martedì 7 luglio 2009

Tetsuo, the Iron Man

Tempo fa lessi una recensione dispersa in chissà quale antro oscuro della rete dove Tetsuo veniva commentato attraverso parole singole, separate tra loro da un punto, senza periodi, senza argomentazioni.
Tetsuo è così: è ruggine, è metallo che stride, è il suono di una fabbrica, sordo, vuoto, ossessivo.

La flebile trama costituisce l’unico appiglio a cui lo spettatore può aggrapparsi disperatamente in questo delirio senza precedenti.
Shinya Tsukamoto imprime sulla pellicola un incubo fatto di metallo in cui un ragazzo (interpretato da lui steso) ama infilarsi tubi di ferro nella coscia; investito da una coppia middle-class assiste moribondo ad un rapporto sessuale dei due. Ma sopravvive, ossessionato da questa immagine, pur con un pezzo di metallo conficcato nel cervello che a poco a poco si espande come un virus facendogli assumere la forma di un robot mostruoso con tanto di trivella fallica; contemporaneamente anche l’uomo che lo ha investito sembra accusare gli stessi “problemini” e si reca dal ragazzo per una resa dei conti. Tsukamoto polverizza ogni convenzione, distrugge qualunque stilema.
Vedere Tetsuo è un’esperienza, mai piacevole.
Il martirio del giovane che vede trasformare lentamente il suo corpo in un essere metallico è altamente disturbante perché il mostro non è mai totalmente dis-umano, infatti dalle ferite zampilla sempre sangue a fiumi, ma soprattutto perché si percepisce come questa trasformazione sia un qualcosa che non si può fermare, è inesorabile (come il progresso?). E il processo estraniante che subisce, con il climax del trapano fallico, è lo stesso dello spettatore che è letteralmente investito dall’orrore sullo schermo con l’apice nel finale dove i corpi si assemblano in un gigantesco ammasso di ferraglia informe, che di umano ha ormai soltanto l’ombra dei volti sepolti da fili e tubi.
In più il regista accelera spesso le immagini trasmettendo un senso di vertigine nauseante incrementata dall’eccellente uso del sonoro che conferisce alla pellicola un tono “industriale”, metallico: disumano, appunto.
Credo che se si voglia ricercare un significato in Tetsuo (cosa non obbligatoria a mio avviso) bisogna ragionare su come nella nostra epoca la tecnologia abbia prosciugato l’uomo della sua umanità, anche in un evento così squisitamente umano come l’amore.

Io, che posso “vantarmi” di aver visto parecchie cose strane fino adesso, assicuro che Tetsuo non può essere paragonato a niente. Sì, forse c’è un po’ di Eraserhead (1977) e un po’ di Cronenberg, ma questo film è molto più estremo, forse anche troppo visto che aspettavo la fine come una liberazione, e non perché sia di una qualità scadente, ma proprio perché a tratti è seriamente disturbante. Ed è un film dell’89, cioè.

Sull’argomento vedere anche Meatball Machine (2005).

8 commenti:

  1. "Tetsuo è così: è ruggine, è metallo che stride, è il suono di una fabbrica, sordo, vuoto, ossessivo"

    complimenti per la recensione e per il sito!
    un film che ho trovato simile a tetsuo è "pi greco - il teorema del delirio", lo conosci?

    ps: non ho trovato sul blog nessuna recensione a old boy, al contrario delle mie aspettative, e la cosa mi ha molto rattristato :(

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  2. Ammappete che nick fico che c'hai.
    Certo, Pi Greco gran bella storia, l'ho visto qualche anno fa ma lo ricordo con piacere. Ottimo accostamento.

    Eeeh, Oldboy... lo so. Vorrei, dovrei. Ma siccome lo amo così tanto, temo di diventare più banale di quanto sono nel scriverci qualcosa sopra. Ovvio, fare un triplo post con tutta la trilogia sarebbe una cosa buona e giusta, ma per ora la vedo come un'impresa troppo faticosa.
    Cià.

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  3. eccerto che ho un nick fico :D ahahah
    ma cmq! neanche American Psycho mi hai recensito! scandaloso XDD

    ma senti, se ti proponessi di fare quattro chiacchiere via chat su msn o skype, vorresti? ti devo dire una cosa che è in tema col tuo blog ^^

    (Se vuoi aggiungermi, sono "epictale@hotmail.it" su msn e "abatjour88" su skype)

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  4. American Psycho è già un'opera più conosciuta e tendo a privilegiare altre tipologie di film.

    Per le 4 chiacchiere sono sempre disposto ma visto che msn lo uso pochissimo e skype è troppo avanti per me, per dirmi questa cosa utilizza pure la mail che trovi nel mio profilo. Un sano scambio epistolare non fa mai male.

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  5. è vero, colpa mia...
    mmmh le mail mi danno problemi perché ho bisogno di un feedback immediato ^^ però, se proprio non ti va, farò questo sforzo...

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  6. No ma che colpa, ti posso anche aggiungere ma penso che sarò più efficiente con una mail.
    Feedback immediato? Sarebbe? :)

    Ah, ma prima ti "scusavi" per American Psycho? Sì, no? Vabbè illuminami come è da tua natura fare.

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  7. Temo di non aver risposto alla tua bellissima mail. Cioè, io ho risposto, ma le divinità della rete non hanno permesso che arrivasse a te. Se è così batti un colpo.

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  8. eh già, mi sa che le divinità della rete hanno colpito ancora... :(
    io però voglio sapere quello che avevi scritto...! mandami un riassuntino :D

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