lunedì 26 dicembre 2011

Treevenge

Jason Eisener, uno dei protetti della setta Tarantino-Rodriguez [1], firma con questo Treevenge (2008) un cortometraggio bipartito praticamente inattaccabile.
La prima parte funzione perché vengono antropomorfizzati i canoni di appartenenza al regno animale: i piccoli alberelli tremano di terrore mentre le accette tranciano i tronchi dei propri simili, gli abeti mugolano, tentano di ribellarsi, comunicano fra di loro, in una parola: hanno paura.
Per completezza narrativa anche gli uomini sono lontani parenti di se stessi, agiscono seguendo una rabbia interna, irrazionale, xenofoba(?), e trascinano gli alberi mutilati in un campo che sì, assomiglia di brutto ad un campo di concentramento.

La seconda parte funziona ugualmente perché riprende con onestà, e senza troppa pedanteria essendo un corto di 18 minuti, quel cinema bis che conosciamo bene.
Gli abeti dopo aver subito lo sradicamento dal proprio boschetto e l’onta degli addobbi natalizi si ribellano, ed è una carneficina di chiaro stampo b-movie che riesce comunque ad eccedere a cospetto di un lasso di tempo così limitato, cita (l’occhio trapassato sa molto di omaggio a Fulci), gioca (la stella che va a conficcarsi nella gola del padre) e chiosa in crescendo come solo un tempo sembra sapessero fare (la base del tronco che spappola la testa del neonato).
Scherzosamente si potrebbe dire che siamo di fronte ad un rape&revenge del nuovo millennio, seriamente diciamo: è un corto che al di là di tutto spiattella la sua piccola verità: gli alberi di natale comprateveli finti se proprio dovete!

… e occhio a quello che avete nel salotto.
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[1] Il trailer farlocco di Hobo with a Shotgun è poi diventato nel 2011 un vero e proprio lungometraggio con Rutger Hauer come protagonista.

3 commenti:

  1. Ahahahaha.
    Allora questo cortometraggio è adatto a me: io amo gli alberi e non mi piacciono quelli che per esempio scrivono su di loro intagliando la corteccia e altre cose simili.
    Sono d'accordo con gli alberi finti. Adesso non lo faccio più, ma da piccola ce l'avevo finto e a me andava bene così: mi preoccupava la fine dopo le feste.
    Qui ho scritto un post, uno dei tanti sugli alberi: http://www.almacattleya.blogspot.com/2011/12/volete-bene-agli-alberi.html
    E a proposito di film sugli alberi, ieri ho noleggiato L'albero di Julie Bertuccelli. E' recente. Ne hai mai sentito parlare?
    Domani faccio la recensione.

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  2. No, mai sentito! Ti leggerò per la curiosità.

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  3. questo me lo vedo con moltissimo piacere, grazie per le info!

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