
Dialogano con Goldsmith: una delle tante mogli del tiranno, alcuni dei suoi figli (ne ebbe 54), due avvocati (spesso appaiono frammenti del vero processo a Bokassa, che per la cronaca fu condannato all’ergastolo nell’88, per poi vedersi la pena ridotta a 20 anni poco dopo, e infine ricevere l’amnistia nel ’93), e David Dacko, ex presidente Repubblica Centro Africana.
Dalle testimonianze Bokassa non ne esce tanto bene: violento, egocentrico (si immaginava come il nuovo Napoleone), seviziatore, e come affermano TUTTI gli intervistati, anche un cannibale. Mangiava carne umana che teneva nella cella frigorifera della sua fortezza, o in alternativa donava generosamente corpi umani ai suoi alligatori, corpi umani vivi, ovviamente.
Parecchio interessante perché come avverte il titolo questo è un paese oscuro di cui non si sa niente e che a scuola non viene preso in considerazione. Da ricordare tra l’altro i segmenti onirici che aprono e chiudono il film, una spiaggia ricoperta da un esercito di granchi rossi (ritornerà in Invincibile, 2001), e una scimmia che fuma il cui sguardo ti scava dentro.
Edito in DVD dalla Ripley, nei circuiti p2p è rinvenibile una versione rippata da Fuori orario in cui c’è l’introduzione di Ghezzi che presenta il film guidando l’auto.
Nel film si alternano interviste a persone che direttamente o indirettamente hanno avuto a che fare con il despota nato a Bobangi, ad immagini di repertorio come la sontuosa cerimonia d’incoronazione avvenuta il 4 Dicembre del 1977 che costò più di 20 milioni di dollari prosciugando i fondi del paese.
Le interviste sono condotte da Michael Goldsmith, corrispondente dell’Associeted Press, che fu arrestato da Bokassa nel ’77 perché incolpato di essere una spia. Fu trovato un suo fax con sopra dei caratteri ambigui, così senza se né ma venne imprigionato. In realtà il telefax da lui usato era semplicemente difettoso. Probabilmente il soggiorno nelle prigioni bokassiane non fu un soggiorno, diciamo, di piacere, così, segnato nell’anima, il giornalista ha messo in piedi un’inchiesta che Herzog riprende in maniera asciutta, come un testimone silenzioso.
Dialogano con Goldsmith: una delle tante mogli del tiranno, alcuni dei suoi figli (ne ebbe 54), due avvocati (spesso appaiono frammenti del vero processo a Bokassa, che per la cronaca fu condannato all’ergastolo nell’88, per poi vedersi la pena ridotta a 20 anni poco dopo, e infine ricevere l’amnistia nel ’93), e David Dacko, ex presidente Repubblica Centro Africana.
Dalle testimonianze Bokassa non ne esce tanto bene: violento, egocentrico (si immaginava come il nuovo Napoleone), seviziatore, e come affermano TUTTI gli intervistati, anche un cannibale. Mangiava carne umana che teneva nella cella frigorifera della sua fortezza, o in alternativa donava generosamente corpi umani ai suoi alligatori, corpi umani vivi, ovviamente.
Parecchio interessante perché come avverte il titolo questo è un paese oscuro di cui non si sa niente e che a scuola non viene preso in considerazione. Da ricordare tra l’altro i segmenti onirici che aprono e chiudono il film, una spiaggia ricoperta da un esercito di granchi rossi (ritornerà in Invincibile, 2001), e una scimmia che fuma il cui sguardo ti scava dentro.
Edito in DVD dalla Ripley, nei circuiti p2p è rinvenibile una versione rippata da Fuori orario in cui c’è l’introduzione di Ghezzi che presenta il film guidando l’auto.
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