Il senso di
Animated Violence Mild,
quello prettamente letterale, ce lo chiarisce la recensione di
Pitchfork (link) dove viene spiegato che tale dicitura, coniata da
un’associazione americana, riguardava alcuni tipi di videogiochi in
cui erano presenti elementi di violenza che però non sfociavano mai
in effettive mattanze o morti brutali. È un concetto davvero
interessante se lo si applica alle otto tracce che compongono il
quarto album di Benjamin John Power aka Blanck Mass ovvero il 50% dei
Fuck Buttons (se non li conoscete e come me amate esplorare i vasti
territori dell’elettronica fiondatevi subito su YouTube per venire
invasi dalle loro produzioni), interessante perché la musica proposta dal
compositore inglese nonostante sia talmente aggressiva da giungere, a
tratti, in forma cacofonica, noise,
alle nostre orecchie, riesce sempre a far intendere di come sotto
la veemenza dei suoni investenti ci sia comunque un’idea, peraltro
concreta e costante, di ritmo e musicalità. Perfino Death
Drop (un titolo ben poco
rasserenante), che è forse il pezzo più rabbioso del lotto, ha
nella seconda parte delle aperture melodiche, questo contrasto tra
elettricità abrasiva e linee / sfumature maggiormente “delicate”
è pura linfa per il disco che in tal maniera si presenta con un bel
ventaglio di sonorità, ad ogni modo sempre ascrivibili allo stile di Power & Hung.
Vieppiù che anche l’artwork dell’album ricalca il concetto di
fondo: un frutto sì e no dolce come una mela contiene all’interno del
sangue, uhm.
Brano utile per viaggiare in macchina con i finestrini
spalancati in autostrada nel bel mezzo di un’anonima pianura padana
a notte fonda: House Vs. House.
Brano per il ritorno dalla pianura padana all’alba con vista
autogrill in lontananza: Creature West Fuqua.
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