mercoledì 21 dicembre 2022

The Mad Half Hour

Mah, vi dirò, questa follia di trenta minuti decantata dal titolo non è che l’abbia granché vista, sì che a quanto pare si riferirebbe ad un particolare comportamento dei gatti domestici che ogni tanto, senza motivi particolari, vengono presi da raptus di energia lunghi giusto una mezz’oretta, però la relativa traslazione nella storia di Juan e Pedro è rimasta da qualche altra parte lontana dallo schermo. Spiace constatare che Leonardo Brzezicki non ha proseguito nel solco tracciato con il gioiellino Noche (2013), un film sensoriale, notturno, ectoplasmico, tutte caratteristiche che in The Mad Half Hour (2015) non ci sono, ciò che c’è è invece uno spiffero di commedia, addirittura slapstick con una duplice testata del protagonista, usato per insaporire una vacua trattazione esistenzialistica, di fatto Juan ha una specie di improvvisa crisi personale che obbliga il suo compagno Pedro a trovare un diversivo per ravvivare la situazione. Brzezicki non si adagia in toto ai canoni della tradizione narrativa, l’incipit con il video sul cavallo, ad esempio, è slegato dal resto, ed anche il piazzare qualche frammento disallineato dalla normalità (la visita alla mostra dove tra l’altro viene proiettato il filmato iniziale dell’equino; le due ragazze che si accapigliano nel bosco) è sintomo di un minimo di ricerca, immaginerete comunque che il tentativo non rovescia l’impressione anodina suscitata da The Mad Half Hour

Nemmeno la sospensione del racconto nel finale accende qualche fuocherello di interesse. Per via dello scenario nemorale il pensiero va a Noche, debolmente il regista argentino prova ad allargare le maglie della realtà, fa sparire Pedro, fa apparire un gatto triocchiuto (di cui si era discussa poco prima la possibilità che la coppia se lo tatuasse, un atto d’amore in pratica), poco, poco davvero. Se si voleva indagare con un approccio lontanamente bizzarro i problemi, i vuoti e le paure di una relazione (abbiamo anche un sotto-rimando alla faccenda sentimentale con le due tizie che sembrano quasi i doppioni del duo maschile - vedi la lotta nel karaoke), fatico, e non poco, a rintracciare anche un briciolo di densità tematica, se Brzezicki aveva invece altro per la testa e chi scrive non ha colto nulla, be’, buon per lui e male per me.
Presentato a Berlino ’15 nella categoria di riferimento. 

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