martedì 8 luglio 2008

Koma

NON È UNA GHOST-STORY!
No lo dicevo perché magari uno pensava: ”Che palle il solito fantasma capelluto che si crede Linda Blair.” Invece no, qui si parla di reni. E non ditelo a mio padre che ha a causa dei calcoli renali ha scardinato le porte del Paradiso a suon di bestemmie, e pure ad una mia amica che c’ha un rene solo e a volte sviene di botto.
Allora, il titolo mi è oscuro, con la k poi... bisognerebbe chiederlo a Chi-Leung Law. Come chi è Chi-Leung Law? È il regista del film! Che cita Kubrick negli ultimi minuti, sì ok era facile come citazione da beccare, ma veder spuntare dalla breccia il visino di Ching invece che quello di Jack fa il suo effetto.
In Koma la vicenda si snoda su due piani narrativi differenti: uno mi ha intrigato, l’altro no.
Mi è piaciuto questo triangolo tra Ching, Ling e il tipo. Ching è la fidanzata ufficiale, bella, ricca e malata. Ha classe ma non si fa trombare perché non può, dice che puzza (io avrei soprasseduto su questa inezia). Ling è una puttanella, di quelle che non è che le piace prenderlo, cioè le piace, ma più che altro gode nel sottrarre a qualcuno qualcosa, è invidiosa. Guarda caso il fidanzato di Ching è amico di vecchia data di Ling e quindi ci danno dentro, però lui è innamorato di Ching eh!
Poi c’è la faccenda dei reni. Che è complicata, forse troppo. Il regista avrebbe potuto fare un film solo su 'sta storia da quanta carne al fuoco mette, ecco parlare di carne forse è un tantino fuori luogo dato che si vedono più reni che dal macellaio, però c’è davvero tanta roba: un Robin Hood che ruba i reni per darli ai malati (in cambio di un cospicuo pagamento), Ching che soffre di insufficienza renale, Ling che ha il suo stesso gruppo sanguigno (toh!), un rapimento ai danni della prima, il seguente e "strano" salvataggio da parte di Ching, sono amiche o nemiche? Boh. Sono amiche, per la pelle dice Ling. Ching decide di comprare un rene perché il suo è da rottamare, chiama il tizio che l’aveva rapita, va con Ling in un cesso pubblico. Compra il rene, arriva la polizia, Robin Hood prende in ostaggio Ling, si chiudono nel cesso e lui si ammazza. Poi arrivano un paio di colpi di scena.
Il rapporto ambiguo che si instaura tra le due è reso alla grande, fino all’ultimo non si capisce da che parte stia il male, ed io non l’avrei rivelato! Preferisco i finali che lasciano in sospeso a quelli che propinano spiegoni anestetizzanti. Però devo ammettere che l’ultimissimo colpo di scena mi è piaciuto molto, cazzo sì, cattivo e senza speranza. E adesso come farai cara la mia Ching?

Koma non è un film orientale, invece che Honk Kong potrebbe esserci scritto Hollywood, e infatti ci vedrei benissimo un remake con Halle Berry fragile protagonista e una Winona Rider cazzuta antagonista. Non è una pecca questa, anzi rappresenta una piacevole scoperta che conferma la ricchezza del cinema con gli occhi a mandorla.
Io lo consiglio, poi fate voi.

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