Appare come
un’escrescenza di I Belong (2012) questo Det er meg du
vil ha (2014), mediometraggio dalla semplice impostazione: una
donna parla e Dag Johan Haugerud la riprende, e di “cosa” parli
la suddetta signora (che è Andrea Bræin Hovig, già vista nel film
precedente) ce lo anticipa la breve sinossi di IMDb: “what would
you say about a female teacher falling in love with a 15-year-old?”,
quindi pronti ad aprire un forum sul confine tra attrazione e amore
con spruzzate di considerazioni etico-sociali, e se non siete pronti
poco male, non stiamo affatto discernendo su un’opera che merita il
vostro tempo, anzi lo dico chiaro e tondo: non guardatelo, non ha
senso, non sprecatevi su oggettini del genere, credo che per
affrontare questioni così scomode come la relazione intima tra una
professoressa ed un suo alunno non si possa utilizzare il cinema né
altre forme d’arte per esporre i vari punti di vista, basta la tv,
al quale Det er meg du vil ha in un qualche modo si rifà
consapevolmente imbastendo una falsa intervista dotata di piccoli
accenti autoriali (l’incipit caleidoscopico; l’action del
director; gli intermezzi a colori).
Il racconto frontale
segue poi un trend piuttosto predicibile dove l’insegnante si
autoanalizza di fronte a chi guarda e soprattutto ascolta il flusso
soliloquiale composto da una progressione di tappe che nulla
smuovono: crisi col fidanzato alle soglie del matrimonio e
contemporanea conoscenza del quindicenne Daniel
il matrimonio non ripara niente e acuisce ancora più le difficoltà
della coppia inizio frequentazione
col ragazzino, e il resto lo si intuisce facile. La storia si
dimostra blanda ed è arduo andare oltre il punto di vista della
protagonista, la sua video-confessione non ha una capienza effettiva,
non concima possibili ragionamenti, la si subisce nello stesso modo
in cui si prendono appunti in una tediosa lezione universitaria:
svogliatamente. Privo di un contenuto appetibile e costituito da una
forma che non accende il minimo entusiasmo, Det er meg du vil ha
si riduce in definitiva ad una performance attoriale, ditemi voi se
possiamo parlare di cinema allora…
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