Girato all’età
di ventisette anni dopo un documentario dal titolo Leitin að
Rajeev (2002), Síðasti bærinn (2004) è il
primo cortometraggio di Rúnar Rúnarsson, islandese nato
a Reykjavík, che già con questo suo lavoro si guadagnò
una nomination all’Oscar; il ragazzo ci prenderà gusto ed il
successivo short Two Birds (2008) volerà a Cannes per
la Palma di categoria, e non è tutto qua perché tre
anni dopo il giovane regista calcherà la croisette a testa
alta grazie alla presentazione nella sezione Quinzaine des
Réalisateurs di Volcano (2011), debutto nel lungometraggio.
The Last Farm, che si
avvale delle musiche di Kjartan Sveinsson, tastierista dei Sigur Rós,
espone correttamente due elementi cardine per la nazione
d’appartenenza: Uomo più Natura, e ce lo fa intendere con la
panoramica iniziale che inquadra laggiù in fondo l’uomo
intento nei suoi lavori, e soprattutto quando un’altra panoramica,
‘sta volta a pochi minuti dalla fine, diviene la soggettiva
dell’anziano signore che guarda quello che è stato il suo
mondo, i prati scoscesi, la casetta col tetto a punta, le montagne a far da cornice. C’è simbiosi fra le due parti, un’unione che
trova compimento nel gesto ampiamente premeditato del marito, una
fusione con la terra, un ritornare ad essa con tutta la
consapevolezza della vecchiaia, e ciò accade grazie ad una
scena conclusiva studiata a puntino per sottolineare questo
ricongiungimento (una scena non esattamente “mai vista” dato che
il nostro Frammartino con Il dono [2003] ha chiuso in modo similare);
poi è chiaro che il topic sentimentale ha un aspetto di
rilievo e colpirà immediatamente la sensibilità dello
spettatore, va bene, ma essendo così in vista l’Amore non è
detto che sia davvero il nucleo del film, è rintracciabile
dell’altro fornito gentilmente dalla splendida ambientazione.
L’opinione è che se il corto fosse stato girato in un luogo
più “anonimo” l’effetto positivo non sarebbe stato lo
stesso.
incuriosito,come sempre..dove li trovo questi?..buone vacanze, amico carissimo...
RispondiEliminaA portata di un click: http://www.youtube.com/watch?v=Oh7sQ4hPnyk
RispondiEliminaBuone vacanze anche a te brazzz!
lo cerco e anche quell'altro che citi, mi sembra roba interessante
RispondiEliminaTwo Birds l'ho trovato eccellente, mentre Volcano (che è del 2011) ha un finale clamorosamente identico ad un pluripremiato film del 2012 che non svelerò. Non vi aspettereste mai di che film si tratta.
RispondiEliminaEldfjall l'avevo visto...e per il finale ti riferisci sicuramente al "sentimento" di un registuccio austriaco... ;)
RispondiEliminastasera guardo sto corto, incuriosito anche dallo zampino del compianto kjartan...
Bingo :).
RispondiEliminaSíðasti bærinn non è di certo quel cinema che ci esalta, però si può guardare.