mercoledì 16 gennaio 2013

Our Beloved Month of August

In attesa di vedere Tabu (2012) il minimo che si possa fare è recuperare i lavori passati di Miguel Gomes, nuovo esponente di quel cinema portoghese che negli ultimi tre lustri ha dato molte gioie ai cinefili di tutto il mondo. Aquele Querido Mês de Agosto (2008) è per Gomes il secondo lungometraggio che arriva quattro anni dopo il film di debutto A Cara que Mereces, si tratta di un’opera “strana” capace di scatenare suggestioni teoriche senza però risultare pedante nei suoi continui svelamenti artificiali, e ciò si deve alla particolare costituzione che l’autore fornisce alla pellicola rendendola un oggetto filmico veramente unico; la specificità si sostanzia in una bipartizione inaspettata che ha nella prima sezione una navigazione documentaristica, vero e proprio quadro folcloristico della zona di Arganil, nella Beira Bassa, dove Gomes incolla esibizioni live di bande da paese con tanto di didascalia assieme a testimonianze, storie agricole e magari anche leggende degli abitanti autoctoni senza che vi sia logica continuità con quello che verrà proposto in seguito. E qui si giunge alla seconda sezione che evitando di provocare la minima stonatura e con grande equilibrio (a posteriori chi scrive ritiene che il pregio maggiore del film stia proprio nel passaggio) sovverte il registro, cambia pelle nel giro di un nonnulla, fa emergere un classico ordito sentimentale fra due cugini che s’amano contro il volere dei genitori. Il dislivello sulla carta precipizio è trasformato da Gomes in una discesa dolce e indolore, la transizione tra i due modelli di cinema si fa invisibile e impreziosisce un esperimento che può definirsi riuscito.

Nel movimento tra ciò che è reale e ciò che non lo è si fa largo una variabile fondamentale che nel paragrafo sopra non è stata menzionata. Nella porzione etnografica va sottolineata la presenza di Gomes stesso e del resto della troupe che discute la realizzazione di un eventuale film, probabilmente quello a cui assisteremo poco dopo. Il pingpong tra la dimensione di finzione e la sua antitesi si rivela perciò una costante che fonda Aquele Querido Mês de Agosto, e non negando che le velleità di Gomes facciano un briciolo di fatica a tradursi in qualcosa che sappia scavalcare l’esercizio concettuale, se l’ambizione nel cinema è un elemento che si deve premiare, allora quella di Gomes merita di essere remunerata con la visione.

4 commenti:

  1. non conosco il resto della filmografia di Gomes ma Tabu te lo consiglio davvero

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  2. E io lo consiglio a tutti, l'ho visto qualche giorno fa e per ora posso dire che è veramente bello.

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  3. ciao sai mica dove posso trovare i sottotitoli ita di Tabu? grazie Luca sassari

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