venerdì 16 luglio 2010

The House

Invidio molto chi è riuscito a scrivere in generale qualcosa su Bartas. Non dico qualcosa di lungo o ben argomentato, semplicemente qualcos’altro che non sia stato già detto da Three Days (1991) in avanti. Visto che A casa (1997) è un film pressoché identico alle altre opere del regista lituano, per evitare una tediosa ripetizione nell’esporre le mie impressioni, non parlerò del film, ma come il film.

Fisarmonica.
Non si riesce a parlare, a comunicare. (fssssh, fssssh, fssssh).
Non c’è presente né futuro; uomini e donne fossilizzati (kaaast), chi sono? Rintocchi lontanissimi, solitudine, forse illusione. (di sfuggire alla morte dandosi una parvenza di vita) shiiiib. Finzione.
Mangiare fino a stare male, coltivare anche, spogliarsi in un salone desolato tutti insieme senza riuscire, senza, riuscire, a, parlarsi. Zzzzh zzzzh, sottofondo brusio. Primi pian(t)i eterei, è la casa (aqqq aqqq) degli ignavi, immobili, mammelle di cane. Limbo.
Pirotecnica gioia effimera nei fuochi, o riti come pagani, poco umani (shhhk shhhk); porte aperte alla morte dentro proiettili. Fisarmonica. (trrrrj trrrrj). (non)fine.

Fatica sprecata, comunque. Ogni tentativo di comprendere un film di Bartas si scontra violentemente con l’imperscrutabilità del suo anti-cinema. Ormai vedo i suoi film come un decadente monumento alla solitudine, all’abisso nell’animo, a qualunque altra cosa che sia in grado di atterrire il genere umano. E non mi va a genio. Perché non ci troviamo di fronte ad una riflessione sull’argomento, bensì ad un insistere oltremodo stucchevole sul niente. Che so non essere niente trattandosi di annullamento dell'uomo, che però nella proposta ultra dilatata di Sharunas ha un segnale di ritorno vicinissimo alla fase REM.
Sussulti, deboli, all’inizio e in particolar modo alla fine con la crocifissione del bambino che getta un barlume di significato sulla vicenda. Alcune opzioni visive hanno un discreto impatto sullo spettatore, prendere la sala piena di corpi nudi o il cane in controluce come esempi. E pure un paio di espedienti tecnici sono interessanti come la presentazione degli abitanti attorno al tavolo ben accompagnata dalla musica, o il sordo dialogo fra due sofferenti che esprime tutto il mutismo di The House.
Che immane fatica, però, cogliere queste sfumature sulla tela nera di Bartas…

8 commenti:

  1. Sono quasi completamente d'accordo.
    Ti dico cosa sono riuscito a ricavarne io: il mito di Orfeo ed Euridice, la discesa agli inferi.
    Mi ha aiutato molto l'Orfeo di Gluck, altrimenti credo che non ci sarei mai arrivato. Bartas è lontanissimo dalla musica di Gluck, ma l'atmosfera è quella: se preferisce, Ulisse quando scende nell'Ade.
    Però è difficile andare oltre queste parole, e credo che sia proprio questa l'intenzione di Bartas: farci stare zitti, e se proprio vogliamo guardare, di cose belle ce ne sono tante.
    (il dvd penso che sia d'importazione, via internet...qualità buona, si direbbe)

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  2. Di ritorno da Londra non vedevo l'ora di leggere qualche interessante post...e sarò pure ripetitivo, ma sapevo che “oltre il fondo” è il posto giusto...così ho recuperato gli interventi che mi ero perduto...
    Sabato 10 luglio: Tsukamoto mi interesserebbe approfondirlo, in effetti ho visto solo “a snake for june” e ad un'età che forse non andava visto, 15 anni. Al di là di ciò ricordo che lo apprezzai molto come film, soprattutto per quel bianco&nero virato sul blu che anni più tardi mi chiesi se non era stato influenzato dalla poetica tarkovskijana, cosa che feci anche con “l'elemento del crimine”.
    Mercoledì 14 luglio: “elucubrazioni” è sempre roba tua? A sto punto mi sorge spontaneo chiederti se sei uno scrittore...hai una capacità di articolazione veramente interessante.
    Venerdì 16 luglio: di questo autore non ho mai visto niente però mi ha incuriosito, questi tipi di film sono quelli che mi entusiasmano di più. Dove c'è silenzio ci sono le immagini che parlano, motivo per il quale amai “2001 odissea nello spazio”...

    Una domanda: ma i film di Bela Tarr tu dove li trovi???Io li sto cercando disperatamente dalle mie parti (Pescara-Chieti-Lanciano) ma non li trovo:(

    Un saluto:)
    PACE E LUNGA VITA

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  3. ruperto
    i film di tarr li trovi in rete..

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  4. Vi rispondo stasera ragazzi, un abbraccio.

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  5. Ciao Giuliano, benvenuto quaggiù. Il fatto che tu conosca Bartas mi fa senitre un po' meno solo e quello che tu dici è potenzialmente vero perché nei film di questo regista l'interpretazione è abissalmente soggettiva, ognuno può davvero vederci qualunque cosa. Di beltà in Bartas ce n'è di sicuro, però non soddisfa mai il mio senso estetico, cioè non è capitato che sia riuscito a sorprendermi, a spiazzarmi, è sempre tutto troppo statico, inerme.

    Ma Ruperto mannaggia a te che puoi dire di tornare da Londra! :D Comunque:
    Se hai visto Tsukamoto a 15 anni non oso immaginare cosa tu stia guardando adesso. Scherzi a parte, non penso che ci sia un legame con Tarkovskij, ma a ben vedere che cavolaccio ne so io di cosa piace vedere a Tsuka? Quindi tutto può esse'.
    Anche "elucubrazioni" è mio sì, e no, ah ah ah, non sono di certo uno scrittore (ma presto diventerò il re del mondo).
    Bartas te lo sconsiglio, o al massimo ti suggerirei i più recenti Freedom e Seven Invisible Men, poi fa come più ti garba ;).
    All'ultima domanda ha già risposto il saggio brazzz. In Italia, escludendo Fuori Orario, Tarr non è mai arrivato. Tuttavia vedendo che sei un tipo internescional potresti beccare qualche dvd nei negozi.

    Saluti anche a te.

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  6. Grazie brazzz, solo che sono riuscito a trovare esclusivamente santantango...mica mi potresti indicare, per favore, qualche indirizzo internet dove andare sul sicuro?Te ne sarei molto grato:)
    Eraserhead, non sono un tipo internazionale, a dire la verità non amo viaggiare e con l'inglese ci faccio a botte :p, mi sono concesso una vacanza con un'amica d'infanzia che lì ha dei parenti (italiani per fortuna)...cmq seguirò il tuo consiglio per quanto riguarda i film di Bartas e comincerò dai più recenti...

    Un saluto:)
    PACE E LUNGA VITA

    ps. quando diverrai re del mondo ti ricorderai dei tuoi fidati lettori, vero??? :p

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  7. Cerca fra i torrenti!
    Mi ricorderò dei fidati lettori, vai tranquillo. Avrei già pronto per voi un'esclusivissima retrospettiva su Brioshi Phan-cake un regista thai-giappo-coreano sconosciutissimo da noi che può vantare una filmografia di oltre 100 titoli tutti muti e in bianco e nero.

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  8. Che dire, ho appena finito di vederlo e l'unica cosa che mi viene da dire è che ho ridefinito il concetto di ''noia''.
    Ci vorrebbe una prescrizione medica nei titoli di testa , che so un '' vietato a chi ha meno di 18 boccette di chinasi A o di un qualsiasi anti-psicotico'' xD
    Maldetto Bartas.

    [Dries]

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