domenica 18 dicembre 2011

Blue Valentine

Un lutto, e poco importa se si tratta di un lutto… canino, destabilizza le fondamenta di una relazione. Appurata la necessità di rimanere soli previa estromissione della piccola Frankie che per forza di cose non può appartenere ad entrambi, Dean e Cindy si trovano a tu per tu in un regolamento di conti che inevitabilmente ripesca dal passato, il loro passato.

Derek Cianfrance opera nel campo della variazione sul tema con due strumenti piuttosto rodati (lei è la brava Michelle Williams e lui è l’astro nascente Ryan Gosling) che diventano fulcro narrativo.
Come sottolineato dal leit-motiv dell’opera questo è un film che parla di singoli – you & me – e quasi mai di noi semplicemente perché è difficile, e questo emerge con convincente sincerità durante la proiezione. Dunque, è una pellicola su due persone, entrambe con i propri difetti, vedasi gli atteggiamenti infantili di lui o la sbadataggine di lei nel dimenticare il cancello aperto, che giungono ad uno dei tanti bivi della vita. Intelligente ironia li pone nella camera di un motel senza finestre chiamata future room, da qui in poi il tocco del regista si fa concreto attuando quella variazione di cui sopra grazie alla particolare messa in serie che sostanzia Blue Valentine (2010).

Parallelo, chissà se voluto o meno, sembrano essere i continui salti all’indietro con la vita coniugale.
Instabile è la narrazione, instabile è il loro rapporto, e questo piace. Superata qualche possibile secca del racconto in prossimità delle scaramucce con il fantasma di turno (Bobby Ontario), i due pian piano vengono letteralmente illustrati ai nostri occhi attraverso momenti riusciti appieno. Ecco che nel colloquio pre-aborto Cindy ammette di essere stata a letto con circa 20-25 persone da quando ha 13 anni, ed ecco che Dean trovatosi in una di quelle cene-imbarazzo-totale rivela di non aver mai conosciuto la propria madre. Il sottile malessere è trasversale, intergenerazionale (il nonno paterno sembra un sergente represso), tanto che la frase più significativamente pregna per il sottoscritto è quella in cui ci si chiede come potrà crescere Frankie vedendo due genitori che non si rispettano a vicenda.

Non cadete nel tranello della storia d’amore tutta rosa e fiori, è semplicemente una storia con le sue spine, rinomate, vissute e già raccontate altrove. Ha il pregio di non ripetere troppo il già detto cercando anche di deviare dal solito tran tran.

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