giovedì 19 giugno 2008

L'Uno per l'Altra - Matite (prima parte)

Il quartiere a luci rosse pulsava come un cuore marcio nel centro della città. Costituito da vie strette come budelli, ritrovo per malfamati e speranza per gli illusi, decine di uomini in cerca di amore, o forse in cerca di se stessi, uscivano ed entravano dai vecchi palazzi fatiscenti dove l’odore di urina si mischiava a quello di sudore e incenso.
Uno si aggirava per questi vicoli spaventato ma allo stesso tempo eccitato, sentiva l’odore della carne straripare da fuori le finestre, se chiudeva gli occhi veniva rapito da un vortice di sensazioni. Dopo parecchio tempo percepiva la vita.
Ma per sentirsi davvero appagato doveva trovare assolutamente un’ombra.
Girando in tondo giunse davanti ad una piccolo portone su cui vi era una scritta scrostata dal tempo: Casa del coniglio bianco. Sulla soglia una giovane ragazza fumacchiava la sua multifilter.
Uno aggiustandosi il nodo della cravatta si schiarì la voce: “Mi perdoni signorina, vorrei sapere cosa accade in questa casa.”
“Prima cosa: non sono una signorina, al massimo signorino, chiamami Andrea, seconda cosa: bello qui dentro c’è il paese delle meraviglie, se vuoi farti un giro con me sono 50 testoni. Cash.”
“Io non saprei…sono felicemente sposato…”
“Senti tesoro non mi pigliare per il culo, non venirmi a raccontare le tue pippe mentali, se vuoi fottere sono 50 bigliettoni, attivo o passivo per me non c’è problema, se non ti va bene torna da quella fica secca di tua moglie.”
Uno si guardò intorno, poi mostrò ad Andrea il portafogli rigonfio e aggiunse: “Sei un’ombra?”
“Amore mio per quella cifra posso essere tutto quello che vuoi.” Spense la multifilter contro il muro e la ricacciò nel pacchetto.

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