mercoledì 3 febbraio 2010

Quella notte

Uscì di casa coi suoi vent’anni
uscì, quella notte, di fretta
come l’abitudine da anni,
nel cielo lo spacco di una saetta.

Avrà la tomba e i crisantemi,
le lacrime per il suo sonno eterno,
il ricordo e il dolore agli estremi,
la malinconia dell’autunno
che diventa inverno.

L’auto, la strada buia divorava,
mentre inesorabile la pioggia scendeva,
in un fosso la sua vita si fermava
ed il cuore in silenzio si spegneva.

Avrà la tomba e i ciclamini,
per sempre in una gabbia di legno,
cullato dal canto dei cherubini,
della sua morte porteranno il segno.

Non bastò sul cessare della sera,
come lo strappo di una foglia,
dei genitori la smisurata preghiera
per rivederlo sulla soglia.

Avrà la tomba ed un solo giglio,
a riposare sotto i fiori d’un campo,
la disperazione di chi ha perso il figlio
quando, quella notte,
la sua vita finì in un lampo.

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