venerdì 11 dicembre 2020

The Dreamed Path

Sono andato a vedere che faccia avesse Angela Schanelec perché fino a poco fa il suo nome era per me quello di una perfetta sconosciuta, ed il mosaico di immagini composto da Google mi ha restituito la silhouette di una donna magra, vestita perlopiù con abiti scuri e dal viso pallido, regolare, severo ma in qualche modo gradevole. Se mi concedete il parallelo lombrosiano allora Der traumhafte Weg (2016) assomiglia molto all’aspetto della sua autrice: è un film che mantiene le distanze, sobrio, austero nella pratica, non è facile stabilirvi un contatto emozionale perché, per l’appunto, le radiazioni emotive delle persone sul set sono congelate, letteralmente assiderate, Schanelec pur imbastendo una storia che non lesina affatto risvolti drammatici (inquadrati, tra l’altro, in un anomalo 4:3) fa sì che non si sprigioni la benché minima energia dal girato, il risultato è, come prevedibile, non semplice da metabolizzare per l’apparato sentimental-celebrale dello spettatore, però va riconosciuta alla regista la capacità di aver mantenuto con fermo rigore un clima coerente con se stesso. Il minimalismo è quindi la base orientante e da lì non si esce, almeno in superficie. Perché quanto appena detto credo sia inoppugnabile al pari del fatto che tale linearità è comunque in grado di celare una complessità generata dalla mancanza di quegli elementi “certi” che costruiscono una vicenda per così dire normale.

Proviamo a fare ordine: la miccia narrativa è l’inizio di una crisi relazionale che avviene nel 1989, per circa quaranta minuti la Schanelec si interessa alternativamente di lui e di lei cogliendo ritagli del loro mondo slavato che ha due istantanee non così diverse al termine delle rispettive porzioni (Kenneth si auto-tumula mentre Theres si sdraia sul fondo di un bosco). Poi in un battito di ciglia si compie un impercettibile salto temporale di tre decenni e l’attenzione viene indirizzata su un’altra coppia con nuovamente dei problemi a minarne il legame. L’impressione è che attraverso questo doppio riflesso spalmato su un trentennio il film sia intenzionato a parlarci di un’insoddisfazione duratura e trasversale, le cose tuttavia non essendo propriamente dirette (e per fortuna!) sono avvolte da un velo di incertezza in cui i richiami verso un pensiero che oltrepassa la piccola sfera affettiva dei quattro soggetti in gioco sono più di una suggestione, è infatti doveroso citare la cornice storica della prima parte oggetto di una transizione epocale e la relativa controparte odierna che, e lo sappiamo bene, non sembra avere punti fermi a cui aggrapparsi.

Il disagio esistenziale e sociale si protrae negli anni come un virus, perché? La Schanelec non dà risposte poiché non le ha (e del resto chi è che potrebbe darle?), ed anzi con l’approssimarsi del finale che esigerebbe un ordinamento delle situazioni rimaste in sospeso, diluisce ulteriormente, ma sempre in maniera impalpabile, le connessioni tramiche giungendo a sottaciute cortocircuitazioni: Kenneth e Theres si incontrano dopo un lunghissimo periodo di separazione ma, come è possibile?, indossano gli stessi outfit di quando erano due giovani innamorati. Sì, ad uno sguardo globale The Dreamed Path lascia qualche dubbio, reazione forse inevitabile data la sua natura indefinita, prima di sottolineare un’eventuale malcontento val la pena soffermarcisi sopra e, tempo a disposizione e voglia permettendo, magari rivederlo con occhio consapevole, potrebbe sembrare in prima battuta un’opera vuota quando invece è proprio del vuoto che si occupa, quello che abbiamo dentro come esseri umani, come tedeschi e come europei. Quella scarpa sulla banchina del treno è un fotogramma-manifesto che elide senza depotenziare l’angoscia di una generazione.

9 commenti:

  1. Ogni giorno passavo qui aspettando questo momento :D
    Come sai ho amato alla follia questo film come quasi ogni cosa di angela schanelec che è salita prepotentemente sul podio dei miei artisti preferiti. Penso sia un autrice formidabile di cui purtroppo si parla pochissimo e quando se ne parla lo si fa a sproposito ( ovviamente non è questo il nostro caso) proprio perchè è difficile immergersi nella sua assoluta concezione di ''vuoto''. Rinnovo il consiglio di recuperarti I WAS HOME BUT...che per me è il suo capolavoro nonchè summa e massima espressione possibile dei suoi concetti. Se poi ti prende bene su Asianworld ho tradotto Marseille e a breve posterò anche i sub ita di Orly :)

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  2. Ho visto che ti sei lanciato in una sua retrospettiva, io non ne ho ancora avuto modo ma è una promessa che mi sono fatto e che non voglio disattendere.
    E comunque vedrai che a breve il nome della Schanelec prenderà quota nel giro dei cinefili perché MUBI ha reso disponibili quattro suoi film.
    Già che ci sono butto il nome di un'altra regista anch'essa tedesca: Helena Wittmann, è da tenere d'occhio.

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  3. non la conoscevo, mi informo subito ! Un altra regista PAZZESCA ma austriaca è Sandra Wollner che ho scoperto recentemente grazie al suo film THE TROUBLE WITH BEING BORN, film PAZZESCO che devi recuperare assolutamente !!! Ah poi se ti interessa ( domanda retorica xD ) ho recuperato/posso recuperare altri corti di teddy williams... :) Basta che mi fai un fischio :)

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  4. Ti rispondo che non so chi sia questa Wollner e la metto in lista! (ecco a cosa servivano i blog un tempo, a far girare nomi, informazioni, opinioni, consigli. Sì, quando c'era fermento è stato molto bello).

    Su Williams ho fatto i compiti, stando a IMDb mi mancherebbero solo "Que je tombe tout le temps?" e "J'ai oublié". Per coincidenza proprio martedì prossimo vorrei pubblicare cosa ne penso di Parsi, un corto per me impressionante, probabilmente la mia visione di quest'anno.

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  5. parsi ce l'ho tra le cose da vedere, se mi dici così accelero il recuero :D comunque possiedo ''que je tombe...'' ma non mi ha fatto impazzire, e posso recuperare anche l'altro :) se la tua mail è la stessa ti do anche una dritta x recuperar quello di sandra wollner ;)

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  6. La mail è sempre la stessa Santo Dries :)

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  7. controlla la posta, babbo natale è in anticipo :)
    p.s - t'ho aggiunto 2 SUCCOSE sorprese ;)

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  8. qualche film di Angela Schanelec

    https://sonatapremieres.blogspot.com/search?q=Angela+Schanelec

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