mercoledì 16 aprile 2008

Picnic ad Hanging Rock

Tratto da un romanzo della scrittrice Joan Lindsay, Picnic ad Hanging Rock ha fatto conoscere al mondo intero il cinema australiano e la raffinatezza di Peter Weir, almeno così ho letto, fino a poco fa questo regista mi era totalmente sconosciuto.
Come ben si sa, l’eleganza, il decoro e la pudicizia sono caratteristiche di base dell’età vittoriana, credo che una delle chiavi di lettura del film sia di considerarlo come una critica velata, ma forte, al sistema sociale di quel tempo, poi ovviamente c’è il discorso filosofico sull’uomo vs. natura, però quello se non lo leggevo non ci arrivavo, e quindi non ne parlo.

E adesso, cari lettori, parte la rubrica “non è un caso che”.
Non è un caso che la scomparsa delle ragazze avvenga il giorno degli innamorati, come una fuga impossibile dagli schemi impostati del collegio. Non è un caso che le protagoniste siano tutte femmine, la scalata rappresenta, a mio avviso, la ricerca di un’identità soffocata dalle regole ferree della rettrice, inoltre la montagna, che poi è una collina ma Weir la rende imponente, nella sua antropomorficità ha un vago aspetto fallico, e quindi le ragazze potrebbero esserne state attratte in quanto si trovavano in un collegio esclusivamente femminile, di fatto c’è un legame che unisce Miranda e una sua compagna, e non è un caso che miss Mc Craw venga avvistata l’ultima volta senza la gonna, qui non c’entra la teoria dello stupro, anche l’istitutrice, succube dei modelli, si ribella, si emancipa, così come le ragazze che rimangono a piedi nudi.
Non è un caso che l’orologio di miss Mc Craw sia fermo perché il tempo dell’uomo è diverso da quello della natura, ma qui si entra in un discorso che è troppo complesso, e di cui scriverei soltanto delle grandi stronzate (che forse ho già scritto).

Ma a parte le possibile teorie sulla scomparsa delle ragazze che lasciano aperti spiragli a molte interpretazioni, cosa resta di questo film?
Non molto devo dire, quando ho capito che al regista non importava dare spiegazioni la mia attenzione è scemata notevolmente, io sono per i finali aperti, però in questo caso il film sarebbe potuto finire con la sparizione delle fanciulle, dopo c’è davvero poco.
Però resta interessante cercare di capire che fine abbiano fatto le ragazze, scartabellando alcuni siti si trovano le spiegazioni più fantasiose, dal rapimento UFO, allo stupro di gruppo, o ad una semplice frana, tutte tesi supportate da accurate spiegazioni. Probabilmente nessuno, neanche il regista, sa quale sia la soluzione del mistero, però è divertente provare a darla.
Non è un capolavoro, ma accende la curiosità dello spettatore, almeno nella prima parte.

1 commento:

  1. si è un opera interessante, la cosa che più mi ha colpita è il fatto che l'autrice del libro disse è una storia inventata ma che potrebbe essere vera...ci sarà un fondo di verità? Cmq a me è piaciuto molto :)

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