Júlio
Alves, uno dei tanti nomi che compongono il ricco panorama
portoghese, ci porta nella casa-installazione di Manuel João Vieira.
E chi sarà mai costui? Ecco, nel cuore del cortometraggio è incisa
questa domanda che sembra rivolgersi più agli spettatori
extra-lusitani che ai connazionali del regista, non a caso gli unici
esseri umani che vediamo sullo schermo non conoscono affatto Manuel
(il giovane turista brasiliano) o lo conoscono poco nonostante la
prossimità abitativa (la vicina di casa italiana), in pratica è
come se Alves fornisse un’impersonificazione alla nostra curiosità
attraverso i due individui appena citati, non è comunque abbastanza
perché Casa Manuel Vieira
(2013) rifacendosi ad un cinema del reale che in Portogallo vanta
fior di esponenti, dribbla la testimonianza per rifugiarsi in spazi
visivi di contemplazione, minimi ed inessenziali, in cui però
riceviamo informazioni di un certo rilievo: Vieira è stato ed è
molte cose, un pittore, un musicista, un comico, un attore (risulta
nel cast di Filme do Desassossego,
2010), un politico e chissà che altro. L’unico espediente che
forza il canale trasmissivo è dato dall’elemento che tra l’altro
rompe l’atmosfera documentaristica, ovvero vecchie registrazioni
televisive con Vieira protagonista che “disturbano” il silenzio
della dimora, sarebbe solo da capire se l’accessorio catodico sia
un’idea di Alves o faccia davvero parte dell’alloggio, e vista
l’estrosità dell’artista non ci sarebbe da stupirsi.
Chi
scrive potrebbe sbagliarsi ma l’impressione generale è che la casa
immortalata dove Vieira mangia, dorme e sopratutto crea sia più che
altro un piccolo museo di sé, un luogo di possibile celebrazione
(d’altronde pare sia aperto ai visitatori...). Il motivo per cui
Alves abbia deciso di concentrarsi su un personaggio del genere non è
di dominio pubblico, almeno non per noi stranieri, mentre lo è
sicuramente per chi sta all’ombra della bandiera verderossa, la
speranza, diciamo, è che Vieira si sia meritato le attenzioni di
Alves. Che cosa ci guadagna il cinema, e di conseguenza chi ne
fruisce, con Casa Manuel Vieira?
Non troppo perché il valore dell’opera non spicca per la forma,
comunque stimabile, e nemmeno troppo poco perché sul versante del
contenuto, quando un film ci fa conoscere qualcosa che ignoravamo,
anche se si tratta solo di un assaggio, direzionarvi lo sguardo può
essere una buona azione.
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