martedì 20 dicembre 2011

Dalla melancolia alla ninfomania

Pare che sì, l’accoppiata Gainsbourg-von Trier sembra destinata a ripetersi. Il regista danese sta infatti scrivendo un film che dice già molto col titolo: The Nymphomaniac.
E pare che, inoltre, ne stia pianificando una duplice versione: la prima più soft per il circuito “mainstream”, e la seconda decisamente osé perché come dice lui stesso non si può parlare dell’evoluzione sessuale di una donna senza mostrare una penetrazione.
Previste forti turbolenze nel mare trieriano.

16 commenti:

  1. e io già mi lecco i baffi... la versione soft la lascio ai boy-scout ovviamente :)

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  2. e poi non dimentichiamo che la Gainsbourg aveva già recitato in Antichrist. Io non l'ho visto e mi ricordo la tua recensione.
    Comunque io l'ho apprezzata tantissimo ne L'arte del sogno di Michel Gondry.
    P.S.:guarderò anch'io la seconda versione.
    P.P.S.: Sarei curiosa di vedere Von Trier come regista teatrale. Immagino che anchè lì sia viscerale, che ti può urlare da un momento all'altro, esigentissimo. Ho avuto un regista così in un laboratorio.

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  3. Dopo due grandi film, il terzo sarà all'altezza, di certo!

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  4. Anche a me piace molto Charlotte, Alma. Pur non rientrando nei canoni della bellezza "da cinema", ha un fascino particolare. E poi non va dimenticato che sta tenendo testa a von Trier, Björk, ad esempio, dopo Dancer in the Dark non lo volle neanche più vedere in fotografia!

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  5. Una vera attrice distanzia il personaggio interpretato da se stessa. E soprattutto capire che se il regista dice qualcosa non è proprio a te che è diretto, ma a quello che stai interpretando. Come ho scritto, ho avuto un regista severissimo, che non ti faceva risparmiare nulla però alla fine ho capito che non la dovevo prendere sul personale. Bjork è partita da cantante e prima di Dancer in the Dark, ha fatto qualche rara comparsa. Forse era prematuro misurarsi con Von Trier, ma mi rendo conto che il ruolo era allettante. Ci sono molti attori che dopo un ruolo, vanno in crisi, ma un attore ha bisogno di salvaguardare se stesso.

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  6. Tu sei attrice o qualcosa di simile Alma? :)
    Comunque pur non conoscendo le relazioni regista-attore penso di darti ragione, tuttavia, parlando di Dancer in the Dark mi ricordo di aver letto molto tempo fa che Lars volle sapere in anticipo il calendario del ciclo mestruale di Björk (non chiedermi perché!); quindi, credo che il folletto islandese non abbia avuto tutti i torti nel terminare la sua collaborazione con lui! :D

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  7. Sì lo sono. Dal novembre 2003 sto partecipando a laboratori teatrali. L'anno scorso ho debuttato con uno mio spettacolo e adesso sono in fase di lavorazione col secondo. Non posso dire di esserlo a tempo pieno, ma sono all'inizio.
    Qua puoi vedermi mentre recito un monologo di uno spettacolo di alcuni anni fa: http://almacattleya.blogspot.com/2011/06/duetto-di-maria-callas.html
    Credo che Von Trier volesse sapere del calendario mestruale per capire quando poter lavorare con lei, quando era più calma però se fosse vero, sarebbe davvero una bizzarria: non ho mai sentito di un regista che volesse conoscere il calendario mestruale di una donna! Ma la fonte di dove l'hai letto è attendibile o potrebbe essere una bufala?

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  8. molto curioso..con tutto quel che si piò dire di lui, trovo che sia un gran regista..

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  9. Bravissima Alma, complimenti!
    Per quanto riguarda il mestruo di Björk potrebbe anche essere una bufala o più semplicemente uno scherzo della mia memoria che non mi fa ricordare bene qualcosa che lessi molto tempo fa!

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  10. Il porno è tutto ciò che un ciarlatano come Von Trier può fare. Al massimo qualche cinepanettone, magari "Natale nelle-scenografie-disegnate-per-terra".
    Peccato solo che qualcuno caschi ancora nei suoi mezzucci da intellettualoide di periferia...

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  11. "Anonimo" come sei rosicone! LVT è un grande autore, piaccia o infastidisca la confezione, è sempre uno che ha tirato fuori tanto

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  12. Rosicone de che?
    LVT è la versione da festival di William Castle, che pubblicizzava i suoi b-movie con simpatici trucchetti (scheletri di gomma volanti, scosse nelle poltrone dei cinema, ecc).
    Ecco, Lars è la stessa cosa: ogni volta deve aggrapparsi a dei gimmick da quattro soldi per attirare l'attenzione; togli le scenografie disegnate, le ridicole regole Dogma, i pochi secondi hard qui e lì, la mdp mossa random dal computer che cosa rimane?
    I grandi autori sono altri, e non hanno mai avuto bisogno di usare squallidi mezzucci per far parlare di loro.

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  13. Rimangono drammi personali e umani, rimane l'essenza del Femminile in negativo, rimane il cinico, il ridicolo, il gioco del Cinema e nel Cinema, rimane la musica, il sacro, il profano, e il luogo in cui si incontrano. Rimane a volte il facile, e ii fastidio. A te, anonimo, sembra sia rimasto solo quest'ultimo ma molti, moltissimi spettatori e cinefili leggono, con pertinenza, molto altro! Buon Natale!

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  14. Capisco il discorso dell'anonimo perché io stesso mi sono scontrato (leggi: scornato) con molti passaggi della sua carriera. Già all'inizio l'ho trovato pedante con la trilogia E, e nel corso degli anni è incappato - parer mio - in molti altri passi falsi (Le onde del destino; Melancholia), ma non vorrei generalizzare: tra queste cose meno buone ne ha fatte altre di valore. "La scenografia disegnata" in Dogville di cui parli capisco che possa essere fastidiosa, ma aldilà di quello c'è una storia (solida) che funzionerebbe anche senza tale gimmick.

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