sabato 9 gennaio 2010

Il cattivo tenente - Ultima chiamata New Orleans

Premessa: io il Tenente di Ferrara non l’ho visto. In tutte o quasi le recensioni lette la pietra di paragone posta è il film del ’92. Ogni commento riporta all’incirca le stesse similitudini: “Ma Herzog in confronto a Ferrara…” oppure: “Ma Keitel in confronto a Cage…” E così via.
Uno dei grandi dubbi che mi pervade ogniqualvolta scrivo di un film, è la legittimità del confronto: è giusto, o meglio, è conveniente valutare un’opera comparandola ad un’altra? Nell’attesa di trovare una risposta esprimo di seguito le mie impressioni su Il cattivo tenente.

Strano film. Poco herzoghiano, ma in una qualche maniera herzoghiano. Molto hollywoodiano, eppure per certi versi lontano dal cinema americano. Mi è piaciuto, e molto.
L’ambiguità propria del film nasce probabilmente da alcune imposizioni poste dai produttori, vedi il titolo che per il regista avrebbe dovuto chiamarsi semplicemente Ultima chiamata New Orleans, le quali hanno costretto Herzog a dover sgusciare come un serpente tra i cliché dei noir a stelle e strisce.
Il film è solido di per sé, dalla sceneggiatura con dialoghi acidi e divertenti, alla fotografia degradante (anche cromaticamente) come solo l’atmosfera dopo un uragano sa essere, certo che quelle piccole visioni che Herzog inserisce sono un surplus graditissimo che rompe gli schemi narrativi da crime-movie. La presenza delle iguane fitzcarraldesche è l’impronta che il regista ha voluto dare per venare di misticismo una storia realistica, o come Cage l’ha definita: una storia dalla dimensione fisica. I contatti di Herzog con l’America non sono mai stati troppi, a parte il dimenticabile L’alba della libertà (2006), Werner non ha mai impiegato troppe energie in terra Yankee. Nel ’77, però, girò nel Wisconsin uno dei suoi film più belli: La ballata di Stroszek. Trentadue anni dopo si balla ancora, e con la stessa musica. La medesima armonica che scandiva la danza frenetica del pollo, qui viene riproposta nella scena capolavoro in cui il tenente McDonagh strafatto di crack esclama dinanzi al cadavere del ricattatore: “Sparagli di nuovo… La sua anima balla ancora.” E noi vediamo davvero un tizio che tra i morti ammazzati si dimena in un improbabile balletto mentre il tenente lo guarda con espressione estatica. Grandioso.
Le visioni lisergiche del poliziotto cattivo, ma quasi adorabile, declinano il film in un mondo che sarà anche noir ma che contiene dentro e fuori sfaccettature allucinate: un coccodrillo tramortito da un camioncino su una super strada? Due iguane immobili su un tavolino dall’aria stranita? Un tenente che decide di infrangere ogni regola e nonostante questo viene promosso di grado? La miscela tra possibile e impossibile è una vera bomba. A dire il vero le gesta del tenente immorale spostano l’ago della bilancia nel mondo del possibile. Il fatto che il suo comportamento gli consente di guadagnarsi la nomina di capitano, è una semplice traslazione di ciò che accade nella vita vera.
Il finale, che molti sbagliando hanno visto come un happy end, è in realtà la concretizzazione dell’ingiustizia, dell’iniquità. Al grido de “il crimine paga” quella vissuta da McDonagh è stata giustamente definita un’estasi del Male. Anche dopo aver risolto il caso e pagato i suoi debiti, il tenente continuerà a sottrarre droga indebitamente e a sfarsi di essa. D’altronde Herzog c’è sempre andato a nozze con personaggi al limite in cerca di una propria verità: Kinski-Nosferatu sfidò la luce per mordere il collo di una donzella, Tim Treadwell sfidò la Natura per stare in mezzo agli orsi, Cage-McDonagh sfida se stesso per vivere, balla come i polli di Stroszek. Chissà quanti cattivi tenenti ci sono nella realtà…
Capitolo Cage. Non potendo definirmi un vero e proprio mainstreamer, molti, o quasi tutti i film in cui è apparso non li ho visti. Per questo mi paiono strane le critiche ricevute al suo passato. Qui è nella parte alla grande (forse perché diretto da un grande regista?), basta guardare la postura – perennemente ingobbito – per lasciare un segno. Inoltre il suo personaggio, pur compiendo azioni deprecabili, è meravigliosamente buffo, assurdo, un vero cialtrone. Per dire: la scena della vecchietta a cui toglie la cannetta del respiratore è un vero e proprio momento caustico, eppure non si può fare a meno di sorridere.
La Mendes è un personaggio su cui andrebbe scritto un articolo a parte. Inizialmente sembrerebbe solo la spalla del protagonista con il quale condivide le stesse cattive abitudini, ma alla fine riesce a diventare “autonoma” legittimando la presenza sulla scena, divenendo luce e portatrice di speranza, mentre il povero tenente continua a pippare coca nella stanza di un hotel.

Al primo vero esame hollywoodiano lo studente fuori corso Werner Herzog, nel senso che non seguirà mai la strada imposta, supera ogni perplessità riuscendo con classe a raggirare gli stilemi americani del genere. E se questa è la strada intrapresa ben venga, raccontaci ancora di altre anime danzanti, Werner!

11 commenti:

  1. ho letto recensioni pessime di questo film, leggendo la tua mi è venuta voglia di rispolverarlo, anche perchè nn so non ho avuto l'occasione per vederlo, ci proverò :)

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  2. credonon sia giusto paragonare le opere fra loro,in linea di principio..resta che fra cage e keitel c'è l'oceanodi mezzo..cageè ridicolo in cnfronto..comunque,il film di hezog on l'ho visto..quello di ferrara sì.ed è un capolavoro..film di unadurezza allucinante..un vero e proprio viaggio negliinferi.te lo consiglio assolutamente..

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  3. Sono d'accordo, il film non è affatto male e ha i suoi buoni momenti e una bella atmosfera malsana e allucinata che si adatta bene alla discesa all'inferno (con risalita, anche se parziale, come dici tu) del protagonista.

    Con la pellicola di Ferrara (bellissima!) non ha praticamente nulla in comune, a parte il titolo, e dunque è giusto valutare i due film in maniera indipendente!

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  4. @ brazzz, ma qui è bravino Cage, sai?

    Comunque sì, il tenente del '92 devo vedermelo anche perché ho intravisto una scena su iutub in cui c'era gesù cristo che camminava nella navata di una chiesa: fico! E poi di Ferrara non ho mai visto niente quindi sarebbe un buon motivo per iniziare.

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  5. Notevolissimo, il Cattivo Tenente di Ferrara; visti i punti in comune delle due opere, non si capisce il senso dell'usarne il titolo, ma ok...

    Detto questo, Ultima Chiamata New Orleans è molto bello - ed ebbi la fortuna di vederlo in un cinema parrocchiale particolarmente illuminato: ha sempre una ottima selezione di film, più spesso che no oltremodo trucidi. Li ammiro tantissimo. :-)

    Quanto a Cage... a me di solito piace il giusto, ed è di sicuro un attore molto altalenante: in certi ruoli e diretto da un grande regista (come qui,
    o nel notevole ma poco amato dal pubblico/critica Omicidio In Diretta di De Palma o in un certo altro numero di ottimi film) fa il suo lavoro in maniera egregia.
    In molti altri casi funziona molto meno, e non si può dire che abbia acume nello scegliersi i ruoli. :-)

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  6. Penso che abbiano deciso di chiamarlo così per attirare il pubblico... e in ogni caso immagino che se le mura della sala non sono crollate sotto le gesta immorali del tenente, credo che sopravviveremo tranquillamente al 2012.

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  7. Anche io non ho visto questo ma solo quello strepitoso di Ferrara, e confermo: la scena dell'apparizione di Cristo è una delle più potenti e ispirate che mi sia capitato di vedere nella mia comunque infima esperienza di spettatore.

    Ciao

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  8. Herzog è (quasi) il mio regista preferito, Ferrara è (quasi) il mio regista preferito...vidi "il cattivo tenente" all'epoca dell'uscita in un cinema semideserto...ricordo che nelle recensioni dell'epoca il film non piacque a nessuno (almeno sui quotidiani)... e invece brillava di luce propria (http://scaglie.blogspot.com/2009/11/il-cattivo-tenente-abel-ferrara.html)...questa operazione mi ha lasciato allibito...ma questo film per i motivi suddetti prima o poi lo vedrò...grazie per avermi incuriosito...

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  9. Dai vostri commenti ho capito che Ferrara dovrò vederlo, lo farò, sì.
    Ah, io Herzog praticamente lo amo.

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  10. Non ho visto il film e girovagando su internet ho notato che è stato massacrato praticamente da chiunque. Sono vere le diverse critiche allo "stile da filmino amatoriale" che ho letto?

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  11. Con tutta l'ignoranza che mi pervade direi proprio di no. Cioè, forse per "stile da filmino amatoriale" intendono i momenti che Herzog riprende da vicino (è proprio lui a farlo) con una speciale camera le iguane, e le conseguenti immagini "brutte" sono volute apposta. Herozg non sarà un mostro di tecnica, ma dargli dell'amatore mi sembra troppo!

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