domenica 29 maggio 2016

Potilas

Il turno di guardia notturno riserva un incontro inatteso.

Cortometraggio commerciale finlandese di alta fattura: il regista Misko Iho, dedito principalmente al videoclip, maneggia piuttosto bene gli strumenti che ha a disposizione, e lo si avverte da subito con una qualità video ad alta definizione che esalta l’accuratezza delle luci in scena, da qui si genera quella che si potrebbe definire un’atmosfera che non lesina una sottile suspense (maculata da piccoli indizi insospettenti), creazione di un’attesa che suggerisce il plausibile accadimento di un Fatto. E puntualmente il Fatto succede permettendo al corto di spiccare un piccolo salto oltre l’aiuola dell’intrattenimento per disquisire, addirittura, e con un’apprezzabile puntura d’ironia, dell’Universale, passando dal Sé al Big Bang in un nanosecondo.

Chiaro che Potilas (2010) è una normale gocciolina nell’oceano-cinema, e per di più ha l’aggravante come molti altri lavori brevi di voler a tutti i costi stupire con il finale che ribalta gli assiomi, il tipico coup de théâtre nemmeno troppo necessario che non ho mancato di redarguire in altri corti (vedi Still Life [2005] o Security [2006]), resta al contempo lodevole l’aspetto formale che coniugato ad una prova attoriale convincente (lo si evince, per me, da come rimane impressa la figura della guardia, maschera divertente) e ad una levità indispensabile per questo tipo di progetti, riesce a far distinguere il minimo necessario questa goccia dispersa nell’enorme mare che abbiamo di fronte, quello dove c’è tutto quel cinema, bello e suadente, che dobbiamo fronteggiare.

2 commenti:

  1. me lo guardo, mi sa che mi piace :)

    "enorme mare che abbiamo di fronte, quello dove c’è tutto quel cinema, bello e suadente, che dobbiamo fronteggiare" mi ricorda Massimo Troisi:
    "Io non leggo mai... Io sono uno a leggere loro sono milioni a scrivere.. Non li raggiungo mai!!"

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  2. Verissimo. Se infatti faccio una media di quanti libri leggo in un anno (facciamo uno al mese), e la prospettiva di vita che ho (se tutto va bene), arrivo a 600 libri, pochissimi se paragonati alle possibilità che il mercato offre. Vabbè, me ne farò una ragione.

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