“Le fogne non sono poi così male.”
Ci credo che mio padre diceva così, lui c’era nato. Io invece sono cresciuto in una bella casetta, calda e accogliente, ricordo ancora bene i mobili bianchi della cucina, le pareti linde e quell’odore di menta che mi svegliava ogni mattina.
Nelle fogne è già tanto se ti alzi al mattino, devi sperare che qualcuno non ti abbia mangiato durante la notte, già perché io ci credo a quelle leggende metropolitane sui coccodrilli, una volta un mio amico ha visto un tizio che buttava un’anaconda giù per una tubatura. Io ho il terrore delle anaconde, mi hanno raccontato delle storie terribili, riescono a stritolare dei vitelli come se fossero grissini!
Ecco a pensare ai grissini mi è venuta fame, lo sapevo che dovevo portarmi qualcosa dietro, eh ma d’altronde ho fatto tutto così in fretta…saranno dispiaciuti della mia partenza, soprattutto la piccola Isabel, lei mi mancherà molto, mi mancherà tutta la mia vita precedente, però non potevo continuare così, anche papà prima di morire me lo ha detto :” Non si può stare in gabbia per sempre.”
Fantastico ho finito pure il rum, e stasera che cazzo bevo? Di tornare su non ne ho voglia, preferisco stare qui che essere additato dai bambini e schifato dagli adulti.
Non gli do torto, per carità, anche io se fossi dalla loro parte mi prenderei gioco di un barbone che vive sotto terra, ma non mi va, no. Stasera lo so come andrà a finire: piangerò fino ad addormentarmi, e poi domattina sul presto salirò sopra a prendere qualcosa da mangiare, e da bere cazzo, soprattutto da bere. Mio padre diceva sempre: “La peggiore disgrazia è sopravvivere ai propri figli”. Io non sono morto papà, almeno non ufficialmente. Chissà cosa stai facendo laggiù, mi manca la mia terra, mi manca il caldo e le mosche che si appiccicavano alla pelle per bere il tuo sudore. Mi manca il villaggio, mi manca tutto. Ero venuto in cerca di fortuna e sono finito in una fogna con i topi. Ecco, beati i topi, loro non ne avranno di questi problemi, quello lì piccolo e bianco per esempio chissà cosa sta pensando...
Chissà cosa sta pensando?
Se becco l’anaconda scappo a gambe levate.
Ci credo che mio padre diceva così, lui c’era nato. Io invece sono cresciuto in una bella casetta, calda e accogliente, ricordo ancora bene i mobili bianchi della cucina, le pareti linde e quell’odore di menta che mi svegliava ogni mattina.
Nelle fogne è già tanto se ti alzi al mattino, devi sperare che qualcuno non ti abbia mangiato durante la notte, già perché io ci credo a quelle leggende metropolitane sui coccodrilli, una volta un mio amico ha visto un tizio che buttava un’anaconda giù per una tubatura. Io ho il terrore delle anaconde, mi hanno raccontato delle storie terribili, riescono a stritolare dei vitelli come se fossero grissini!
Ecco a pensare ai grissini mi è venuta fame, lo sapevo che dovevo portarmi qualcosa dietro, eh ma d’altronde ho fatto tutto così in fretta…saranno dispiaciuti della mia partenza, soprattutto la piccola Isabel, lei mi mancherà molto, mi mancherà tutta la mia vita precedente, però non potevo continuare così, anche papà prima di morire me lo ha detto :” Non si può stare in gabbia per sempre.”
Fantastico ho finito pure il rum, e stasera che cazzo bevo? Di tornare su non ne ho voglia, preferisco stare qui che essere additato dai bambini e schifato dagli adulti.
Non gli do torto, per carità, anche io se fossi dalla loro parte mi prenderei gioco di un barbone che vive sotto terra, ma non mi va, no. Stasera lo so come andrà a finire: piangerò fino ad addormentarmi, e poi domattina sul presto salirò sopra a prendere qualcosa da mangiare, e da bere cazzo, soprattutto da bere. Mio padre diceva sempre: “La peggiore disgrazia è sopravvivere ai propri figli”. Io non sono morto papà, almeno non ufficialmente. Chissà cosa stai facendo laggiù, mi manca la mia terra, mi manca il caldo e le mosche che si appiccicavano alla pelle per bere il tuo sudore. Mi manca il villaggio, mi manca tutto. Ero venuto in cerca di fortuna e sono finito in una fogna con i topi. Ecco, beati i topi, loro non ne avranno di questi problemi, quello lì piccolo e bianco per esempio chissà cosa sta pensando...
Chissà cosa sta pensando?
Se becco l’anaconda scappo a gambe levate.
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