Partire dal sequel di un film senza aver visto il suo predecessore non è cosa buona e giusta, ma trattandosi di Massaccesi credo e spero di essermi guadagnato almeno un posto in purgatorio. Con questo non voglio svilire Joe D’Amato e nemmeno assumere una posizione “borghese e superficiale” nel mio intervento, perché così sono stato considerato secondo un arguto lettore che ha commentato il mio vecchio post su Polselli; caro Anonimo fatti sentire! A parte il suggerimento finale il tuo è stato un intervento molto interessante.
Tornando al film: trattasi di un documentario costruito con scenette girate per il precedente Le porno notti nel mondo (1977) intramezzate da brevi dialoghi fra Marina Lotar, nei panni di una giornalista, e Ajita Wilson, ballerina esperta della night-life che dispensa pillole di saggezza psicologica.
Giusto per allungare il brodo mi sembra doveroso soffermarmi sulle due attrici… cioè una attrice e mezza và. Marina Lotar (vero nome Marina Hedman), è l’ex moglie del compianto Paolo Frajese. Modella che si avvicinò al porno verso agli anni '70 e ne divenne una delle principali interpreti fino agli anni '90. Epica la parte in Marina e la sua bestia (1984) di Polselli dove dispensa amore ad un cavallo; se la scena sia vera o meno non posso dire perché non l’ho vista, ma si parla di un mezzo tarocco.
Aijta Wilson, al secolo George Wilson, salì alla ribalta con Gola profonda nera (1976) di Guido Zurli. Da quel momento in poi la sua presenza nei film di genere è costante, e sarà diretta da registi come: Batzella, Mattei, Franco, Sacco e Fulci.
Due con un curriculum così dove pensate che potrebbero finire? A letto, ovviamente. Prima di assistere alla lesbicata finale tra le due bisogna guardarsi però un’ora e mezza di assurde banalità tipiche di un mondo-movie. I balletti sono lunghi e parecchio noiosi, il porno millantato nel titolo non si vede. In compenso il pubblico presente agli spettacoli sembra apprezzare tanto da lasciarsi trasportare in effusioni amorose (vedi i due tizi che si baciano). Tra palline sparate mediante vagina, coprofagia tarocca, una grottesca lotta nel fango tra due donnoni teutonici, balletti improbabili, e la Wilson che danza intorno ad un pisellone di gesso, il suddetto trans operato dispensa chicche da ricordare nei secoli a venire. La donna (?) parte dal presupposto che in tutti i generi di spettacoli a sfondo sessuale sono i protagonisti ad esercitare una forma di violenza nei confronti degli spettatori. La cosa non mi sembra una stupidata, ma la voce in capitolo della Wilson è poco credibile viste anche le sue argomentazioni successive: tipo che la costituzione americana nasconde profondi simbolismi sessuali… se lo dice lei…
Il tutto è di una noia letale.
Oh, io un mondo-movie, non dico bello, ma almeno accettabile non l’ho ancora trovato. Continuerò la mia ricerca.
Tornando al film: trattasi di un documentario costruito con scenette girate per il precedente Le porno notti nel mondo (1977) intramezzate da brevi dialoghi fra Marina Lotar, nei panni di una giornalista, e Ajita Wilson, ballerina esperta della night-life che dispensa pillole di saggezza psicologica.
Giusto per allungare il brodo mi sembra doveroso soffermarmi sulle due attrici… cioè una attrice e mezza và. Marina Lotar (vero nome Marina Hedman), è l’ex moglie del compianto Paolo Frajese. Modella che si avvicinò al porno verso agli anni '70 e ne divenne una delle principali interpreti fino agli anni '90. Epica la parte in Marina e la sua bestia (1984) di Polselli dove dispensa amore ad un cavallo; se la scena sia vera o meno non posso dire perché non l’ho vista, ma si parla di un mezzo tarocco.
Aijta Wilson, al secolo George Wilson, salì alla ribalta con Gola profonda nera (1976) di Guido Zurli. Da quel momento in poi la sua presenza nei film di genere è costante, e sarà diretta da registi come: Batzella, Mattei, Franco, Sacco e Fulci.
Due con un curriculum così dove pensate che potrebbero finire? A letto, ovviamente. Prima di assistere alla lesbicata finale tra le due bisogna guardarsi però un’ora e mezza di assurde banalità tipiche di un mondo-movie. I balletti sono lunghi e parecchio noiosi, il porno millantato nel titolo non si vede. In compenso il pubblico presente agli spettacoli sembra apprezzare tanto da lasciarsi trasportare in effusioni amorose (vedi i due tizi che si baciano). Tra palline sparate mediante vagina, coprofagia tarocca, una grottesca lotta nel fango tra due donnoni teutonici, balletti improbabili, e la Wilson che danza intorno ad un pisellone di gesso, il suddetto trans operato dispensa chicche da ricordare nei secoli a venire. La donna (?) parte dal presupposto che in tutti i generi di spettacoli a sfondo sessuale sono i protagonisti ad esercitare una forma di violenza nei confronti degli spettatori. La cosa non mi sembra una stupidata, ma la voce in capitolo della Wilson è poco credibile viste anche le sue argomentazioni successive: tipo che la costituzione americana nasconde profondi simbolismi sessuali… se lo dice lei…
Il tutto è di una noia letale.
Oh, io un mondo-movie, non dico bello, ma almeno accettabile non l’ho ancora trovato. Continuerò la mia ricerca.
mi sa che fra le caratteristiche imprescindibili dei mondo-movie ci sia quella di non essere film accettabilmente guardabili ;)
RispondiElimina