Meglio sgombrare il campo dal dubbio principe: Ága è pura finzione, i coniugi non sono tali bensì attori del luogo, essi non vivono in quella capanna come presumibilmente nessuno più, ora, vive in quel modo, è tutta rappresentazione, artificio, e quindi soggetto a seguire diligentemente uno schema prestabilito, questo schema si chiama Piramide di Freytag. Ogni volta che avete maneggiato, o lo farete in futuro, un racconto puro o un esemplare di cinema come Ága che si appoggia su di esso, dovrete fare i conti con una struttura non smantellabile: il primo passo è l’Esposizione (la vita al limite dell’uomo e la donna; i loro rituali; la caccia; il quotidiano; il legame tra i due), il secondo è l’Introduzione del conflitto (il figlio fa intendere che Ága, la sorella, se ne è andata via per lavorare in una miniera e che da parecchio non ha contatti con la famiglia), il terzo è l’Azione ascendente (Sedna ha una ferita alla pancia, Nanook vede delle volpi morte che hanno delle lesioni simili), il quarto è il Climax (Sedna muore), il quinto è l’Azione discendente (Nanook abbandona la capanna e si incammina verso la miniera), il sesto e ultimo è la Risoluzione (l’incontro tra padre e figlia). Le cose stanno così, da sempre. E va benissimo, io che sono niente me ne sto tranquillo nell’invisibile, solo penso: ma dopo uno sforzo produttivo che si immagina notevole, con grandi difficoltà logistiche e organizzative, perché far colare il raffinato precipitato in uno stampino omologante? Mi consenta sig. Lazarov: che peccato! Io avrei spinto sul pedale metafisico, acuito i segnali di una fine imminente per Sedna e cambiato il finale perché il sottofondo di archi che rimarca gli sguardi padre-figlia nel momento dell’incontro non si può proprio sentire, troppo pompato, troppo fuori misura. Troppo. Ma io alla Berlinale non ci entro neanche dalla porta di servizio, sicché levo le dita dalla tastiera.
giovedì 2 marzo 2023
Ága
Opera
seconda del regista bulgaro Milko Lazarov dopo Alienation
(2013), Ága (2018) piazza sul tavolo da gioco la carta
esotica: ma come, dice Lazarov, faccio un film su una coppia di
eschimesi che abita nel nord più nord della Terra e tu non te lo
guardi? Eh, esca lanciata ed eccomi nelle vesti di pesciolino con un
amo conficcato nella guancia. Che poi, tanto per snocciolare qualche
informazione, non sono sicuro che Nanook e Sedna possano essere
categorizzati come “eschimesi”, ci troviamo in Jacuzia, una vasta
area siberiana che, come ricorda Wikipedia, è l’unità
amministrativa più estesa al mondo, ma questo dettaglio lo si
apprende soltanto andando a leggere le interviste/recensioni sparse
per la Rete, Lazarov in tal senso non dà alcuna coordinata e a meno
che non parliate la lingua sacha, la storia, per quanto riusciamo a
saperne (: nulla), potrebbe svolgersi in Alaska, in Groelandia o in
qualunque altra zona dove le temperature si assestano ben ben sotto
lo zero per buona parte dell’anno. La cornice si fa quindi
universale e rende marito e moglie un po’ gli ultimi sopravvissuti
del pianeta, ad accentuare la situazione ci pensa un formato
panoramico (per cui sarebbe d’uopo una visione su grande schermo)
che esalta l’immensità dell’ambiente in contrasto con la
piccolezza dell’essere umano, il regista nel proporre i suo quadri
innevati attraverso una dilatazione dei tempi pare dotato del giusto
occhio, quello che dà giustizia alla potenza icastica dell’immagine,
e se Ága ha un pregio è
difficile non rintracciarlo nel suo mostrarsi con campi totali pieni
di nebbia e candore. Si chiederà: ok, ma c’è altro oltre alla
veste estetica? Le vie del cinema sono religiosamente infinite e
avrebbe potuto anche non esserci altro, ma Lazarov ha scelto di fare
un film narrativo pertanto c’è, per forza, dell’altro. E non è
che sia un gran bene.
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il cinema c.d. autoriale a volte sfocia in eccessi di maniera, se l'hai notato sarà così.
RispondiEliminap.s.: nell'elenco dei blog puoi cambiare "Malastrana" con "Robydick"? ti ringrazio ;-)
Ho cambiato il nome ma sei sparito dall'elenco, cerco di capire perché
RispondiEliminasecondo me devi rimetterlo da zero come link: https://robydickfilms.blogspot.com/
RispondiEliminavedrai che poi va a posto.
p.s.: scusa per questi commenti, poi al limite cancellali tutti
RispondiEliminaTranquillo no problem! Ho provato e reinserire da zero ma niente. Se espandi l'elenco ci sei, però è come se non venissero captati i tuoi aggiornamenti.
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