lunedì 29 ottobre 2012

Notte e nebbia

Come è possibile concentrare in soli 30 minuti l’orrore indicibile dell’Olocausto quando, per esempio, ad un autore come Claude Lanzmann ci sono volute 9 ore e passa per il suo Shoah (1985)?
Se ti chiami Alain Resnais puoi farlo. Anche a 33 anni, e anche a 10 dalla fine del conflitto mondiale. Quello che il Maestro francese fa è elementare: istituisce il cinema come processo di analessi e con disarmante semplicità alterna l’adesso – carrelli sui campi verdi, veloci visioni di una primavera che abbraccia i capannoni vuoti, i forni crematori, le recinzioni – all’ieri – bianco e nero d’archivio, l’abominio, la sopraffazione, le montagne di capelli, di oggetti, di cadaveri –  in un ideale campo-controcampo diretto allo sguardo mnemominco.
La reminescenza Storica che confluirà successivamente nei dolori sentimentali del bellissimo Hiroshima mon amour (1959) forgia una perla di cinema che scavalca il mero documento per intaccarsi fermamente alle pieghe della nostra coscienza.

Assistente alla regia Chris Marker. Va visto obbligatoriamente in lingua originale.  

4 commenti:

  1. Un film incredibile.
    Così come Hiroshima mon amour.
    Grande Resnais, e grande anche Marker.

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  2. Hiroshima stupendo sì, meglio non leggere quanto fui ignobile nel parlarne ormai 4 anni fa.

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  3. Bellissimo. Ringrazio ancora di averlo visto in una Venezia buia e nebbiosa.

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  4. è sconvolgente, la banalità del male.

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