Anna vive sola nel suo appartamento, o forse sopravvive. La sua vita è fatta di cose semplici: il lavoro part-time al super market, la collezione di Harmony, la sua gatta nera e il barattolone di Nutella da cinque chili. A volte, prima di addormentarsi, piange stringendo forte il cuscino.
Agli antipodi del Palazzo sorge una costruzione molto simile che si erge in una strada come tante altre, e lì, all’ottavo piano vi abita Goffredo. Anche lui vive da solo, e come per Anna la sua vita è fatta di piccole cose: i ragazzi del baseball, la collezione in dvd di Rambo, il suo cagnone da caccia e il vecchio orsacchiotto di pezza. Spesso mentre fuma la sua prima sigaretta del giorno pensa a quanto sia solo.
Eppure, anche se così lontani, Anna e Goffredo sono più vicini di quanto sembra. Purtroppo non lo sanno.
Inizialmente nessuno dei due ci ha fatto caso, ma sulla parete dei loro bagni si è aperto un piccolo buchino che col passare del tempo si è allargato, fino a diventare un’ enorme crepa nel muro da cui fuoriesce un vento gelido che penetra nelle ossa stringendo i due ancor più in sé stessi.
Entrambi sono in piedi davanti alla breccia, se solo uno dei due avesse il coraggio di saltare non sarebbero più soli: Anna non piangerebbe più la sera e Goffredo non penserebbe più alla solitudine fumando la sua prima sigaretta del giorno.
Basterebbe un piccolo salto nel buio.
Solo un salto.
Uno soltanto.
Ma loro restano immobili.
Agli antipodi del Palazzo sorge una costruzione molto simile che si erge in una strada come tante altre, e lì, all’ottavo piano vi abita Goffredo. Anche lui vive da solo, e come per Anna la sua vita è fatta di piccole cose: i ragazzi del baseball, la collezione in dvd di Rambo, il suo cagnone da caccia e il vecchio orsacchiotto di pezza. Spesso mentre fuma la sua prima sigaretta del giorno pensa a quanto sia solo.
Eppure, anche se così lontani, Anna e Goffredo sono più vicini di quanto sembra. Purtroppo non lo sanno.
Inizialmente nessuno dei due ci ha fatto caso, ma sulla parete dei loro bagni si è aperto un piccolo buchino che col passare del tempo si è allargato, fino a diventare un’ enorme crepa nel muro da cui fuoriesce un vento gelido che penetra nelle ossa stringendo i due ancor più in sé stessi.
Entrambi sono in piedi davanti alla breccia, se solo uno dei due avesse il coraggio di saltare non sarebbero più soli: Anna non piangerebbe più la sera e Goffredo non penserebbe più alla solitudine fumando la sua prima sigaretta del giorno.
Basterebbe un piccolo salto nel buio.
Solo un salto.
Uno soltanto.
Ma loro restano immobili.
melanconico e terribilmente reale
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