lunedì 26 novembre 2007

Society - The Horror

Society uscì nel 1989. In quell'anno comparvero nelle sale cinematografiche film come: Venerdì 13 parte 8, Nightmare 5 - Il mito, La casa 7, Halloween 5; insomma andavano di moda i film costruiti su stereotipi fissi: c’è l’assassino, c’è lo sfigato che muore subito, c’è la zoccolona, c’è la final girl, eccetera.
Society si distacca completamente da questo filone, anzi direi che non si tratta nemmeno di un vero e proprio horror, ma di un’opera ibrida, una summa di generi diversi ben amalgamati tra loro, il risultato che ne esce è molto godibile.
Billy è un ragazzo benestante con problemi mentali, è convinto che la sua famiglia pratichi orgie incestuose e strani riti con dei ricchi della città. In realtà Billy non è pazzo, la “società” sta tramando un complotto alle sue spalle, quando lo scoprirà saranno fatti suoi.
Il sottotesto di Society è una critica, neanche tanto velata agli uomini di potere, che nel film sono rappresentati da una misteriosa “società” che si diverte a succhiare (!) i cosiddetti “poveri”. Li succhiano nel vero senso della parola, essi si trasformano in viscidi esseri cronenbergriani dotati di ventose. A farne le spese sarà l’ex fidanzato della sorella di Billy che stava indagando sulla faccenda.
La scena migliore è quando si vede il padre di Billy che al posto del culo ha la faccia. Grande metafora.

In definitiva: un film atipico molto particolare, che ha le sue scene più forti, anche se non si vede una goccia di sangue, tutte concentrate nell’ultima mezz’ora. Ma anche la parte precedente è ben realizzata, si rimane sempre col dubbio se la pazzia risieda in Billy o nel mondo che lo circonda.

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