venerdì 4 luglio 2008

Le avventure erotix di Cappuccetto Rosso

Se possedete ancora tutte le diottrie potrete leggere in piccolo che si tratta del primo kolossal della storia del cinema hard italiano, che detto così sembra niente, ma sfido chiunque a guardare due ore e mezza di tette siliconate che sballonzolano a destra e a manca, folletti che parlano in rima, nonne che non sono nonne, lupi che non perdono il pelo e neanche il vizio. E c’è pure Ron Jeremy.

Damiano ricicla alcuni attori e (credo) la stessa location di Alice nel paese delle pornomeraviglie (1993), creando un ping-pong erotico fra tre set diversi. Nel primo c’è la madre assatanata di Cappuccetto Rosso (Barbarella) che sfinisce reiterate volte due boscaioli, nel secondo vengono mostrate le conoscenze che Cappuccetto fa nel bosco, tra cui il Bianconiglio (Damiano si autocita!), un folletto di colore che è brutto come la fame e che porta la protagonista nella sua dimora insieme ad altre due donzelle le quali assaggeranno il “serpentello” (così viene chiamato) del folletto e di Ron Jeremy. Nel terzo si assiste alla nonna che mentre aspetta le medicine portate da Cappuccetto, ovvero vibratori et simila, si trastulla con qualunque oggetto abbia una forma fallica.
Nel frattempo il lupo cattivo pedina nell’ombra la tenera Barbarella, e quando viene a conoscenza della sua meta, la anticipa intrufolandosi nella casa della nonna che non aspettava altro che un uomo. Forse questo è il momento più riuscito perché la vecchia finge di essere violentata ed intanto è la prima a toccare, poi durante l’amplesso sviene (sì con la "s", non pensate sia un errore) improvvisamente così il lupo la nasconde nell’armadio prendendone il suo posto. All’arrivo di Cappuccetto… beh che lo scrivo a fare!

Anche per l’onanista più incallito questo kolossal hard risulterà indigesto, troppo lungo e troppo ripetitivo, come la maggior parte dei porno del resto. Le spruzzate di ironia, vedi i disegni a cartoni animati, le rime, o le innocenti allusioni di Barbarella non fanno ridere per un cazzo. Le attrici, esclusa una di colore, non sono granché (sto parlando di bellezza :p), e non c’è neanche troppa varietà di inquadrature (leggi posizioni).
Insomma, Klito Bell (1982) tutta la vita!

4 commenti:

  1. "Le spruzzate di ironia, vedi i disegni a cartoni animati, le rime, o le innocenti allusioni di Barbarella non fanno ridere per un cazzo."

    ma che dici, sono ANNI che rido.

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  2. il nano negro è un genio le sue battute in rima sono degne di geova.Chi non capisce questo umorismo è perchè invece di guardre il film si tira le seghe in skip

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  3. @ Anonimo e Manuela :
    Guardatevi Klito Bell e poi fate il confronto tra i due tipi di umorismo ;)

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  4. barbarella è strepitosa

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